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ALLA QUARTA VOTAZIONE

+++ PREVOST È IL NUOVO PAPA: LEONE XIV +++

Conclave rapidissimo, la quarta votazione è stata decisiva: il cardinale americano Robert Prevost, 69 anni, che è stato vescovo missionario in Perù e ultimamente prefetto del Dicastero dei vescovi, è stato eletto Papa e ha preso il nome di Leone XIV. La fumata bianca alle 18.07 e l'annuncio del "Gaudium Magnum" alle ore 19.14.

Ecclesia 08_05_2025
(AP Photo/Luca Bruno) Associated Press/LaPresse

Conclave rapidissimo, la quarta votazione è stata decisiva: il cardinale americano Robert Prevost, 69 anni, che è stato vescovo missionario in Perù e ultimamente prefetto del Dicastero dei vescovi, è stato eletto Papa e ha preso il nome di Leone XIV. La fumata bianca alle 18.07 e l'annuncio del "Gaudium Magnum" alle ore 19.14.

La biografia tratta dal sito Cardinalium Collegii Recensio

 

Il Cardinale Robert Francis Prevost, già prefetto dell’influente Dicastero  per i Vescovi, e con vedute affini a quelle di Papa Francesco, è un prelato nato a Chicago, che ha trascorso molti anni come missionario in Perù prima di essere eletto alla guida degli Agostiniani per due mandati consecutivi.

Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Illinois, Prevost è entrato  nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino (OSA) nel 1977 e ha pronunciato  i voti solenni nel 1981.

Ha conseguito una laurea in Scienze matematiche presso la Villanova University nel 1977, un Master of Divinity  presso la Catholic Theological Union di Chicago,  la licenza e il dottorato in diritto canonico presso il Pontificio Ateneo di San Tommaso d’Aquino a Roma. La sua tesi di dottorato ha trattato  “Il ruolo del priore locale nell’Ordine di Sant’Agostino”.

La sua carriera ecclesiastica  è stata contraddistinta da incarichi significativi e realizzazioni di rilievo. Dopo la sua ordinazione sacerdotale nel 1982, Prevost si è unito  alla missione agostiniana in Perù nel 1985, prestando servizio come cancelliere della Prelatura Territoriale di Chulucanas dal 1985 al 1986.

Ha trascorso l’anno 1987-1988 negli Stati Uniti come responsabile per le vocazioni e direttore delle missioni per la Provincia Agostiniana di Chicago, prima di fare ritorno in Perù, dove per  i successivi dieci anni è stato  responsabile del seminario agostiniano di Trujillo e docente di diritto canonico nel seminario diocesano, in cui ha ricoperto anche l’incarico di prefetto degli studi. Ha svolto  inoltre numerosi altri incarichi, tra cui parroco, funzionario diocesano, direttore della formazione, docente di seminario e vicario giudiziale.

Nel 1999 è tornato  a Chicago e è stato  eletto priore provinciale della provincia “Mother of Good Counsel” nell’arcidiocesi. Due anni e mezzo dopo è stato  eletto priore generale degli Agostiniani, incarico ricoperto  per due mandati fino al 2013.

Nel 2014 è tornato  in Perù, quando Papa Francesco lo ha nominato  amministratore apostolico della diocesi di Chiclayo, di cui è divenuto vescovo nel 2015. Durante il suo episcopato, ha servito  anche come vicepresidente e membro del consiglio permanente della Conferenza Episcopale Peruviana dal 2018 al 2023.

In quel periodo, i vescovi del Perù hanno avuto un ruolo importante nel garantire la stabilità istituzionale durante le successive crisi politiche che hanno portato alla caduta di più presidenti.

Nel 2020 e nel 2021, Prevost è stato  amministratore apostolico di Callao, in Perù.

Papa Francesco lo ha nominato prefetto del Dicastero per i Vescovi nel gennaio 2023, un incarico di grande rilievo, responsabile della selezione dei vescovi, che ha ricoperto  fino alla morte di Papa Francesco, il 21 aprile 2025. Il 30 settembre 2023, Papa Francesco ha elevato  Prevost alla dignità cardinalizia.

Nei suoi primi mesi da prefetto, l’allora arcivescovo Prevost ha mantenuto  la sua consueta discrezione con i  media, venendo  apprezzato per la sua capacità di ascolto e per la padronanza delle questioni trattate. Aleteia riportò che un vescovo francese, incontrandolo due mesi dopo la sua nomina, lodò le sue “domande ponderate” e la sua capacità di sintesi, sottolineando che quel primo incontro gli aveva lasciato una “buona impressione”.

Su temi chiave, il Cardinale Prevost parla poco, ma alcune sue posizioni sono note. Sarebbe molto vicino alla visione di Papa Francesco riguardo all’ambiente, all’attenzione verso i poveri e i migranti, e all’incontro con le persone là dove si trovano. L’anno scorso ha dichiarato : “Il vescovo non dovrebbe essere un piccolo principe seduto nel suo regno”.

Ha sostenuto la modifica della prassi pastorale voluta da Papa Francesco per permettere ai cattolici divorziati e risposati civilmente di ricevere la Santa Comunione. Prevost appare lievemente meno favorevole rispetto a Francesco nel cercare il favore della lobby LGBTQ, ma ha mostrato un moderato sostegno a Fiducia Supplicans.1

Prevost è stato coinvolto in due controversie relative ad abusi sessuali del clero, sebbene sia stato fermamente difeso in entrambi i casi.2 I sostenitori del Cardinale sottolineano la sua innocenza e affermano che i casi sono stati riportati in modo inesatto e ingiusto dai media.

Il primo caso riguardava  la gestione di un abuso sessuale durante il suo mandato come provinciale della Provincia Agostiniana di Chicago (1999–2001), quando un sacerdote condannato per abusi su minori fu ospitato in un priorato agostiniano vicino a una scuola elementare, continuando  a svolgere il ministero sacerdotale  fino alla sua successiva rimozione e riduzione allo stato laicale, nel 2012. Tuttavia, si afferma che Prevost non abbia mai autorizzato quella situazione; il sacerdote non era agostiniano e l’episodio è avvenuto prima della Dallas Charter.3

Più recentemente, sono emersi interrogativi  riguardo alla conoscenza e gestione da parte di Prevost di accuse di abuso nella sua ex diocesi di Chiclayo. Nell’aprile 2022, durante il suo episcopato, due sacerdoti sono stati accusati di aver molestato tre bambine. Il caso ha suscitato frustrazione tra i fedeli locali per la lentezza delle indagini e l’assenza di una risoluzione chiara.

Alcuni accusatori hanno sostenuto che Prevost non indagò adeguatamente e coprì i sacerdoti accusati, ma la diocesi ha smentito con fermezza, affermando che invece  seguì le procedure corrette. È stato dichiarato che Prevost ricevette personalmente le vittime, avviò un’indagine canonica preliminare e incoraggiò le vittime a rivolgersi alle autorità civili. Nel luglio 2022, Prevost inviò i risultati dell’indagine al Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF), per la revisione. I suoi sostenitori sottolineano che dispone di documenti del DDF e della Nunziatura Apostolica in Perù comprovanti  non solo la sua attenzione verso le presunte vittime, ma anche il pieno rispetto delle procedure previste dal diritto canonico.4

Tuttavia, nel maggio 2025 sono emerse accuse secondo cui la diocesi avrebbe pagato 150.000 dollari alle tre ragazze per metterle a tacere. Descritte come “critiche pubbliche di lunga data di Prevost”, le ragazze avrebbero attribuito a Prevost la responsabilità di aver coperto gli abusi sessuali subiti da parte del sacerdote.

Le accuse, riportate da InfoVaticana, descrivevano lo scandalo peruviano — oggetto di un servizio andato in onda sulla televisione nazionale, che includeva un’intervista con le ragazze lo scorso autunno — come “il sassolino nella scarpa del Cardinale Prevost”.

In vista del Conclave del 2025, il Cardinale Prevost è stato promosso come possibile candidato di compromesso qualora i principali non riuscissero a ottenere i voti necessari. Il suo lungo servizio missionario in Perù ha contribuito a farlo percepire come un candidato più universale che statunitense, attenuando così i problemi legati alla scelta di un papa proveniente da una superpotenza. Tuttavia, può essere considerato troppo giovane e da troppo poco tempo Cardinale per essere seriamente papabile, con concrete possibilità di elezione.

Il Cardinale Prevost è membro di sette dicasteri vaticani, nonché della Commissione per il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, segno della fiducia che Papa Francesco riponeva in lui e della stima per le sue capacità amministrative.