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L'ANTIDOTO

QUEL MASSONE DI NAPOLEONE

Se non lo fu lui. Di sicuro lo era il suo clan. Massone era suo padre, i suoi fratelli Giuseppe e Luigi, i suoi cognati Murat, Baciocchi e Borghese. Senza dimenticare che gli eserciti napoleonici esportatono le logge perfino in Egitto.

L'antidoto 24_09_2011
napoleone
Era massone? Se non lo fu, era certo l’unico del suo clan. Massone era suo padre Carlo. Il fratello maggiore Giuseppe lo divenne a Marsiglia nel 1793 e fu Gran Maestro di Francia, poi dei regni di Napoli e di Spagna. Il fratello minore Luigi lo fu a Tolone nel 1801, e anche lui finì Gran Maestro. «L’altro fratello Luciano è solito aggiungere alla propria firma due lineette parallele, che per comune ammissione sono da intendersi come segni distintivi massonici».

Aggiungiamo i cognati Murat, Baciocchi e Borghese, mariti di Carolina, Elisa e Paolina Bonaparte. L’arcicancelliere Cambacérès, che sostituiva l’imperatore quando questi era assente. Quasi tutti i generali e gli ammiragli dell’Armée. Perfino la prima moglie, Giuseppina Beauharnais, che presiedeva una loggia a Strasburgo. Il figlio di Napoleone e dell’arciduchessa Maria Luisa d’Austria, il Re di Roma, era sempre indicato come “louvetau”, «che significa figlio di massone». (Cfr. Pierluigi Baima Bollone, Esoterismo e personaggi dell’Unità d’Italia da Napoleone a Vittorio Emanuele III, Priuli & Verlucca, pp. 16 ss).

Ricostituite sotto il Direttorio, le logge vennero esportate dagli eserciti napoleonici perfino in Egitto. Per Napoleone erano un comodo instrumentum regni ed è improbabile che se ne sia lasciato influenzare. Al Boss interessava solo se stesso e il suo clan.