Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
FRUTTI DEL RELATIVISMO

Pedofilia sdoganata: "L'esito della liberazione sessuale"

"Se il sesso non ha uno scopo, basta dire che il bambino è "libero" e il gioco è fatto". Don Di Noto svela la strategia delle lobby pedofile sostenute da circoli di potere, intellettuali e della moda: diffondono libri e immagini per normalizzare quello che invece dovrebbe essere denunciato come il più grande crimine umano. Segnalati casi di abuso anche su neonati. 

Educazione 29_09_2017

Dopo l'omosessualità viene ormai sdoganata dalle accademie americane, dal mondo della moda e dai tribunali, anche la pedofilia. A partire da alcuni fatti Don Fortunato Di Noto, dell’associazione Meter, che da vent’anni si batte contro la pedofilia incontrando anche le piccole e "crescenti vittime” dell’ipersessualizzazione della società, spiega le conseguenze di un sessualità privata del suo scopo. "A lungo andare non può che contemplare anche la pedofilia che viene definita "consenziente"".

Don Di Noto, la Corte di Cassazione nel 2013 ha confermato la pena “mite” di un 60enne perché la sua vittima, di 11 anni, sarebbe stata “consenziente” e lui “innamorato”. Allo stesso modo il tribunale di Vicenza aveva inflitto una condanna ridotta ad un macellaio di 34 anni che aveva avuto rapporti sessuali con una tredicenne. Com'è possibile?
Io non so se questi giudici si accorgono di servire il disegno della lobby pedofila. Se si comincia ad accettare che esistano i bambini cosiddetti “consenzienti”, che devono essere lasciati liberi di avere rapporti sessuali, la pedofilia sarà presto sdoganata. Non lo dico io, ma i pedofili: basta andare sui siti madre delle loro lobby per leggere di persone che si definiscono “pedofili virtuosi” per il fatto di avere rapporti con i minori solo se loro acconsentono. Ma in fondo che c’è di male se, come ormai dicono media e politici, i bambini devono essere liberi di esprimere la loro sessualità al pari degli adulti? 

Siamo davvero allo sdoganamento della pedofilia? Come si può sostenere che un bambino possa essere consenziente?
Sono 30 anni che si cerca di far passare la cosiddetta “pedofilia buona” e il “buon pedofilo”. Come si può sostenere che sia consenziente lo capii nel 1996 quando scoprii che esisteva un fronte nazionale di pedofili con sezione italiana. Uno di loro, con lo pseudonimo di The Slurp, aveva indirizzato una lettera ai bambini che recitava così: “Probabilmente qualcuno ti ha detto che puoi dire di no. Bene, ricorda soltanto una cosa: se puoi dire di no, puoi anche dire di si…Se ti senti di fare qualcosa hai il diritto di farlo. Sei tu che puoi scegliere". Ed ancora : “Talvolta gli amici con i quali ti diverti ti chiedono di non raccontare agli altri quello che avete fatto insieme. Questo capita spesso quando i tuoi amici sono degli adulti. Il motivo di ciò è semplice: se la gente scopre che hai fatto delle cose con un amico adulto, o con una amica adulta, può farlo andare in prigione e rovinargli la vita…Sai poi cosa capita a te quando la gente lo scopre? Vai in terapia. Terapia vuol dire che devi sottostare a qualcuno che cercherà di convincerti che tutto quello che hai fatto con il tuo amico è stata una cosa orribile e che il tuo stesso amico è una persona orribile. Possono persino darti delle medicine per calmarti. Diventi una persona malata”. 

Una violenza psicologica da far ribrezzo. Come non vedere, come non ribellarsi? 
Senza un consenso mondiale di tutte le legislazioni circa il fatto che i minorenni non possono esprimere alcun consenso, questa mentalità prenderà sempre più piede e le sentenze (ecco l'ultima, ndr) non faranno che sostenere le lobby pedofile, facendoci abituare all’idea che in fondo “non c’è nulla di male”. Per questo dico che se gli Stati, tutti, non riconosceranno la pedofilia come crimine contro l’umanità perderemo anche questa guerra.

Sembrerebbe impossibile abituarsi ad un male simile, ma di fatto lo sdoganamento è già avvenuto: la rivista scientifica Archives of Sexual Behavior ha pubblicato due studi dello psicologo Bruce Rind, in cui i rapporti sessuali fra adulti e bambini vengono segnalati come privi di conseguenze negative di lunga durata. Come rispondere?
Dicano quello che vogliono, ma dopo 25 anni di lavoro per combattere la pedofilia e cercare di recuperare le vittime posso dire di non averne conosciuta nemmeno una senza problemi psichici e relazionali e senza ferite profonde e dolorosissime. Ho visto vite distrutte, gente psichicamente devastata. Questi intellettuali che hanno tempo di scrivere libri dovrebbero avere il coraggio di dire queste cose alle vittime. Ne parlino alla bambina di 11 che ho incontrato di recente, abituata ad essere abusata, che i pedofili definirebbero “consenziente” perché ormai non si ribellava più e che pare una bomba ad orologeria con reazioni incontrollabili. E poi vorrei vedere il campione usato da Rind. Infatti, oltre all’esperienza, la scienza finora ha provato, con dati e campioni validi, che i traumi anche sui bambini piccolissimi di due/tre anni vengono immagazzinati dall’inconscio e si sviluppano con reazioni violente, negative e di disadattamento.

Stephen Kershnar, professore di filosofia della State University of New York ha tranquillamente pubblicato un libro acquistabile su Amazon, Adult-Child Sex: An Analysis, che parla della pedofilia come di uno stigma sociale paragonando il ribrezzo suscitato dalle immagini di rapporti sessuali fra adulti e bambini a quello che potrebbe suscitare il vedere immagini di rapporti sessuali fra persone obese. Come mai la vendita di questi libri non è bandita e questa gente, invece che essere accusata di istigazione al reato e di apologia della pedofilia, può continuare ad insegnare?
Ripeto, finché gli Stati non parleranno di crimine contro l’umanità tutto questo avanzerà. In Europa siamo a 18 milioni di minori abusati sessualmente, a dirlo è “telefono azzurro”. Sveglia, i pedofili non sono più la nicchia di qualche perverso. Aprite gli occhi! Tanta gente non crede alle mie denunce, anche politici e giornalisti che poi vengono qui in sede da noi e quando mostro loro il materiale che ho, c’è chi sviene, chi si indigna, anche perché l’anno scorso abbiamo denunciato l’abuso di 700 neonati.

Il noto sociologo americano, Mark Regneurs è pessimista perché dice che ormai la popolarità della “scienza libertina” è esplosa “negli ultimi dieci anni, con l'aiuto di fondazioni come Gill, Ford e Arcus e con complicità indiretta all’Istituto nazionale della salute americano”. Esattamente come avvenuto con l’omosessualità, sostiene Regneurs, si diffonderà anche nel modo scientifico, la menzogna per cui è tutto normale basta che sia “consenziente”. 
Anche questo è evidente. E sempre non perché lo diciamo noi, ma perché lo dicono i pedofili che ora hanno disponibilità economiche, strategie comunicative, legami con il potere. Sono loro a sperare e dire che la pedofilia sarà normalizzata come l’omosessualità. Ci sono potenti che dicono di voler difendere i bambini ma poi pensano: che c’è di male se possono esprimersi sessualmente come gli adulti?

Bisogna poi ricordare le immagini che plasmano il nostro pensiero, ormai sdoganate da tempo. Basti pensare alle copertine di Vogue che quasi dieci anni fa pubblicavano tranquillamente le foto di Thylane Blondeau bambina che già a 8 anni veniva immortalata in pose sexy o a petto nudo. Ci sono state proteste ma nessun arresto.
Dico ancora di più: ci sono multinazionali che producono reggiseni imbottiti per bambine basta vedere su internet immagini tremende di bimbe in pose volgari. Ma, mi chiedo, qual e la funzione del seno? Chi è un bambino? Chi un uomo?

A proposito il Family Educational Trust inglese ha pubblicato un report in cui spiega che il problema nasce da una cultura che accetta da anni l’attività sessuale dei minori come “una parte normarle della crescita” e “come relativamente dannosa finché resta consensuale…gli attuali approcci mirati a migliorare la salute sessuale degli adolescenti hanno facilitato permesso l'abuso sessuale di giovani vulnerabili”. C’è un legame fra questo e la pedofilia?
Mi danno del prete bacchettone perché parlo di morale. Ma se il sesso non ha uno scopo, se permane l’idea che va bene tutto, basta che sia libero, non esistono più argomentazioni razionali contro la pedofilia fatta passare come “consenziente”. Da quando lo scopo della sessualità, la generazione all’interno del matrimonio, è stato oscurato, da quando si può fare tutto se si vuole, non ci sono più argini e argomentazioni forti per dire “no”. E infatti si approvano leggi che parlano della sessualizzazione dei bambini nelle scuole come buona, favorendo così lo sdoganamento della pedofilia. Le immagini dei nudi e dei bambini-oggetto poi abituano le teste a pensare: “Che male c’è?”. In questo clima si capisce la follia delle campagne contro le spose bambine: la società è schizofrenica perché non esiste più una verità oggettiva sull’uomo che ponga i limiti al male e alla violenza.

Negata la legge naturale, tutto è possibile dunque.
Se elimini la natura, il suo sviluppo, la sua crescita, i suoi tempi puoi parlare del bambino come fosse un adulto con le stesse libertà e gli stessi diritti. Quello chi spera di fare dei bambini ciò che vuole.

Conosce le leggi canadesi sui “diritti alla sessualità” dei bambini per cui le famiglie che li indirizzerebbero diversamente dalla loro “scelta” sono denunciabili?
Si parla dei diritti dei bambini per servire un’ideologia che li vuole sessualizzati, deboli, senza identità forti. E qui ritorna la domanda: qual è il bene per i bambini? Ossia, qual è la natura e lo scopo dell’essere umano? A cosa serve la sessualità? Solo in questa prospettiva si può capire che ai bambini non si deve parlare del sesso. 

Ma orami si dice che tanto vale spiegarglielo dato che arrivano messaggi sessuali da ovunque.
Solo chi comprende lo scopo del vivere umano ha le ragioni chiare per vietare lo smartphone al figlio che non è in grado di difendersi dal porno dilagante online. Perché sapete cosa succede ad un bambino di 10-16 anni che vede il porno una volta cresciuto? Sapete quando cresce e vede una donna cosa pensa? A cose violente. E’ questa la società che vogliamo lasciare ai nostri figli senza interessarcene?