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Libertà religiosa

Salgono a 1.171 le chiese legalizzate in Egitto

 

Procede rapidamente il lavoro del Comitato governativo istituito per verificare la possibilità di legalizzare chiese e cappelle costruite prima della legge del 2016 sugli edifici religiosi cristiani

 

Continua a ritmo accelerato i Egitto il processo di legalizzazione delle chiese costruite prima che nel 2016 entrasse in vigore una nuova legge che definisce i criteri di edificazione dei luoghi di culto cristiani e che rappresenta un importante passo avanti rispetto a quella precedente, del 1934, in base alla quale era vietata la costruzione di chiese vicino a scuole, canali, edifici governativi, ferrovie e aree residenziali. Migliaia di chiese devono essere esaminate per verificare che rispondano ai nuovi standard da un Comitato governativo costituito ad hoc, attivo dal 2017. A dimostrazione della buona volontà del governo di regolarizzare la situazione delle comunità cristiane il Comitato si riunisce di frequente per deliberare e le verifiche quasi sempre hanno esito positivo. Durante la riunione del 5 agosto il Comitato aveva annunciato la legalizzazione di 88 chiese. Quella del 23 agosto ne ha aggiunte altre 62 portando il numero totale degli edifici approvati a 1.171. Il primo ministro Mostafa Kamal Madbouly ha presieduto l’incontro del Comitato di cui fanno parte anche i ministri della giustizia, dello sviluppo locale e dell’abitazione, degli affari parlamentari e delle opere antiche. Data l’importanza di rispettare gli standard previsti dalla legge per proteggere la vita dei cittadini e preservare i beni immobili, il primo ministro ha sottolineato che i governatori devono assicurarsi che le modifiche eventualmente richieste, anche per quanto riguarda numerosi nuovi edifici religiosi costruiti dopo l’entrata in vigore della legge, vengano eseguite. La legalizzazione è importante anche per impedire ai gruppi islamisti di istigare la popolazione contro le comunità cristiane con il pretesto che le loro chiese non sono a norma.