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Don Bresciani

Scandalo a Reggio, il braccio destro di Rupnik invitato a predicare

In programma domani, 10 aprile, a Reggio Emilia, una catechesi sulla vita cristiana a cura del vicedirettore del Centro Aletti, don Ivan Bresciani. Un’iniziativa scoperta dalla Bussola e voluta da don Davide M. Poletti, nel solco di una rete di prelati che tuttora favoriscono Marko Rupnik e i suoi fedelissimi, nonostante le malefatte del prete sloveno.

- Lo scandalo Rupnik

Ecclesia 09_04_2025

Mentre a Lourdes si nascondono i mosaici di Rupnik e del Centro Aletti, a Reggio Emilia, domani, giovedì 10 aprile, ore 20.30, il vicedirettore del Centro, don Ivan Bresciani, viene invitato a parlare della novità di vita del Battesimo. Battesimo: una vita nuova che implica un modo nuovo di esistere e di pensare è il titolo della conferenza che il braccio destro di Rupnik terrà nella chiesa del Sacro Cuore, in via Mons. Baroni.

Don Bresciani è uno di quelli che ha scelto di seguire Rupnik, dopo la sua espulsione dalla Compagnia di Gesù; un fedelissimo, insomma, del prete sloveno e un altro di quelli che non poteva non sapere. Che cosa andrà a spiegare ai fedeli dell’Unità pastorale Laudato Si’? La vita nuova che nasce dal Battesimo, la metanoia del pensiero, sulla base dei principi appresi dal suo maestro sloveno? La vita nuova del Battesimo, che prevederebbe anche, per i più “perfetti”, una vita al di là dei comandamenti? Spiegherà che la Trinità nel nome della quale si viene battezzati è la stessa che il suo maestro evocava per giustificare relazioni sessuali a tre?

Incardinato ora nella diocesi di Ascoli Piceno, grazie alla protezione del cardinale Angelo De Donatis, Bresciani è di fatto sempre alla corte dell’artista-guru. 

L’iniziativa è stata fortemente voluta dal parroco dell’Unità pastorale Laudato Si’, don Davide Maria Poletti, il quale, divulgando la locandina (vedi foto) nella chat dell’Unità pastorale, ha spiegato che sarà resa pubblica solo nell’imminenza dell’incontro, per evitare clamori che potrebbero rompere le uova nel paniere… In effetti, nel sito dell’Unità pastorale per trovare una scarna notizia, cioè la locandina stessa, bisogna scorrere piuttosto in basso oppure scaricare il bollettino e sbirciare nel calendario, dove si trova la semplice indicazione “Assemblea UP con Padre Ivan Bresciani”. Ma non tutti i presenti nella chat sono all’oscuro delle malefatte di Rupnik, e non tutti sono disposti a far finta di niente, mentre una delle persone più vicine all’ex gesuita viene invitata, come nulla fosse, a parlare di vita cristiana. A onor del vero, don Poletti non ha fatto altro che seguire l’esempio di mons. Gianpiero Palmieri, il vescovo di Ascoli Piceno (diocesi in cui è appunto incardinato don Bresciani) e amico di De Donatis, che proprio a gennaio di quest’anno ha pensato bene di chiedere al vicedirettore del Centro Aletti di predicare un ritiro spirituale, tenutosi a Loreto, per i sacerdoti della diocesi.

Non sappiamo quanto don Poletti sia legato a Rupnik e al Centro Aletti; di certo, per esporsi in questo periodo così caldo della vicenda, dev’essere un aficionado. Pare che il reverendo parroco sia noto in diocesi anche per la sua creatività liturgica e la sua libera interpretazione del Messale romano, incluse le parole consacratorie, che hanno la barbosa caratteristica di essere sempre le stesse... Noto in diocesi e in Curia, dove però fanno finta di nulla.

Rupnik, in quel di Reggio Emilia, non è affatto uno sconosciuto. Sua opera sono i mosaici dell’Annunciazione e dei Discepoli di Emmaus nella cappella del seminario, anno 2003, quando alla guida della diocesi emiliana si trovava mons. Adriano Caprioli, mentre a reggere il seminario c’era l’attuale vescovo di Ravenna-Cervia, mons. Lorenzo Ghizzoni. Sua Eccellenza, tra l’altro, nella foto del sito ufficiale della diocesi di Ravenna, ama apparire con alle spalle proprio il mosaico realizzato da Rupnik nella cappella del seminario di cui fu rettore dal 1994 al 2006, quasi a volerne rivendicare la paternità, oltre che rimarcare la stima nei confronti del prete sloveno. E proprio la diocesi reggiana, in quegli anni, aveva la consuetudine di invitare padre Marko Rupnik per predicare gli esercizi spirituali ai seminaristi. Come faceva De Donatis per seminaristi e clero romano.

Di Rupnik sono anche le opere musive della camera mortuaria dell’hospice Casa Madonna dell’Uliveto (2001) e della Casa per Anziani Luigi Cervi (2016), entrambi ad Albinea. Particolarmente legata all’ex gesuita è la presidente dell’hospice, la dottoressa Anna Maria Marzi, figura nota e piuttosto presente in diocesi, come collaboratrice della Pastorale per gli anziani, per l’elaborazione del lutto (ebbene sì, esiste anche questa “pastorale”), nonché presidente della Federazione diocesana Servizi agli Anziani (FeDiSA). Le realizzazioni musive furono finanziate da Luigi Maramotti, presidente della casa di moda MaxMara, ed ex presidente di Credito Emiliano. Perché Rupnik poteva anche essere un amico, ma uno di quegli amici che non fanno niente per niente.



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