Renzi populista, i cattolici non sono "scemi"
"Quando uno dice una cosa di cui dovrebbe vergognarsi si dice che ha una “faccia di tolla”. Ecco, penso che Renzi abbia proprio una faccia di tolla, visto che in questi giorni si è rivolto ai cattolici per chiedere il loro voto".
Caro direttore,
dalle nostre parti, quando uno dice una cosa di cui dovrebbe vergognarsi si dice che ha una “faccia di tolla”, anche se molti usano un’altra espressione che non piacerebbe alle tue gentili lettrici. Ecco, penso che Renzi abbia proprio una faccia di tolla, visto che in questi giorni si è rivolto ai cattolici per chiedere il loro voto.
Infatti, dovrebbe proprio vergognarsi e nascondersi, visto che durante la legislatura appena finita non ha fatto altro, lui cattolico, che imporre, con ogni mezzo, leggi che contraddicono in modo clamoroso la dottrina sociale della Chiesa, che costituisce un patrimonio che fa parte del pensiero cristiano sulla vita sociale e pubblica, basato sui pilastri della tutela alla vita, alla famiglia, alla libertà di educazione e della giustizia. Grazie a Renzi, è stata abbreviata e banalizzata la procedura che porta al divorzio, rendendo così ancora più facile lo sfaldamento definitivo della famiglia, che non ha certo bisogno di spinte in questa direzione. Oggi, la famiglia si può sciogliere senza neppure passare per il tribunale, il quale, almeno teoricamente, avrebbe dovuto avere anche il compito di verificare l’asistenza delle condizioni per arrivare al divorzio. Grazie anche al “divorzio breve” è progredita una mentalità che non riesce più a concepire un matrimonio durevole. Tutto diventa superficiale, proprio come è superficiale Renzi.
La famiglia, poi, ha ricevuto un altro micidiale attacco quando ancora Renzi ha imposto, anche attraverso il voto di fiducia, l’approvazione delle unioni civili, che contrastano chiaramente con l’artico 29 della Costituzione, che configura la famiglia come una società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. La cosa è tanto più grave in quanto la legge Cirinnà cerca di equiparare tale unioni alla famiglia tradizionale, tranne che sul punto delle adozioni, che però sono state introdotte proditoriamente nel nostro ordinamento da alcune sentenze emesse poche settimane dopo l’entrata in vigore della legge. La legge sulle unioni civili, cioè, stravolge il senso stesso della famiglia, che, comunque, costituisce un punto di riferimento fermo, per i cattolici, per ogni intervento sociale. Comportandosi così, tra l’altro, Renzi non ha tenuto in nessun conto le centinaia di migliaia di cattolici scesi in piazza nei due mfamosi “Family day” ed ora ha la faccia di chiedere loro il voto. Ma non si vergogna?
Ma non è finita. Pochissimi giorni prima che la legislatura si sciogliesse, Renzi ha fatto passare un’altra legge: quella che apre clamorosamente le porte all’eutanasia, malgrado che durante l’iter legislativo molte associazioni di cittadini cattolici ma laici avessero espresso, attraverso varie associazioni (tra cui quella dei nonni), un parere decisamente negativo. Anche in questo caso è stata tradita la tradizione dei cattolici italiani circa la tutela della vita dal concepimento alla morte (forse Renzi si è fidato del fatto che molte autorità cattoliche hanno parlato solo il giorno dopo l’approvazione della legge, con un tempismo da ricordare nella storia). Ma il popolo cattolico si è sentito offeso ed ora si irrita nel sentire che Renzi chiede il loro voto. Almeno stesse zitto su questo punto.
Invece, non è stato zitto ed ha pronunciato queste parole: “Da Roma oggi voglio dire alle donne e agli uomini del mondo cattolico di questo Paese di riflettere bene su cosa avverrà: faccio un appello alle persone che vivono la parrocchie e la realtà associativa. Siamo al bivio: il centrodestra non è a trazione moderata” Dunque, i cattolici sarebbero dei moderati che Renzi può prendere tranquillamente a calci e pugni, ma che poi dovrebbero votarlo proprio perché sarebbero moderati. Io non so se i cattolici siano dei moderati (nel senso piccolo borghese del termine credo proprio di no), ma so con certezza che non sono scemi e sanno vedere e giudicare ciò che lo scout Renzi ha fatto contro di loro, contro la loro storia, contro la loro cultura, contro la loro tradizione e so che non si faranno certo strumentalizzare da lui, come ha avuto modo di confermare anche Massimo Gandolfini, che ha definito tosta la faccia di Renzi.
Caro direttore, visto che parliamo di Renzi, vorrei farti un’ultima osservazione. Il Nostro continua ad accusare quasi tutti i suoi avversari di “populismo”. Non ho ancora capito il senso vero con cui viene usata questa strana parola. Ma se la usiamo nel senso con cui Renzi stesso la usa, allora devo dire che se c’è un populista questi è proprio Renzi. E lo è per come si comporta, per le cose che dice, per gli 80 euro che regala sotto elezioni, per i 500 euri che regala ai giovani perché vadano al cinema, per le promesse che fa di cose che avrebbe dovuto già fare nella legislatura appena chiusa, per il modo con cui si rivolge al popolo, per come sta invadendo le TV rompendo ogni regola della par condicio.
Renzi costituisce, in questo senso, una novità: mi sembra un populista col la faccia di tolla.