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Sant’Aspreno di Napoli

A Napoli sorge la basilica di San Pietro ad Aram, che secondo la tradizione venne fondata sul luogo dove san Pietro battezzò sant’Aspreno (I-II sec.), primo vescovo della città partenopea, invocato contro l’emicrania

Santo del giorno 03_08_2023 English Español

A Napoli sorge la basilica di San Pietro ad Aram, che secondo la tradizione venne fondata sul luogo dove san Pietro battezzò sant’Aspreno (I-II sec.), primo vescovo della città partenopea. Custodirebbe inoltre l’Ara Petri, cioè l’altare su cui il Principe degli Apostoli pregò e celebrò l’Eucaristia prima di dirigersi a Roma. La famosa basilica, soggetta nei secoli a varie ristrutturazioni, vanta una tale antichità che papa Clemente VII (1523-1534) le concesse il privilegio di celebrare e ospitare il Giubileo un anno dopo quello di Roma: questa consuetudine si mantenne per tutto il XVI secolo (1526, 1551, 1576). Al suo interno ospita pure una cappella dedicata ad Aspreno, ritenuto il fondatore del primitivo luogo di culto dal quale poi originò l’attuale basilica.

Ma in quali circostanze il santo celebrato oggi è diventato cristiano? L’agiografia lega il suo nome a quello di Candida la Vecchia, un’ebrea che nella sosta di san Pietro a Napoli lo supplicò di guarirla da una grave infermità, promettendogli di convertirsi al cristianesimo. L’apostolo la guarì. E Candida, venerata come santa, decise di portargli un amico malato, il nostro Aspreno, che venne risanato a sua volta e si convertì. Si tramanda che lo stesso Pietro lo consacrò vescovo e che tra gli atti del suo episcopato vi fu la fondazione di un altro antichissimo luogo di culto, dedicato a Santa Maria del Principio, poi inglobato nell’odierna basilica di Santa Restituta.

Tra i documenti del primo millennio che attestano il suo ministero episcopale vi è il Calendario Marmoreo di Napoli, inciso nel IX secolo. È invocato contro l’emicrania e venerato come secondo patrono del capoluogo campano, dopo san Gennaro (e considerando comunque che santa Maria Assunta, titolare del Duomo, è ufficialmente la prima patrona). A lui sono intitolate due storiche chiese napoletane, ossia Sant’Aspreno ai Crociferi (iniziata nel 1633) e la più antica Sant’Aspreno al Porto, sorta dove la tradizione fissa la dimora del santo, situata in una grotta.