Perseverare nella Sua Volontà
Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te (Lc 13, 34)
In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”. Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”». (Lc 13, 31-35)
In questo brano gli abitanti di Gerusalemme sono presi ad esempio da Gesù per parlare di coloro che, nella storia, pur beneficati dai richiami Dio che li avrebbe protetti come una tenera madre, hanno preferito la ribellione e l’uccisione dei Suoi inviati, i profeti. Gesù stesso, il Figlio di Dio sarà anche Lui disprezzato, perseguitato e messo a morte. La storia si ripete lungo la stessa linea: i ribelli a Dio saranno castigati da altri uomini e così avverrà a Gerusalemme a cominciare dalla distruzione avvenuta nel 70 d.C. al tempo dell’imperatore Vespasiano. La curiosità che ci spinge ad incontrare Gesù non è sufficiente per essere purificati da Dio, ma è necessaria anche la nostra adesione alla Sua volontà. Preghiamo Gesù perché perseveriamo nella Sua volontà senza ribellione anche quando questa ci è, sul momento, umanamente incomprensibile.