Qatar-gate, svelati gli altarini della sinistra pro-islam
Sindacati, partiti di sinistra, Ong, tutti coinvolti in un giro di tangenti del Qatar. Parlamentari europei ed ex parlamentari ricevevano valanghe di denaro in contanti (fra i 600mila e 750mila in totale) per promuovere il Qatar presso le istituzioni europee. La sinistra italiana è nel bel mezzo della bufera. Ma nessuno può dirsi sorpreso.
Sindacati, partiti di sinistra, Ong, tutti coinvolti in un giro di tangenti del Qatar. Parlamentari europei ed ex parlamentari ricevevano valanghe di denaro in contanti (fra i 600mila e 750mila in totale) per promuovere il Qatar presso le istituzioni europee. La sinistra italiana è nel bel mezzo della bufera. Fra gli otto arrestati (di cui due rilasciati) ben quattro sono italiani. Insospettabili? Non c’è nulla di più distante e, a questo punto, anche ipocrita, fra la difesa internazionale dei diritti dei lavoratori e il lavoro di lobbying a favore di un emirato, di un sistema feudale che usa manodopera in condizioni di semi-schiavitù, per realizzare i suoi progetti faraonici, come gli stadi del Mondiale ancora in corso. Ma nessuno può dire di essere rimasto completamente sorpreso dai risultati di questa indagine.
Fra gli italiani arrestati c’è Luca Visentini (poi rilasciato su cauzione) che era appena stato eletto, con i complimenti di Enrico Letta, alla carica di segretario generale dell’Ituc, l’Organizzazione internazionale dei sindacati. L’arresto eccellente di cui si parla di più è l’ex eurodeputato del Pd e Articolo 1, nonché ex leader della Cgil, Antonio Panzeri. Da tre anni presiedeva la Ong Fight Impunity (combatti l’impunità). Sempre a proposito di Ong, è stato preso anche Niccolò Figà Talamanca, segretario generale della Ong Non c’è pace senza giustizia, fondata da Emma Bonino nel 1994. Il pesce relativamente “piccolo” della rete è Francesco Giorgi, assistente parlamentare del Pd, prima di Antonio Panzeri, attualmente di Andrea Cozzolino (estraneo all’inchiesta). Francesco Giorgi è il compagno di Eva Kaili, anche lei arrestata e colta in flagranza di reato (aveva in casa sacchi pieni di contanti, il padre stava provando a portar via una valigetta). La giornalista e deputata socialista greca, era una delle 14 vicepresidenti del Parlamento Europeo. Sigillato anche l’ufficio di Marc Tarabella, eurodeputato socialista belga, nonché vice presidente della delegazione del Parlamento Ue per i rapporti con la Penisola arabica. Nel 2014 si era distinto per aver dato del “fannullone” a Matteo Salvini.
Mentre i partiti di sinistra reagiscono con poche e tardive dichiarazioni di sdegno e sorpresa, il grande pubblico, ignaro delle tangenti del Qatar, può capire una serie di prese di posizione che, altrimenti, non avrebbero avuto senso. Ad esempio, in novembre, a Mondiali appena iniziati, Eva Kaili si era esposta con una filippica a favore dei grandi progressi del Qatar sui diritti dei lavoratori, cosa che aveva sollevato le polemiche anche dal suo stesso eurogruppo. Ecco cosa era arrivata a dire (dopo le inchieste che stimavano anche migliaia di morti fra i lavoratori dei cantieri): «Oggi i Mondiali in Qatar sono la prova di come la diplomazia dello sport possa ottenere una storica trasformazione in un paese, con riforme che ispirano il mondo arabo. Io avevo detto che il Qatar è un paladino dei diritti del lavoro, con l’abolizione della Kafala (permesso del datore di lavoro per lasciare il Golfo), l’introduzione del salario minimo, nonostante anche compagnie europee non applichino queste leggi. Si sono impegnati a una visione per scelta e si sono aperti al mondo. Eppure alcuni qui chiedono che siano discriminati, li bullizzano e accusano di corruzione chiunque parli con loro. Però comprano il loro gas e hanno compagnie che in Qatar fanno miliardi. Non abbiamo il diritto morale di fare lezioni per andare a caccia dell’attenzione di media di basso livello e non imponiamo i nostri modelli, li rispettiamo».
Emma Bonino, la cui fondazione a promozione dei diritti e della Corte Penale Internazionale è ora nell’occhio del ciclone, si trincera dietro un muro di inconsapevolezza e smemoratezza. Intervistata dal Corriere della Sera, anche a proposito di Non c’è pace senza giustizia, risponde «Sì è successo nel 1994 (la sua costituzione, ndr). Forse era il 1993». E delle presunte tangenti «No, non so niente, aspetto la magistratura che si deve esprimere, credo che lo farà nel giro di pochi giorni». viene da chiedersi come mai, Emma Bonino, da sempre schierata in difesa di Israele, sia diventata così accondiscendente nei confronti dell’Iran: alleato del Qatar che vuole espressamente distruggere lo Stato ebraico.
Antonio Panzeri era conosciuto come uno dei personaggi più influenti della sinistra, leader sindacale e politico, un dalemiano in origine. Ed è sempre Massimo D’Alema che, in questi giorni, sta negoziando fra il governo italiano e un gruppo di investitori del Qatar per la vendita dell’impianto petrolifero Lukoil di Priolo. «Vedere ex leader della sinistra fare i lobbisti in grandi affari internazionali non è solo triste, dice molto sul perché le persone non si fidano, non ci credono più», aveva contestato il vicesegretario del Pd Giuseppe Provenzano.
Davvero tutti colti di sorpresa? A parte le prese di posizione di questi difensori dei diritti dei lavoratori a favore di un emirato che viola anche i più elementari diritti umani? C’è anche la lunga storia di alleanze, ancora tutta da esplorare, fra il Pd e la Fratellanza Musulmana, che il Qatar accoglie e protegge. Sulla carta nessuno fa parte della Fratellanza, ma come è emerso già più volte in queste colonne, l’Ucoii è legato all’organizzazione internazionale estremista. Fra Ucoii e Pd c’è un rapporto che dura da quasi due decenni, non occasionale, ma organico che spiega di comprendere perché un governo a guida Pd (Gentiloni) abbia firmato nel 2017 il Patto nazionale sull’islam elevando l’Ucoii a interlocutore ufficiale del governo. Già nel 2013 con l’inchiesta Qatar Papers era stato documentato il trasferimento in Italia di decine di milioni di euro per promuovere dalla Lombardia alla Sicilia la visione fondamentalista dell’islam tipica dei Fratelli Musulmani. Tornato al governo nel 2020, assieme al Movimento 5 Stelle, il Pd aveva assegnato sempre all’Ucoii il delicato compito di fornire assistenza spirituale ai carcerati islamici nelle prigioni italiane.