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L'ANTIDOTO

QUEL TURCO DI LUTERO

Solimano il Magnifico, il sultano dell’impero ottomano si sentiva davvero il protettore di Lutero: «Senza i turchi i protestanti avrebbero fatto la fine degli albigesi». E Lutero ricambiò la stima quando i turchi arrivarono a Vienna...

L'antidoto 19_11_2011
Lutero
Morto Selim I il Crudele nel 1520, sultano dell’impero ottomano divenne Solimano il Magnifico, che nel 1521 prese Belgrado. Dopo aver sloggiato gli Ospitalieri da Rodi, nel 1526 distrusse l’armata ungherese a Mohács e si diresse verso Vienna. Il papa Leone X era riuscito faticosamente, negli anni precedenti, a convincere i principi europei a firmare un trattato di pace perpetua in vista della crociata definitiva. Aderirono tutti, compresi Francesco I di Francia, Enrico VIII d’Inghilterra e l’imperatore Massimiliano I. Ma quest’ultimo morì, e Carlo d’Asburgo e Francesco I cominciarono a contendersene la corona. Prevalse Carlo (V) e il re di Francia addirittura si alleò con i turchi.

Sopravvenne Lutero, che Solimano pensò perfino di aiutare. «Senza i turchi molto probabilmente i protestanti avrebbero fatto la fine degli albigesi». Lutero forse non se ne rese conto ma «Solimano fu davvero il suo protettore». La crociata? Ecco cosa ne pensava Lutero nel 1521, anno della caduta di Belgrado: «Quanto ignominiosamente a lungo il papa ci ha lanciato l’esca della guerra contro i turchi, estorcendoci il denaro (…)! Quando impareremo che egli è il più pericoloso strumento del demonio?». Ma nel 1529 i turchi arrivarono a Vienna e Lutero cambiò idea su di loro. Ma non sul papa: «Se a mia volta fossi soldato e sul campo di battaglia vedessi la croce o la bandiera di un sacerdote o perfino il crocifisso, avrei voglia di scappare via come se mi stesse inseguendo il demonio». Cfr. Thomas F. Madden, Le crociate. Una nuova storia (Lindau), pp. 299-300.