Rivenuto morto l’ultimo dei quattro seminaristi rapiti in Nigeria
Il più giovane degli studenti di filosofia rapiti l’8 gennaio in un seminario è stato ucciso insieme a una donna. Un ragazzo era stato liberato il 18 gennaio e gli altri due il 31 gennaio
Il 1° febbraio è stato rinvenuto il cadavere di Michael Nnadi, il più giovane dei quattro seminaristi del Good Shepherd Major Seminary rapiti l’8 gennaio nel Kaduna, uno stato della Nigeria nord occidentale. Aveva 18 anni. Poche ore prima, il 31 gennaio, la direzione del seminario aveva annunciato con gioia l’avvenuta liberazione di due altri seminaristi. Un terzo ragazzo era stato rilasciato il 18 gennaio, scaricato dai rapitori lungo la autostrada che collega la città di Kaduna alla capitale federale Abuja. Era ferito seriamente. Soccorso da alcuni passanti, era stato ricoverato in ospedale dove si trova tuttora. I quattro ragazzi, studenti di filosofia, erano stati sequestrati da uomini armati travesti da militari penetrati nel complesso in cui sorge l’istituto, che ospita 268 seminaristi, di mattina e si erano fatti strada in direzione dei dormitori sparando. Prima di andarsene portando con sé i quattro ragazzi avevano rubato dei computer e dei telefoni. Con Micheal Nnadi è stata uccisa anche una donna, moglie di un medico. Nella zona in cui sorge il seminario, confinante con la superstrada Kaduna-Abuja-Zaria, i sequestri a scopo di riscatto sono diventati frequenti. Alcune studentesse e dei dipendenti di un collegio che si trova nelle vicinanze sono stati rapiti a ottobre. Di solito le vittime, pagato il riscatto, vengono liberate dopo pochi giorni. Ma qualche volta, come in questo caso, non succede. Altri religiosi sono stati rapiti nel 2019. Il 30 gennaio l’arcivescovo di Abuja, monsignor Ignatius Kaigama, ha sollecitato il governo nigeriano a intervenire. “I nostri agenti – ha detto – devono fare di più. Il nostro governo deve dichiarare guerra ai criminali e a chi dice di uccidere in nome di Dio”. Il riferimento era ai jihadisti Boko Haram attivi nel nord est e alle bande di Fulani che spesso attaccano, di solito a scopo di razzia, i cristiani nella cosiddetta Middle Belt, le regioni centrali del paese. Il 26 gennaio il presidente Muhammadu Buhari ha ordinato degli attacchi aerei contri “i banditi, i sequestratori e i ladri di bestiame” che infestano gli stati di Kaduna, Niger e Zamfara.