Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
lettera

Perché la guerra? Eliminato Dio, si perde il senso dell'uomo

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Ci si meraviglia dei conflitti senza coglierne la radice nella cronaca nera e nella vita di tutti giorni: eliminando i vincoli religiosi e morali abbiamo raggiunto una illusoria "libertà" che si paga a caro prezzo.

Attualità 21_10_2023

Guerra, guerra e ancora guerra! Quante guerre martirizzano ancora l’intero mondo? Ogni continente ha la sua guerra: l’Europa, l’Asia, l’Africa e anche la Palestina, la terra di Gesù, afflitta da una nuova terribile strage! E tutti si prodigano solerti a raccontare la propria personale e suggestiva teoria: c’è chi sta con gli israeliani e chi, invece, sta dalla parte dei palestinesi; di fatto tutti sono all’apparenza allibiti, scandalizzati, indignati e profondamente sorpresi!

Davvero siete sorpresi? State scherzando?  Dove avete vissuto in tutti questi anni? In che mondo siete stati mentre quotidianamente da anni si continua a devastare l’immagine di Dio nell’uomo, nella società e dentro ciascuno di noi? Ma, oggi i cristiani, gli uomini di fede, non parlano forse come i pagani? Non vi pare che oggi si stia deragliando su tutto?

Abbiamo smarrito il senso dell’uomo, distruggendo in lui l’immagine di Dio.   Di conseguenza, abbiamo distrutto quei valori derivanti da questo solido fondamento (l’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio) che ha da sempre formato e tenuto in piedi, “l’edificio” della nostra bimillenaria identità! Proprio così: piano piano, abbiamo deragliato proprio su tutto!

Lo diceva già padre David Maria Turoldo, che ebbi non solo la grazia di conoscere e frequentare personalmente per un certo periodo prima di aprire la Comunità, respirando parte della sua linea spirituale con forte riflesso sull’impegno ed il servizio sociale. Nella realizzazione iniziale del progetto di Shalom mi sostenne anche con un contributo economico e soleva dire alle persone vicine: “Ora possiamo ammazzare, rubare, violentare… e tutti continuiamo a dire: è il mondo, è la vita! Ormai siamo uomini senza rimorsi e senza peccati!”. Aveva ragioni da vendere: infatti, abbiamo smarrito il senso della dignità, del valore e dell’inestimabile ricchezza della persona!

Ci hanno fatto credere, e abbiamo creduto, che permettendo all’uomo “tutto” (ma, proprio tutto) quest’ultimo sarebbe stato finalmente libero e felice, padrone di se stesso e del mondo intero… e voilà: per paradosso, tutto è permesso sull’uomo e contro l’uomo!

Ricordiamo che alcuni anni fa in Spagna due adolescenti uccisero un’amica all’unico scopo di diventare famose! Ad Adria (in Italia), cinque ragazzi tra i 18 e i 20 anni diedero fuoco a Graziella, una bambina di 8 anni e poi la uccisero. E ancora, che dire poi delle auto condotte da pirati della strada, che investono i passanti, magari li uccidono, e non si fermano come se avessero semplicemente investito un animale qualsiasi!

Che dire poi dei fatti tragici di cronaca quotidiana che vedono sempre più coinvolti i nostri ragazzi minorenni, con ricadute devastanti sulla loro fragile psiche, che alimentano spesso la cronaca nera sui media? Vogliamo stupirci se poi ci sono le guerre nel mondo?
Abbiamo fatto l’elogio sperticato a questo lassismo morale, abbiamo tolto i valori, i riferimenti etici e religiosi, convinti che avremmo avuto finalmente la “vera libertà”, ma le conseguenze, oggi, sono sotto gli occhi di tutti: un evidente disastro sul piano pedagogico-educativo, socialmente lacerante!

«Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro» (Is 5,20). Oggi è tempo di combattimento! Chi è quel padre, o quella madre, che non cerchi di salvare il proprio figlio dalle mani assassine di Erode? Sono molti i nuovi “Erode” travestiti da soloni pontificanti verità che sono solo ingannevoli chimere! Non ci accorgiamo che stiamo dando in pasto i nostri figli, i nostri ragazzi, i nostri giovani a loro?

L’incapacità di diagnosticare, di decodificare le “nuove malattie” del nostro tessuto sociale, vere e proprie erbe infestanti che imbastardiscono la società, le istituzioni, i sistemi politici, facendo pagare, a tutti, un esorbitante prezzo in termini di umanità e di civiltà violate sono alla base del nostro attuale fallimento educativo!
Eppure, pare che nessuno dalle istituzioni in giù, abbia compreso la reale tragicità della situazione, nessuno che nutra il benché minimo senso di colpa, nessun rimorso: la colpa è sempre degli altri!

Come diceva lo studioso canadese René Latourelle, la verità è che «abbiamo fatto due passi sulla luna, ma tre passi indietro sulla terra! Il vero progresso non è soltanto quello tecnologico ed economico ma anche, e soprattutto, quello morale».

Sì, il vero progresso è quello morale. La categoria morale ed etica non soggiace alla democrazia in senso stretto, ma vive di un afflato proprio. «La legge della maggioranza non vale nelle questioni morali» (M. Gandhi). In parole semplici: non può il male diventare il bene per alzata di mano, con i voti della maggioranza!
Se un organismo giuridico, domani mattina, decidesse che “rubare poco” non sia più reato, non significa che il “rubare poco” diventi, allora, un “atto onesto”.

È sbagliato pensare – e credere – che un’azione sia buona “a prescindere”, solamente perché permessa dalla legge. Non tutto ciò che è dichiarato come legale è, di conseguenza, da considerarsi anche morale. Infatti, se ricordate, nel 1938 vennero promulgate, con l’approvazione del Re e delle istituzioni italiane, le cosiddette “leggi razziali”! “Leggi” certamente “legali”, ma lontanissime e opposte alla “legge morale” riguardante l’uomo visto nell’integralità delle sue dimensioni!

In tal senso, potrei citare alcune leggi opposte ad una morale pienamente rispettosa della persona (comprensiva anche della sua dimensione spirituale): ad esempio l’aborto, l’eutanasia, l’utero in affitto (quale mera mercificazione moderna del corpo della donna)!

Infine, concludo con una bellissima citazione tratta da Sergio Quinzio: «Viviamo nella licenza più totale e quindi non c’è nessun rispetto degli uni verso gli altri. Dobbiamo avvicinare al più presto ciò che è stato allontanato».

Non è una cattiva idea. Cosa potrebbe succederci se tornassimo a far “rientrare Dio” nella nostra vita, nelle nostre case, nella nostra società? E tanto per essere più “globali” non ci facciamo mancare nemmeno questo pensiero del Buddha: «Coloro che non sono riusciti a vivere secondo verità hanno fallito lo scopo della vita».

* Fondatrice della Comunità Shalom – Palazzolo sull'Oglio (BS)



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