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strumentalizzazione

Salis e Lucano candidati per bypassare la giustizia

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Candidarsi come escamotage per godere dell'immunità: l'accusa rivolta dalla sinistra a Forza Italia si ritorce ora contro i due europarlamentari eletti con AVS. La presunzione di innocenza vale solo per gli amici?

Editoriali 12_06_2024
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Una delle accuse più infamanti rivolte dai suoi avversari politici a Silvio Berlusconi era quella di candidare alle elezioni suoi amici pregiudicati o impelagati in vicende giudiziarie al fine di sottrarli ai processi e alle condanne. L’immunità diventava, cioè, l’escamotage per evitare le patrie galere. In alcune circostanze si ebbe la netta sensazione che in effetti nelle file di Forza Italia ci fossero soggetti chiacchierati che il Cavaliere o chi per lui avrebbero potuto tenere fuori dalle liste. Tuttavia, le accuse dei suoi detrattori facevano sistematicamente a pezzi la presunzione di innocenza, prevista all’art. 27 della Costituzione, e che impone di considerare innocenti tutti i cittadini non ancora condannati definitivamente.

Visto, però, che ci sono formazioni politiche che vivono di moralismo e che fanno della diversità morale, anche molto ostentata, un cavallo di battaglia elettorale, non ci si può astenere dal fare alcune considerazioni sulla strumentalizzazione di alcune candidature a sinistra.
In particolare quelle di Ilaria Salis e di Mimmo Lucano, entrambi eletti a furor di popolo nelle liste di Alleanza Verdi Sinistra (AVS), formazione politica che ha conseguito un importante risultato in termini di voti, probabilmente anche grazie a quelle due figure.

La domanda sorge spontanea: che cosa avrebbero detto alcuni esponenti di sinistra se a candidare persone con guai con la giustizia fosse stata una formazione di centro-destra? Invece oggi nessuno si è scandalizzato per una scelta discutibile. Con tanti possibili candidati perché scegliere proprio quei due?

Appaiono dunque condivisibili le parole pronunciate da Ignazio La Russa. Quella della Salis «è una candidatura per far scarcerare una persona», si tratta di «qualcosa che non appartiene alla democrazia, ma dal loro punto di vista era un elemento propagandistico da usare», ha detto il presidente del Senato. Infatti adesso da europarlamentare la Salis potrà godere dell'immunità parlamentare e tornare libera.

AVS si difende sostenendo di aver candidato la Salis «per sottrarla ad una condizione di ingiusta detenzione in un Paese Ue, che non rispetta i diritti umani e lo Stato di diritto». Ma allora non è vero che la giustizia di un altro Stato va sempre rispettata? E poi perché non avere l’onestà intellettuale di dire che la Salis ha già alle spalle 4 condanne e 29 denunce? Insegnante di scuola elementare 39enne originaria di Monza, Ilaria Salis è una militante antifascista che, a febbraio 2023, sarebbe stata coinvolta in alcuni attacchi contro militanti di estrema destra in Ungheria.
Il governo italiano nei mesi scorsi si è molto interessato alle sorti della ragazza, eppure la famiglia di quest’ultima continua ad accusare l’esecutivo di aver trascurato il caso.

Come detto, tra gli eletti in AVS c’è anche l'ex sindaco di Riace Domenico Lucano, inizialmente condannato in primo grado a 13 anni e due mesi di carcere per associazione a delinquere, truffa, peculato, falso e abuso d’ufficio, ma poi assolto in appello per i reati più gravi e condannato solo per il reato di abuso d'ufficio a un anno e sei mesi (pena sospesa). In ogni caso una condanna ce l’ha e nonostante questo viene candidato al Parlamento europeo e anche a sindaco di Riace. Ha vinto su entrambi i fronti, quindi ora dovrà dividersi tra i due ruoli.

Anche in questo caso occorre chiedersi se ci fosse proprio bisogno di candidarlo e di puntare su una persona che ha comunque sulle spalle una condanna per abuso d’ufficio. Sono i misteri della politica, ma soprattutto i due pesi e le due misure di tanti moralisti che fanno le stesse cose delle quali accusano i loro avversari. La presunzione di innocenza vale solo per gli amici e va negata ai nemici?



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