Scuola e famiglia insieme contro il bullismo
Quest'anno scolastico è stato segnato dai fenomeni del bullismo e cyberbullismo. Ma fare prevenzione è possibile: ne è convinta Paola Brodoloni, presidente e fondatrice di Cuore Parole Onlus, che da più di 10 anni lavora nelle scuole per prevenire questa piaga.
La scuola è finita. Gli studenti possono tirare il classico sospiro di sollievo. In alcuni casi però sarà più profondo del solito perché, purtroppo, questo è stato l'anno del bullismo e del cyberbullismo.
Le pagine di cronaca dei giornali, da settembre ad oggi, non hanno fatto altro infatti che seguire le tracce di un fenomeno preoccupante che attraversa tutta la Penisola. Da Novara a Roma fino a Firenze, dove si è registrato l'ultimo caso eclatante (un bambino di dieci anni legato e picchiato nel parco della sua scuola). Non sono mancati poi i suicidi, causati dalla disperazione e dall'isolamento delle vittime. Il sacrificio di Carolina, la quattordicenne novarese che si è gettata dal balcone di casa dopo aver subito una terribile violenza psicologica da parte dei suoi carnefici, e quello degli altri ragazzi che hanno deciso di farla finita, non devono però essere inutili. Ne è convinta Paola Brodoloni, presidente e fondatrice di Cuore e Parole Onlus, che da più di dieci anni lavora nelle scuole di tutta Italia per prevenire questa piaga.
«È difficile riuscire a quantificare con precisione questo fenomeno devastante, soprattutto perché oltre ai casi eclatanti che richiamano la stampa locale e nazionale esiste un mondo sommerso fatto di migliaia di casi apparentemente di minore entità, ma che possono portare chi subisce atti di bullismo a sviluppare nel lungo periodo patologie psicologiche e fisiche anche gravi. Di certo una tendenza preoccupante che abbiamo registrato è la diminuzione dell’età in cui si comincia a delineare il problema. Se fino all’anno scorso i nostri progetti di prevenzione erano indirizzati alle classi della scuola secondaria di primo grado, ora riceviamo sempre più richieste di intervento da parte delle primarie».
Secondo lei si sta facendo abbastanza per combattere il bullismo e il cyberbullismo?
Anche se la prevenzione non fa notizia, bisogna dire che sia la Polizia Postale che le istituzioni scolastiche stanno facendo un grande lavoro, in collaborazione con le associazioni e le onlus.
Cuore e Parole Onlus ad esempio, con il progetto “SCELGO IO!©” si è impegnata in una vera e propria campagna di prevenzione, indirizzata ai giovani, educatori e genitori, ottenendo anche un Premio di Rappresentanza dal Presidente della Repubblica e il Patrocinio della Polizia di Stato.
Chiaramente però c'è ancora molto da fare.
Dove si fa troppo poco, a scuola o in famiglia?
La prevenzione è efficace solo se c'è un'educazione e una sensibilizzazione condivisa in primo luogo a casa, ma anche e soprattutto a scuola, luogo in cui i nostri figli trascorrono la maggior parte del loro tempo e in cui sviluppano i rapporti al di fuori della cerchia familiare. È proprio qui, nella loro “seconda casa”, che dobbiamo fornire agli studenti le informazioni necessarie per compiere scelte consapevoli e responsabili, in modo che possano anche imparare a rispettare le regole per poter vivere in armonia con se stessi e con gli altri. Per fare questo però è importante che anche genitori e insegnanti dispongano degli strumenti per riconoscere i primi segnali di un disagio e per fronteggiarlo, ma che soprattutto conoscano i rischi e le problematiche connessi all’uso di internet e dei social network, per sapere come accompagnare i ragazzi in un uso cosciente e sicuro di questi mezzi.
Qual è il metodo che avete scelto per dare il vostro contributo in questa battaglia?
La nostra azione si indirizza principalmente sul canale scolastico, con incontri, laboratori e attività che prevedono l’interazione in primo luogo degli studenti, ma anche la formazione di insegnanti e genitori.
A livello nazionale, proponiamo invece bandi di concorso artistici appositamente ideati per le varie fasi del percorso scolastico, dalle scuole d’infanzia sino alle secondarie di secondo grado, finalizzati a stimolare la riflessione dei giovani sulle tematiche di prevenzione. Ogni bando è accompagnato da materiale educativo elaborato da esperti e fornito gratuitamente dall’associazione ai docenti delle classi iscritte, allo scopo di supportare il percorso didattico.
Che tipo di aiuto tentate di dare ai genitori?
Il nostro primario obiettivo è quello di sensibilizzare l’attenzione delle famiglie sui rischi che i giovanissimi possono incontrare nell’utilizzo di internet e dei social network. Recentemente abbiamo coinvolto le famiglie, ad esempio, proponendo un questionario sulla navigazione sicura, realizzato da esperti e sottoposto in forma anonima e differenziata anche a studenti e insegnanti. I risultati sono stati davvero interessanti.
Ad esempio?
Dal nostro sondaggio, realizzato su un campione di 564 studenti del primo e secondo anno di alcune scuole secondarie di primo grado di Milano e 564 genitori è emerso che addirittura il 7% dichiara di essere stato una vittima. Tra questi, il 34% ha ricevuto sms o telefonate ripetute e offensive, il 23% ha subito la divulgazione di informazioni false sul proprio conto, il 21% ha ricevuto insulti e minacce in rete e il 18% ha visto falsificato il proprio profilo personale su Facebook.
Il dato più preoccupante però è che solo l’1% dei genitori era al corrente di questi episodi. Questo dimostra, ancora una volta, che i ragazzi che subiscono atti di cyber-bullismo scelgono quasi sempre di non raccontarlo in famiglia. Il 53% dei ragazzi afferma infatti di navigare in Internet sempre da solo, il 35% molto spesso. Diversa, anche in questo caso, la risposta dei genitori, che confermano solo nel 23% dei casi che i figli navighino senza la loro supervisione.
Servirebbe molta più attenzione tra le mura di casa quindi?
Bisognerebbe avere le antenne alzate e le difese più alte. E, molto banalmente, sarebbe buona cosa mantenere un’unica postazione internet in casa, in uno spazio condiviso con il resto della famiglia, soprattutto nei primi anni in cui i bambini si avvicinano al mondo del web.
Con la speranza che il prossimo anno scolastico sia diverso, quali progetti avete messo in campo per il rientro dalle vacanze?
Sul sito del MIUR è appena stato pubblicato il nuovo bando di scrittura creativa, arti visive e multimediali. Si chiama “SCELGO IO! MY CHOICE! Conoscere per scegliere, sapere per essere liberi©” ed è rivolto alle scuole secondarie di 1° e 2° grado di tutta Italia e prevede la possibilità per gli insegnanti di ricevere gratuitamente un video formativo realizzato in collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, l'ex magistrato Gherardo Colombo e l’assistenza tecnica dell’Ufficio Comunicazione della Provincia di Milano.
In che modo i concorsi creativi e i laboratori artistici sono di aiuto in questa battaglia?
A volte i nostri figli non trovano le parole o il coraggio per raccontarci il disagio che vivono, ma questo malessere può trovare sfogo in un disegno o in un racconto. È un'occasione in più per conoscerli e per permettergli di comunicare. Noi genitori però dobbiamo cercare di non essere distratti, tra i nostri mille impegni. Se a scuola vivono un problema bisogna stargli vicino e intervenire subito, prima che sia troppo tardi.