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SPAGNA

Quel prosciutto poco interreligioso

In Spagna un professore di geografia parla del clima secco che fa maturare i prosciutti. La famiglia di un alunno musulmano lo denuncia...

Attualità 20_12_2010
Jamon serrano

La notizia può sembrare surreale, e in effetti un po’ lo è. Una famiglia musulmana residente nella città spagnola La Línea de la Concepción ha denunciato un professore dell’istituto Menédez Tolosa perché durante la lezione di geografia ha magnificato il prosciutto e non si è fermato quando un alunno di fede islamica lo ha invitato a farlo, in nome del rispetto della sua religione.

Così lo stimato professore, che vanta una lunga carriera scolastica e che è già stato ascoltato dalla polizia giudiziaria, risulta inquisito con l’ipotesi di reato di abuso nell’esercizio della professione dovuto a motivazioni razziste e xenofobe. La vicenda è stata raccontata in dettaglio dal quotidiano Diario de Cadiz. Il docente, durante una lezione di geografia in una prima media, stava parlando dei diversi tipi di clima e aveva usato come esempio di clima freddo e secco quella della località spagnola di Trevélez. A mo’ di aneddoto, il docente aveva raccontato che questo tipo di clima favoriva la stagionatura dei prosciutti. Il prosciutto, jamon, è uno dei più apprezzati prodotti tipici della regione.

L’alunno musulmano ha chiesto al professore di non parlare di questo argomento perché si sentiva offeso a motivo della sua fede islamica. Il professore avrebbe risposto che si trattava solo di un esempio e che lui non prendeva in considerazione la religione praticata dai suoi alunni. Secondo la famiglia dello studente, invece, l’insegnante avrebbe risposto al ragazzo che se non gli garbava il prosciutto, poteva tornarsene nel suo Paese. Ma lo studente musulmano è nato in Spagna.

Spetterà agli investigatori accertare la verità sull’accaduto. Comunque sia andata, e senza voler caricare l’episodio di significati che non ha, ci sembra di poter dire che la Spagna di Zapatero appare a dir poco schizofrenica: i lettori de La Bussola nei giorni scorsi hanno infatti potuto leggere che cosa è accaduto con i manifesti affissi in Andalusia dai giovani socialisti in occasione della giornata contro l’Aids. Sotto la scritta «Bendito condón que quitas el SIDA del mundo», ovvero «Benedetto il preservativo che toglie l’AIDS del mondo», si vedevano due mani che scimmiottavano il gesto con cui nella Messa, dopo la consacrazione, il sacerdote eleva l’ostia. Solo che al posto della particola, c’era un preservativo.

Dunque, si può irridere con messaggi blasfemi ciò che c’è di più sacro nella fede cattolica, mentre nello stesso Paese un professore di geografia non può parlare del prosciutto (non del Corano o del Ramadan) in una scuola spagnola perché rischia una denuncia per razzismo e xenofobia.

Il primo articolo del Diario de Cadiz

Il secondo articolo con le dichiarazioni della famiglia del ragazzo

L'articolo di Marco Respinti con il manifesto blasfemo sulla lotta all'AIDS