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ANNO SANTO

Scozia, Croce del Giubileo strizza l’occhio agli Lgbt. Polemiche

«Una parodia di croce che oscura il sacrificio di Cristo», «Un’immagine scioccante e stridente con il luogo»: feroci commenti per la croce giubilare installata nella cattedrale di Glasgow, che l’arcidiocesi difende a spada tratta.

Ecclesia 08_01_2025 English

Con l'inizio dell'anno giubilare 2025, i cattolici dell'arcidiocesi scozzese di Glasgow potrebbero essere sorpresi di sapere che la loro cattedrale è diventata il centro di uno scandalo internazionale. Infatti, una croce installata di recente nella cattedrale si è guadagnata il disprezzo, il ridicolo e l'orrore di molti cattolici del Regno Unito e di quelli di altri Paesi, tra cui un conduttore di Fox News di fama internazionale e un autore ed editorialista di best-seller.

Cosa ha provocato una tale attenzione internazionale sulla Cattedrale di Sant'Andrea di Glasgow? Niente di meno che la Croce del Giubileo dell'arcidiocesi, inaugurata il 29 dicembre dall'arcivescovo William Nolan. Ogni diocesi della Chiesa cattolica mondiale è stata incaricata dal Vaticano di collocare una croce giubilare nella cattedrale, in quanto i cattolici sono invitati a recarsi in pellegrinaggio alla chiesa madre di ciascuna diocesi se non possono recarsi a Roma. Non ci si aspetterebbe che un tale elemento diventasse fonte di controversie o dibattiti.

Ma la croce di Glasgow è senza dubbio un elemento di arredo ecclesiale che sarà ricordato per un po' di tempo - e non in modo positivo. Descritta dai critici come più simile a una croce a tema LGBT che a qualcosa di adatto al culto - e accusata anche di rischiare di “alienare i fedeli” - la croce del Giubileo è senza dubbio impressionante.

Ha i colori marcatamente vivaci del logo del Giubileo sui quattro rami della croce Greca, con tutti e quattro i rami di uguale lunghezza. Lo stesso logo del Giubileo è posizionato proprio al centro della croce, al posto del corpo di Cristo. I colori sono così sgargianti e si fondono l'un con l'altro che gli osservatori hanno suggerito che l'arcidiocesi si è incamminata verso il territorio della promozione... invece di rendere onore al Signore crocifisso.
«Non è un caso che i sostenitori di papa Francesco abbiano collocato la loro volgare croce multicolore nel luogo in cui un tempo si offriva a Dio un'adorazione adeguata e corretta su un altare maggiore neogotico secondo l'Usus Antiquior”, ci ha commentato il diacono britannico Nick Donnelly, noto editorialista e scrittore.

Il conduttore di EWTN e Fox News Raymond Arroyo dal canto suo si è chiesto se la croce fosse stata «sponsorizzata da Milton Bradley (famoso produttore di giochi da tavolo, ndr)». «Perché ogni nuova iniziativa della Chiesa – ha aggiunto - deve buttare via il ricco patrimonio artistico del cattolicesimo per prodotti plastificati e infantili?».

L'arcidiocesi di Glasgow aveva dichiarato pubblicamente che la croce era stata commissionata appositamente e che sarebbe rimasta in loco per 12 mesi, ovvero per tutta la durata dell'anno giubilare. «A Glasgow è stata creata una nuova croce che sarà collocata sopra la “cattedra” dell'arcivescovo, sulla parete posteriore del santuario dietro l'altare, per tutto l'Anno Santo», si legge nell'annuncio sui social media. Spiegando ulteriormente la croce, l'arcidiocesi ha scritto che: «Sarà una croce greca (ogni braccio di uguale lunghezza) in legno con i tradizionali simboli di San Mungo (uccello, pesce, campana e albero) rappresentati alle estremità della croce, mentre al centro sarà presente il simbolo del Giubileo del 2025 con l'immagine dei “Pellegrini della Speranza”».
San Mungo, patrono di Glasgow, è effettivamente rappresentato dai simboli tradizionalmente a lui legati, come attesta l'arcidiocesi. Ma ciò che sembra mancare è un riferimento a Cristo.

In effetti, per il prolifico autore e giornalista iraniano-americano Sohrab Ahmari, la croce del Giubileo di Glasgow sembra essere un punto di svolta. Pur affermando di preferire evitare in generale di «commentare gli affari della Chiesa cattolica», Ahmari sembrava non riuscire a contenere il suo disgusto per la croce del Giubileo. «Ma gente, questa è la croce del Giubileo installata nella cattedrale di Sant'Andrea a Glasgow. Ma dai... Andiamo”.

Nick Donnelly, che è anche catechista e vive nel Nord-Ovest dell’Inghilterra, ha affermato che anche la collocazione della croce nella Chiesa è fondamentale, dato che essa occupava il punto focale all'interno dell'edificio. Questa invece presenta «l'ideologia effimera degli uomini» piuttosto che «l'attesa escatologica della seconda venuta di Nostro Signore Gesù Cristo».
Come molti di coloro che hanno espresso il loro giudizio sulla croce, Donnelly ha suggerito che «questa parodia di croce, e la mentalità che l'ha creata, si trova più a suo agio in una chiesa protestante liberal tra i poster sul cambiamento climatico e le bandiere arcobaleno LGBT, e non ha posto in una vera cattedrale cattolica».

In risposta alle nostre domande, l'arcidiocesi ha spiegato la croce del Giubileo e l'ha difesa strenuamente da quelle che ha definito critiche online «offensive». «I commenti sui social media che lei cita sono totalmente fuori luogo e in alcuni casi offensivi. I colori scelti sono tratti dal logo ufficiale del Vaticano per l'Anno Santo. Non hanno assolutamente alcun significato LGBT o politico», ci ha detto il direttore delle comunicazioni dell'arcidiocesi.
Difendendo la propria scelta, l'arcidiocesi ha respinto con fermezza le critiche mosse: «Coloro che si sono lamentati del fatto che sostituisce un tabernacolo o una croce dimostrano la loro ignoranza. Non c'è più un tabernacolo dietro l'altare maggiore da più di 30 anni e non c'era una croce preesistente nello spazio che è stato utilizzato per la croce giubilare».

Ma queste giustificazioni non cambiano l’impatto avuto dalla croce. Mark Lambert, co-conduttore del podcast britannico Catholic Unscripted, si è lamentato di come la croce «presenti un'immagine scioccante e stridente, soprattutto per la sua collocazione in un luogo tradizionalmente riservato all'altare maggiore e al tabernacolo». Lambert ha messo in evidenza la «caotica gamma di colori primari e le aggiunte arbitrarie alla croce”, che secondo lui «evocano poco il sacrificio di Cristo, un principio centrale della teologia cristiana». Al contrario, la croce di Glasgow «appare come un tentativo di oscurare quel profondo mistero con immagini che mancano sia di profondità catechetica che di chiarezza teologica», ha detto rispondendo alla nostra richiesta di un commento.

Lambert ha messo in questione l'intenzione che sta alla base della croce e ha suggerito che essa è «emblematica della più ampia confusione che ha caratterizzato gran parte del pontificato di Papa Francesco». «Piuttosto che ispirare la fede o illuminare le verità sacre, rischia di allontanare i fedeli con la sua presentazione sconcertante e apparentemente priva di significato - ha affermato -. Tali scelte sconcertanti minano la missione della Chiesa di avvicinare le anime a Dio, sostituendo la chiarezza con l'ambiguità e la tradizione con il disordine».