Relazioni su misura, come l'IA mercifica l'amore
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Legami sentimentali con l'intelligenza artificiale? Sembra assurdo ma uno studio ne rivela la diffusione tra gli adolescenti americani. Il meccanismo è lo stesso della pornografia: gratificazione immediata ma vuota, rischio zero, narcisismo alle stelle.

Narcisismo e incapacità di dialogo sono due peccati capitali della nostra generazione. Il confirmation bias è dietro l’angolo, anzi in tasca, in uno schermo di pochi centimetri quadrati che racchiude il mondo. Anzi, richiude un mondo: quello che vorremmo ci fosse, quello che riusciamo a digerire, quello che, appunto, ci conferma. Ma questa incapacità di affrontare la diversità si manifesta in rapporti violenti e abusanti. E le ricerche lo confermano.
Uno studio pubblicato questo ottobre dal Center for Democracy and Technology, che ha coinvolto oltre mille studenti delle scuole superiori, dichiara che un adolescente americano su 5 avrebbe avuto, o conosce qualcuno che ha avuto, una relazione sentimentale con l'intelligenza artificiale. Il 42% degli intervistati, inoltre, utilizza l'IA per compagnia, supporto emotivo o come "fuga dalla vita reale". Numeri che fotografano una trasformazione radicale nel modo in cui i giovani sperimentano l'intimità.
La dinamica, pur inquietante, non è nuova al mondo contemporaneo: il bisogno di essere accolti e confermati “al di là del bene e del male”, l’uomo reso unico metro di giudizio di ogni cosa, l’uomo terreno che usa senza criterio, che abusa. L'IA romantica, come la pornografia, rappresenta una forma di mercificazione dei bisogni umani. Entrambe offrono gratificazione immediata senza la complessità delle relazioni autentiche.
Applicazioni come Replika e Character.AI sono progettate per confermare sistematicamente pensieri e sentimenti degli utenti, creando quello che i ricercatori del MIT definiscono «camere d'eco dell'affetto». La dottoressa Nina Vasan di Stanford Medicine spiega: «Questi chatbot offrono relazioni "senza attriti", prive delle difficoltà tipiche di un'amicizia reale. Per gli adolescenti che stanno ancora imparando a formare relazioni sane, questi sistemi possono rafforzare visioni distorte dell'intimità».
Il meccanismo psicologico è identico a quello della pornografia: entrambe eliminano il rischio del rifiuto, la necessità del compromesso, la fatica del confronto. L'IA è sempre disponibile, mai giudicante, costantemente d'accordo. Non a caso, uno studio dell'Institute for Family Studies ha scoperto che il 35% dei consumatori abituali di pornografia crede che le relazioni con l'IA possano sostituire quelle reali.
Il problema centrale è che le relazioni autentiche richiedono ciò che l'IA elimina: il confronto con l’alterità, lo spazio per costruire una visione comune, la costruzione della libertà a discapito del controllo. Come osserva Michael Robb di Common Sense Media: «Quando parli con l'IA, hai sempre ragione. Sei sempre interessante. Sei sempre giustificato». Ma l'adolescenza è il periodo critico per sviluppare capacità sociali come gestire disaccordi, negoziare compromessi, leggere segnali sociali. Senza queste sfide, i giovani costruiscono aspettative irrealistiche sui rapporti.
La mercificazione digitale dell'amore promette un prodotto su misura, personalizzabile, sempre disponibile. Ma è una gratificazione vuota, artificiale, fittizia, che non fornisce un autentico nutrimento. Il risultato è l’attuale generazione, che confonde la validazione algoritmica con la connessione umana, che crede che l’amore sia la totale sottomissione al proprio pensiero, una continua validazione del proprio ego. E la violenza nei rapporti di cui siamo spesso spettatori sulle pagine di cronaca ne è già un segnale.
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