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IL CASO

Radio Maria e i cattolici che la vogliono far tacere

Le parole di padre Livio che attribuiscono al progetto del demonio il Covid-19 hanno provocato reazioni scandalizzate anche fra i cattolici. Significativo l'intervento del direttore di Avvenire per capire quanto il paganesimo sia ormai entrato nella Chiesa.
- NON VEDIAMO IL VOLTO DI DIO NELL'ALTRO, di Rosalina Ravasio

Editoriali 19_11_2020
Padre Livio Fanzaga

In questi giorni ho seguito con crescente perplessità le polemiche sollevate inizialmente dai soliti giornali laicisti intorno a un commento di padre Livio Fanzaga dai microfoni di Radio Maria. Una vicenda che ormai credo conoscano tutti: padre Livio nella sua lettura cristiana della cronaca e della storia dell’11 novembre ha fatto riferimento alla pandemia da Covid parlando di progetto del demonio, «che agisce attraverso menti criminali» e che con un colpo di stato sanitario o massmediatico ha l’obiettivo «di costruire un mondo nuovo senza Dio, il mondo di Satana».

L’improvviso scandalo suscitato da questi commenti è già curioso: padre Livio va ripetendo questi concetti da mesi, e c’è quindi da chiedersi come mai si sveglino solo adesso. Ma finché a scrivere scandalizzati sono quelli della Stampa, del Corriere o di Repubblica, si capisce che fanno il loro lavoro, ovvero costruire il mondo senza Dio. Del resto, si sa che una delle migliori armi del demonio è da sempre quella di far credere che non esista.

Ma ciò che mi ha decisamente sconcertato è l’aver notato come nei giorni successivi sui giornali e sui social tanti bravi cattolici abbiano colto l’occasione per lanciare il loro sasso contro padre Livio. Per alcuni è chiaro che il fastidio viene da lontano, ma per molti altri fa problema esclusivamente il contenuto del giudizio. Parlare di progetto del demonio fa problema; e fa ancora più problema pensare che la pandemia sia stata voluta per realizzare un “mondo nuovo”. Così padre Livio è stato immediatamente iscritto all’albo dei complottisti, quelli che spiegano ogni evento con una cospirazione, e fatto oggetto di ogni tipo di accusa, compresa quella di non conoscere la dottrina cattolica (pensare che se c’è ancora un luogo nella Chiesa italiana dove si insegna la dottrina cattolica questo è Radio Maria).

Personalmente non ho alcun elemento che possa sostenere l’ipotesi di una decisione a tavolino per scatenare il coronavirus, anche se c’è abbastanza per far pensare che esso sia una costruzione di laboratorio; ma quale che sia l’origine e il modo in cui è scattata, è evidente che la crisi è stata subito colta al volo per realizzare quei cambiamenti radicali nell’economia e nella società che decenni di terrorismo climatico non erano ancora riusciti a ottenere. Da mesi c’è un bombardamento di notizie e di allarmi che ha paralizzato la vita delle persone, che ha bloccato l’attività di paesi interi malgrado le dimensioni della pandemia non giustifichino affatto questo disastro. E da subito ci si è affrettati a far passare l’idea che il mondo non sarà più lo stesso.

Al riguardo, vorrei far notare che il World Economic Forum – quello che ogni anno raduna a Davos (Svizzera) le élites mondiali – ha lanciato per il 2021 il tema “The Great Reset”, il grande resettaggio, ovvero l’inizio di un nuovo sistema economico e sociale dopo la crisi provocata dal Covid-19 e in linea con l’ideologia ecologista e climatista. Dicono gli organizzatori che si tratta di «un impegno per costruire insieme e urgentemente le fondamenta del nostro sistema economico e sociale per un futuro più giusto, sostenibile e resiliente. Esso richiede un nuovo contratto sociale centrato sulla dignità umana e la giustizia sociale». In altre parole: c’è da costruire un mondo nuovo su basi pensate da queste élites e credo sia abbastanza evidente che si intenda un mondo senza Dio.
Non è forse ciò che ha detto padre Livio?

Il mondo senza Dio è il regno di Satana, e tutto ciò che vuole eliminare Dio dall’orizzonte umano è un progetto demoniaco. Come mai tanti cattolici sono scandalizzati da questa semplice verità e si scagliano contro il direttore di Radio Maria colpevole di ricordarla?

Basta leggere la risposta del direttore di Avvenire ai lettori che si stracciano le vesti per il giudizio di padre Livio, per capire la deriva di tanto mondo cattolico: la presenza del demonio sfuma in un male che aleggia nei sentimenti e nelle azioni cattive degli uomini. E «Il Covid non è un “complotto”, ma è natura e, al tempo stesso, è frutto di un’ormai lunga, egoista e scriteriata manipolazione della natura che la corrompe e incattivisce». Cioè, questi vogliono farci credere da mesi che il virus sia colpa delle nostre offese a Madre Terra e poi si scandalizzano di un prete che parla di progetto demoniaco?

Dobbiamo amaramente constatare che anche fra i cattolici è ormai realtà la negazione anche della sola ipotesi che nella storia si combatta una battaglia tra potenze del Cielo. C’è uno scivolamento inesorabile verso il paganesimo (la Pachamama non è stato un incidente) ormai molto diffuso, al punto che è diventato incomprensibile un prete che ragiona secondo categorie di pensiero cattoliche che solo pochi decenni fa sarebbero state considerate ovvie.

E non è solo un problema di incomprensione. Questi bravi cattolici, che quotidianamente da ogni pulpito vogliono insegnarci la tolleranza e il dialogo, quando sentono parlare di Satana, di Giudizio di Dio diventano intolleranti e violenti e pretendono che si facciano tacere certe voci. È da costoro, più che dai media laicisti, che padre Livio e Radio Maria devono guardarsi.

- NON VEDIAMO IL VOLTO DI DIO NELL'ALTRO, di Rosalina Ravasio