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Progetto controverso

Polonia, il governo Tusk vuole imporre l’educazione sessuale

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Il ministro Barbara Nowacka vuole sostituire l’educazione alla vita familiare, una materia facoltativa, con una obbligatoria: l’educazione alla salute, in realtà “educazione sessuale” spinta (contraccezione, masturbazione, temi Lgbt, ecc.). Migliaia di persone protestano a Varsavia.

Educazione 11_12_2024

L’attuale governo polacco è il più radicale, il più di sinistra e anticlericale degli ultimi 35 anni, cioè dai cambiamenti democratici del 1989. Questo carattere del governo è particolarmente visibile nelle attività del Ministero dell’Istruzione Nazionale guidato da Barbara Nowacka. Da un lato, l’attuale ministro sta cercando di eliminare ogni contenuto patriottico dai programmi scolastici e di eliminare o marginalizzare l’ora di religione; dall’altro, sta cercando di introdurre una nuova materia, la cosiddetta «educazione alla salute». Questo eufemismo nasconde l’educazione sessuale, che mira alla sessualizzazione precoce di bambini e adolescenti, promuovendo anche l’ideologia gender.

Ci si poteva aspettare azioni del genere da parte del Ministero dell’Istruzione Nazionale quando Tusk ha nominato Nowacka a dirigerlo. Questa politica radicale si dichiara atea, è sostenitrice del “diritto” all'aborto, nonché del finanziamento statale della fecondazione in vitro, anche per le donne single; è favorevole all’adozione dei bambini da parte di coppie dello stesso sesso. È diventata famosa dopo aver partecipato all’organizzazione delle cosiddette "proteste nere" contro i progetti di inasprimento della legge anti-aborto in Polonia ed è diventata rappresentante del comitato «Salviamo le donne 2017», che proponeva, tra gli altri, un progetto di legge per liberalizzare l’aborto.

Oggi in Polonia esiste una materia scolastica facoltativa, chiamata «educazione alla vita familiare», che svolge da anni un ruolo importante nelle scuole polacche. I suoi contenuti sono preparati con il consenso dei genitori e insegnanti qualificati. La ricerca scientifica conferma l'impatto positivo di questi corsi sullo sviluppo degli studenti e il programma gode di approvazione sociale. Questa materia promuove i valori legati alla famiglia basata sul matrimonio, alla responsabilità e all'amore, che sono i pilastri di una società ben funzionante.

Ma Nowacka vuole adesso sostituire questa materia facoltativa con una materia obbligatoria, appunto l’educazione alla salute. Contro questo pericoloso piano del ministro, si è mobilitata tantissima gente. Domenica 1 dicembre migliaia di persone provenienti da tutta la Polonia sono arrivate a Varsavia per protestare con lo slogan “Sì all'istruzione, NO alla depravazione”. Persone tutte preoccupate per il futuro della scuola da cui dipende il futuro dei loro figli e nipoti, quindi il futuro della Polonia.

Ma che cosa contiene l’educazione alla salute proposta da Nowacka? Tra i contenuti più negativi, in mezzo a qualcuno positivo, prevede: i bambini delle classi 4-6 (10-12 anni) devono imparare che la masturbazione è la norma e che il loro benessere dipende dalla soddisfazione sessuale; gli studenti delle classi 7-8 (13-14 anni) saranno preparati per l'iniziazione sessuale, apprenderanno i metodi contraccettivi e i contenuti di propaganda Lgbt sugli orientamenti e le identità di genere; nelle scuole superiori, i giovani saranno incoraggiati a praticare sesso senza amore, fedeltà e responsabilità. Il matrimonio e la famiglia scompaiono dal programma. Ci si aspetta che i bambini accettino il divorzio, la separazione e le relazioni instabili come una norma. Non si parlerà della vita dal concepimento ma delle "condizioni per l'interruzione della gravidanza". Responsabilità? Eliminata. Invece, il “consenso consapevole” e la contraccezione vengono enfatizzati come unici valori. Il piacere sessuale e le questioni Lgbt sono tra gli argomenti principali della materia.

Come sottolineavano i partecipanti alla manifestazione dell’1 dicembre, questa non è educazione e non è istruzione: è un attacco brutale all’innocenza, alla moralità e al futuro dei nostri figli. Secondo una parlamentare polacca, Jadwiga Wiśniewska, «il progetto del Ministero dell'Istruzione Nazionale è estremamente antifamiliare, antisociale e antidemografico. È un tentativo di smantellare l’identità delle giovani generazioni e, in futuro, anche i valori che costituiscono l’identità nazionale dei polacchi. Non possiamo permettere che i nostri figli e nipoti diventino una generazione “sprecata”, vittima di decisioni ideologiche e irresponsabili». Del resto, anche la Conferenza episcopale polacca ha emesso un comunicato ufficiale in cui indica che la nuova materia viola i valori cristiani e la Costituzione, privando i genitori del diritto di crescere i figli secondo le proprie convinzioni.

Ma Barbara Nowacka, con l’arroganza di certi «progressisti», per ora non si arrende ed è ostinata nella sua posizione di non voler scendere a compromessi con i genitori che protestano a gran voce in Polonia: si sente libera di violare la Costituzione che dà ai genitori il diritto di educare i loro figli secondo le proprie convinzioni.



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