Rapporto sulla condizione dei cristiani in India, 2014-2018
In India, durante il governo della NDA dominata dal partito nazionalista indù, le persecuzioni nei confronti dei cristiani hanno raggiunto livelli senza precedenti
Un forum indipendente, il Wada Na Todo Abhiyan (WNT, “Campagna Non infrangere la promessa”) che conta oltre 4.000 aderenti tra organizzazioni e individui e dispone di una rete capillare su tutto il territorio nazionale, ha pubblicato uno studio sulla situazione delle minoranze e dei dalit in India durante gli anni di governo (2014-2018) del partito nazionalista indù, il Bharatiya Janata Party, del primo ministro Narendra Modi, leader della colazione National Development Alliance, NDA. I risultati dello studio, dettagliatamente riportati in un volume di 140 pagine intitolato “Rapporto dei cittadini sui quattro anni del governo NDA, 2014-18. Promesse e realtà”, rivelano che nel periodo considerato le comunità cristiane hanno subito attacchi senza precedenti da parte di gruppi di nazionalisti indù. L’indagine ha documentato una crescente tendenza alla polarizzazione che ha aggravato l’esclusione sociale delle minoranze e reso più brutale la repressione delle proteste dei gruppi cristiani. Il 2017 e i primi quattro mesi del 2018 risultano essere stati il periodo più traumatico. La Commissione per la libertà religiosa dell’Evangelical Fellowship of India ha registrato nel solo 2017 almeno 351 casi di violenza. Ma molti sono gli episodi non denunciati o perché le vittime sono spaventate e non osano farlo o perché gli agenti di polizia rifiutano di redigere i rapporti. Con 52 casi, lo stato più ostile ai cristiani è stato il Tamil Nadu dove i fattore religioso si combina più che altrove con discriminazioni di casta.