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PEDOFILIA E SATANISMO

Scovata una setta che torturava i bambini, ma qualcosa non torna

Nel giro di due mesi, oltre ai video delle torture, gli abusi e gli omicidi anche di neonati, le autorità italiane hanno scoperto due sette. Una coinvolgeva adolescenti, l'altra bambini in rituali violenti. Della seconda non si fanno nomi, né dei responsabili né dei centri di danza, erboristeria e di psichiatri affiliati, accennando a "rituali magici" senza specificazioni. Ma se si leggono i racconti di alcune vittime e dell'Fbi si comprende che dietro determinati rituali c'è il satanismo che opera sempre allo stesso modo. Non parlarne lo ha fatto dilagare, oscurandone il vero rimedio.

Cronaca 21_07_2020

Dopo le due indagini da parte delle forze dell’ordine italiane che sono risultate in decine di arresti di italiani coinvolti in veri e propri rituali compiuti su bambini piccolissimi, anche neonati, torturati, abusati e poi uccisi, la polizia di Novara e la Squadra Mobile di Torino, ha dato notizia ieri della scoperta di una setta che abusava di bambini, operante da oltre trent’anni fra Novara, Milano e Pavia.

A far partire le indagini dell'"Operazione Dioniso", circa due anni fa, una vittima reclutata da bambina che, fuoriuscita dalla setta e dopo un percorso di recupero, era riuscita a raccontare quanto avveniva all’interno del gruppo. Ma in realtà i particolari rilasciati ieri mattina dalle forze dell’ordine sono troppo generici (come in tutti i recenti casi di cronaca collegati alle torture e abusi di bambini), motivo per cui è difficile comprendere le vere ragioni che muovevano gli adepti.

Si sa solo che a capo della setta vi era un libero professionista di 77 anni, che attirava bambine e giovanissime per poi decidere in che percorsi studi avviarle, in modo da metterle a capo di una serie di attività legate al gruppo: si fa riferimento innanzitutto ad un vero e proprio centro psicologico, ad una casa editrice, ad alcune scuole di danza, ad una scuola di “Spada Celtica”, a diverse erboristerie e ad una bottega di artigianato. Le autorità non hanno però fatto nomi né dei responsabili né delle attività. Il che è gravissimo perché il pubblico ha diritto di sapere se in qualche modo è mai venuto a contatto con il capo della setta o con una di queste attività.

Ancora una volta un caso di criminalità gravissimo operante da anni su un territorio vastissimo, che avrà reclutato decine (se non centinaia) di bambini in difficoltà, non solo viene chiuso come se fosse un fatto isolato che coinvolge qualche maniaco sessuale, ma viene accolto dal pubblico senza che particolari necessari ad esso siano rivelati. Soprattutto viene archiviato senza porre attenzione su particolari molto importanti come questo: «Le psicologhe - hanno continuato gli investigatori - facendo leva su uno stato di fragilità emotiva delle "prede", avviavano un meticoloso percorso di indottrinamento fatto apparentemente di attenzioni, di premure ma in realtà consistente in un vero e proprio "lavaggio del cervello”». Inoltre, «questo programma di indottrinamento e di reclutamento» prevedeva «abusi sessuali…estremamente dolorosi, delle vere e proprie torture come qualcosa addirittura di magico…le giovani ragazze o le bambine arrivano a pensare che determinate pratiche sessuali per quanto dolorose servivano perché erano una pratica magica».

Ma come, si fa cenno a riti “magici” che hanno rovinato la vita a chissà quante persone e non se ne indaga la natura? In che modo si spiega poi il fatto che per anni diverse persone siano riuscite a vivere torturando crudelmente dei piccoli indifesi? Come credere che con delle normali sedute di psicoterapia le "adepte" riuscissero a convincere i bambini a farsi torturare? Soprattutto quando le forze dell’ordine hanno ammesso che le «pratiche magiche…vere e proprie torture», servivano, «nella logica impartita dal leader, ad annullare “l’io pensante”, “accendere il fuoco interiore” ed entrare in un “mondo magico, fantastico e segretissimo”». 

È difficile accontentarsi così, soprattutto se si conoscono i racconti di alcune vittime (come da noi riportato qui) di rituali satanici che prevedono sedute di ipnosi e abusi sessuali di minori e bambini piccoli. Per questo sorge il dubbio che quella di Torino, definita come “psico-setta”, fosse in realtà qualcosa di peggio.

Ma, appunto, l’ipotesi non è folle solo per chi conosce il fenomeno, indecifrabile solo da un punto di vista orizzontale (che non riesce mai a spiegare fino in fondo determinati particolari). Leggendo infatti alcune pubblicazioni degli anni Novanta dell’Fbi, firmate da Kenneth V. Lanning, agente dell’Fbi per oltre 30 anni, si viene a sapere che esistono «adoratori del diavolo satanico che trafficano nella pornografia infantile e rapiscono e vittimizzano i bambini». L’agente, pur essendo convinto che i ricordi delle vittime fossero a volte confusi (e che dovessero essere provati), racconta di decine di casi in cui i bambini sono stati «ipnotizzati». Quelli che poi riuscivano a fuoriuscire dalle sette da adulti «rivelano ricordi…della vittimizzazione della prima infanzia che include più vittime e criminali, la paura come tattica di controllo e attività bizzarre o ritualistiche…I criminali multipli sono spesso descritti come membri di un culto o di un gruppo satanico. Genitori, familiari, clero, capi civici, agenti di polizia…e altri importanti esponenti della società… La presunta bizzarra attività spesso include l'inserimento di oggetti estranei, mutilazioni, atti e omicidi sessuali da filmare o fotografare». Esattamente come nei video web venuti alla luce recentemente.

«Riferiscono - continua l’agente - di essere particolarmente spaventati in determinate date (feste celebrate dalla Chiesa, ndr) e in determinate situazioni. In molti di questi casi, le donne...affermano di aver avuto bambini che sono stati consegnati come sacrificio umano. Questo tipo di caso è probabilmente meglio tipizzato da libri come "Michelle RemembersI. Satan's Underground e Satan's Children" (scritto da una fuoriuscita da una setta e convertita al cristianesimo, ndr)». Anche se i racconti dell’autrice di questo libro sono stati messi in dubbio, restano i recenti fatti di cronaca e gli adulti che in diverse parti del mondo descrivono esattamente lo stesso rituale di abusi subiti da bambini. Lanning infatti spiega che «quando i terapisti arrivano a credere al paziente…la polizia o l'FBI vengono talvolta contattati per condurre un'indagine. I terapeuti possono anche temere per la loro sicurezza». Infine, come ha chiarito «il Dr. Lawrence Pazder, coautore di Michelle Remembers…l’abuso sessuale ha un significato rituale e non avviene per gratificazione sessuale».

Esattamente lo stesso si legge nelle pagine di “Fuggita da satana”, in cui Michela raccontò (come in parte si legge qui) di una infanzia terribile e di una donna che la ipnotizzò fino a convincerla ad entrare in una setta satanica. Nel libro non si fanno nomi, ma si parla di personaggi noti al pubblico. Pur non riportando i dettagli più pesanti del libro si deve almeno ricordare il passaggio sui bambini abusati e sacrificati al diavolo come uno degli step che donano più potere all’adepto. Similissimi a quelli di Michela sono i racconti (sempre qui) di Doreen Ivrine in “Dalla magia nera a Cristo”. 

Racconti che però vengono spesso trattati come “fantasie”. Per questo motivo forse non ha fatto molto scalpore il fatto che a giugno sia stata scoperta a Firenze una setta diretta da un giovane di 23 anni che reclutava minorenni (fragili psicologicamente, esclusi o bullizzati) per seviziarli e compiere riti sessuali e orge sataniche. Anche qui si prometteva alle vittime la guarigione psicologica e un potere di riscatto. La stampa però ha letto il fatto semplicemente come il crimine di un giovane mitomane che per schiavizzare sessualmente minorenni li convinceva di avere «capacità e poteri sovrannaturali», mentre «i suoi seguaci…al fine di acquisire più poteri, sarebbero stati costretti a rituali di ogni genere».

È così che oggi, pur scandalizzandoci di queste sette o dei video dove i bambini vengono seviziati e poi uccisi, riusciamo ad archiviare i fatti come fenomeni isolati e legati alla depravazione sessuale, lasciando che il male continui a diffondersi sulla pelle di migliaia (come dimostrano gli arresti in tutta Europa) di bambini. Se infatti le reti di pedofili che coinvolgono gli innocenti (anche neonati) crescono, è anche perché da anni ci si ostina a non capire, a non indagare a fondo o a parlare dei fatti a metà. Basti leggere un articolo apparso sul Il Corriere della Sera il 28 luglio 1990 : «Scotland Yard teme che almeno venti bambini, scomparsi senza lasciare traccia negli ultimi sei anni, abbiano fatto una fine orribile. Una squadra speciale è stata formata per indagare nel lurido mercato dei video pornografici...le piccole vittime sono riprese dalle telecamere mentre sono torturate e uccise dopo avere subito violenze sessuali…per soddisfare il piacere perverso di tanti altri mostri». Eppure il 9 agosto di quell’anno la stampa parlò di rituali satanici avvenuti su bambini (che lasciamo leggere solo a chi vuole) identici a quelli raccontati da  Michela, Doreen Ivrine e altre vittime.

Insomma, da oltre trent’anni centinaia di vittime raccontano cose simili: sette sataniche, lavaggi del cervello tramite ipnosi, omicidi, abusi con personaggi noti coinvolti. La cronaca parla poi di video con bambini torturati e uccisi, ma oggi come allora si stenta a credere. E dove i fatti sono inoppugnabili si relega tutto alla follia umana di qualche perverso. Così l'orrore procede, anzi cresce, dilaga, senza ulteriori inchieste. E senza conoscere il segreto della liberazione da questo male perverso, all'origine del disatro sociale odierno: «Avevo scoperto che Dio è amore e perdona tutto, anche la mia volontà di fargli guerra», raccontò Michela. «Gesù mi attirò a sé. Rimosse l'amarezza dal mio cuore, lavò tutte le mie ferite per mezzo del suo amore. Cancellò gli orrori dalla mia mente e mi fece una nuova creatura», spiega Doreen.