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FOLLIE PROCESSUALI

Per non dimenticare Pell: ecco come sta il cardinale

Georg Pell è rinchiuso in carcere dopo un processo che ha suscitato reazioni critiche anche fra commentatori indifferenti se non ostili ai cattolici. L’accusa non è stata in grado di portare nessuna prova a suo carico e la condanna è stata messa in discussione. Il National Catholic Register ha ricevuto notizie del porporato da persone a lui vicine.

Ecclesia 08_02_2020

Non dobbiamo dimenticarci del cardinale George Pell, rinchiuso in carcere dopo un processo di primo grado e un appello che hanno suscitato reazioni critiche anche fra commentatori generalmente indifferenti se non ostili ai cattolici.

Pell è in attesa che la Corte Suprema, che ha accettato di esaminare la sua richiesta di appello, giudichi il suo caso e dia una risposta. È prevedibile che l’Alta Corte si riunisca verso la metà del mese prossimo; e normalmente dopo qualche settimana viene reso noto il giudizio. Come ricorderete il porporato è stato condannato sulla base della sola testimonianza della presunta vittima, per aver commesso una sola volta abusi in circostanze che sono state dimostrate come implausibili e impossibili da un’inchiesta televisiva indipendente. L’accusa non è stata in grado di portare nessuna testimonianza o prova a suo carico, mentre non si è tenuto conto di decine di testimonianze a favore. 

Il National Catholic Register ha ricevuto notizie del porporato da persone a lui vicine. A quanto si sa, il cardinale George Pell è di "buon umore" e sta sviluppando un ministero pastorale personale, mantenendo una corrispondenza con altri prigionieri che gli hanno scritto della loro vita. 

Il cardinale è in isolamento per proteggerlo da possibili aggressioni di altri prigionieri (non dimentichiamo che tutto il processo si è svolto, grazie anche ai media, in un clima da linciaggio mediatico); è stato trasferito all'inizio di gennaio dal carcere di Melbourne, l’Assessment Prison, dove era detenuto dallo scorso febbraio, alla prigione di Barwon, una struttura di massima sicurezza a sud-ovest di Melbourne. La prigione di Barwon è famosa per avere alcuni criminali di alto profilo come detenuti, tra cui membri della 'ndrangheta e bande rivali.

Le autorità australiane hanno deciso di spostare Pell in un altro carcere dopo che è stato avvistato un drone che cercava di filmarlo mentre il cardinale lavorava nel giardino della prigione.

Due amici del cardinale Pell hanno detto al Register che la sua cella è più grande della precedente e gli permette di avere più aria e luce. Gli sono ancora consentite solo una o due visite a settimana e non può celebrare la Messa perché le autorità carcerarie non permettono di portare vino in carcere. «È un'oltraggiosa negazione della libertà religiosa, ma a questo siamo», ha detto una delle fonti. Pell dice agli amici di sentire in realtà di aver «fatto un anno di "ritiro forzato”».

Una fonte che lo ha visto molto recentemente, e gli ha parlato al telefono solo pochi giorni fa, ha detto che la resistenza del cardinale è "notevole", e ha notato che ha perso peso, il che probabilmente ha migliorato il suo stato di salute generale. Un'altra persona che di recente è stata in contatto con lui ha detto che il cardinale era impegnato a scrivere «perlopiù riflessioni spirituali».

Pell sta scontando una sentenza a sei anni di carcere dopo essere stato condannato nel dicembre 2018. Nel processo di appello, in cui due giudici hanno preferito credere all’accusa piuttosto che alle testimonianze a favore, il terzo giudice, Mark Weinberg, ha scritto una memoria di oltre duecento pagine spiegando perché riteneva che ci fosse una «significativa possibilità» che il cardinale «potesse non aver commesso questi reati». Weinberg ha quindi detto di credere che «non si può permettere che quelle accuse rimangano in piedi».

Le condanne sono state ulteriormente messe in discussione dopo che si è scoperto che la polizia di Victoria ha cercato di usare il frastuono mediatico legato alle accuse contro il cardinale per distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica da uno scandalo che ha coinvolto il dipartimento di polizia. Un recente documentario ha rivelato l'entità della corruzione e il modo in cui la polizia dello Stato di Victoria ha operato, dando forse ulteriori indicazioni su come sia stato possibile che il cardinale sia stato condannato con una tale scarsità di prove.

Una delle fonti che hanno visto il cardinale di recente ha detto che il cardinale Pell era "tranquillamente fiducioso" sulla sua udienza d'appello presso l'Alta Corte, prevista per il 12-13 marzo. Le memorie d'appello sono state depositate all'inizio di gennaio e i procuratori hanno presentato la loro risposta il 31 gennaio. Non è prevedibile quanto tempo impiegheranno i sette giudici dell'Alta Corte per giungere a una conclusione. È probabile che la sentenza venga emessa qualche settimana dopo l'udienza.

Gli amici del cardinale dicono che chiunque voglia scrivergli può inviare delle lettere a: George Pell, Locked Bag 7, Lara VIC 3212, AUSTRALIA.