Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Maria Madre della Chiesa a cura di Ermes Dovico

MILANO-TRIVOLZIO

Pellegrini sulla via di san Riccardo Pampuri

Un pellegrinaggio, da Milano a Trivolzio, nel Pavese, paese natale di Riccardo Pampuri, il medico ospedaliero dell’ordine di San Giovanni portato agli onori degli altari nel da San Giovanni Paolo II. Lo organizza (è la XIII edizione) il 12 settembre, don Carlo Casati, parroco di Santa Maria Nascente. Ecco perché. 

Ecclesia 06_08_2015
Il pellegrinaggio a Trivolzio

Un pellegrinaggio, da Milano a Trivolzio, nel Pavese, paese natale di Riccardo Pampuri, il medico ospedaliero dell’ordine di San Giovanni portato agli onori degli altari nel da San Giovanni Paolo II. Lo organizza (è la XIII edizione) il 12 settembre, don Carlo Casati, parroco di Santa Maria Nascente. «Il pellegrinaggio è una domanda (anche fisica)», dice don Carlo. «Con alcuni amici qualche hanno fa abbiamo pensato di rispondere c on un gesto della tradizione a una domanda moderna: affidare l’anno scolastico e lavorativo alla Madonna» L’idea di Don Carlo e dei suoi amici di un pellegrinaggio a piedi si inserisce in una tradizione più che millenaria nella Chiesa cattolica: si pensi ai cammini famosissimi che si svolgono in più tappe come quello di Santiago o quello che ha riportato aIla luce le varie tappe della via Francigena, al pellegrinaggio alla Madonna nera di Cestokowa. Sicuramente, però, quello che negli ultimi anni ha avuto una maggiore fama e una grande partecipazione popolare è quello della Macerata Loreto. 

Ci dice ancora don Carlo: «Sono amico di monsignor Vecerrica, che ha rilanciato la Macera Loreto 30 anni fa e con alcuni amici della parrocchia partecipavamo al pellegrinaggio della Macerata Loreto. A un certo punto ci è nato il desiderio di compiere un gesto simile qui a Milano all’inizio dell’anno, subito dopo le vacanze, in cui affidare l’attività lavorativa e scolastica». Ma perché Trivolzio?  «Perché Riccardo Pampuri è un santo vicino a noi, uno del nostro tempo e delle nostre parti . Qui nel quartiere abitava un lontano cugino di san Riccardo che ha vissuto con lui nella casa dello zio materno e che lo ricordava devoto al rosario, che lo zio faceva recitare tutte le sere da tutta la famiglia». Lo zio diceva in dialetto pavese che per mantenere Riccardo, per mantenere la carità di san Riccardo, che donava tutto, erano necessarie parecchie pertiche di terra. «Pensammo che sarebbe stato bello raggiungere il paese di san Riccardo», continua il sacerdote, «tanto più che il percorso da Milano a Trivolzio è particolarmente significativo, seguendo in parte l’alzaia del Naviglio Pavese fino a Binasco e da li e inoltrandosi poi nella campagna della bassa.  Tredici anni fa non avevamo bisogno di amplificazione o di una particolare organizzazione: eravamo una cinquantina.  Abbiamo recitato il rosario, e ascoltato le riflessioni di don Giussani sui misteri sulla strada da Milano a Trivolzio e li celebrare la Messa».

La cosa negli anni si è un po’ ingrandita e sempre meglio organizzata: «L’anno scorso eravamo un migliaio», conferma don Carlo, «il gesto ha superato i confini della parrocchia e degli amici iniziali. All’inizio recitavamo il rosario e leggevamo le intenzioni in un megafono, mi ha sempre colpito la presenza di persone di tutte le età: giovani, anziani, intere famiglie con i bambini. Oramai la maggior parte dei partecipanti non viene più dalla mia parrocchia e ci sono moltissime presenze da fuori Milano, dalla Brianza e perfino dall’alto lecchese e da Varese»

Perché recitare il rosario con le riflessioni sui misteri di Don Giussani?  «Per me e per molti di quelli che mi aiutano nell’organizzazione del pellegrinaggio», spiega don Carlo, «don Giussani è stato padre e maestro. E lui che mi ha fatto scoprire il gusto del cammino cristiano. Anche noi nell’organizzare questo gesto anno dopo anno siamo in cammino. La sfida è prendere sempre più coscienza di quello che facciamo. Durante il cammino oltre alle riflessioni sul Rosario di don Giussani e di papa Francesco cerchiamo di portare delle testimonianze di esperienze significative, di farci spiegare i luoghi che attraversiamo e da qualche tempo ci raggiunge telefonicamente il cardinale Angelo Scola con la sua Benedizione»

L’appuntamento è quindi per il 12 settembre.  Per ulteriori informazioni e per le iscrizioni:  http://www.pellegrinaggiopampuri.org