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BELVEDERE

Paul Klee, senza trascurar nulla

Alla grande mostra di Aosta non mancano nemmeno gli angeli, soggetto caro in modo particolare all’artista svizzero che li ritrae con sembianze di bimbi.

Bel Vedere 16_07_2011
Paul Klee, "Ohne Titel. Gliederpuppe" ("Senza titolo. Bambola snodata"), 1939 c. Acquarello su carta, 65 x 46 cm. Zentrum Paul Klee, Berna

 

«Tutti i bambini sono artisti nati. Il difficile è restarlo da grandi». Parola di Pablo Picasso. E se lo dice lui c’è da credergli. Anche un altro gigante del Novecento, comunque, avrebbe condiviso questa opinione: Paul Klee, classe 1879, svizzero, grande maestro e artefice nell’era delle avanguardie. È lui stesso a raccontare, in una lettera alla fidanzata, di avere ritrovato nella soffitta di casa, all’età di 23 anni, i disegni da lui realizzati da bambino, affermando, contestualmente, di ritenere che fossero «la cosa più significativa fatta fino a quel momento». E di strada, all’epoca, Klee ne aveva già fatta tanta. L’importanza dell’arte dell’infanzia resta, dunque, un cardine della sua poetica.

Questo, se non altro, è l’assunto che la mostra in corso ad Aosta, vuole dimostrare, attraverso un’ampia selezione di lavori che comprende centoventi pezzi tra dipinti, tecniche miste, opere grafiche, la maggior parte dei quali non è mai stata vista in Italia. L’esposizione, infatti, si avvale di prestiti di collezionisti privati e di testimonianze fondamentali provenienti dal Zentrum Paul Klee di Berna, l’istituzione più importante dedicata all’artista e quella più autorevole in materia. Il percorso, che già nel titolo onomatopeico di eiapopeia (ninna nanna) intende evocare la libertà espressiva e creativa tipica dei bambini, si apre con un Bambin Gesù, un disegno eseguito quando Klee aveva solo 4 anni, e si conclude con una composizione, Uomo e albero, del 1940, (l’anno della sua morte) dove il maestro, con tutta la consapevolezza propria del professionista adulto, con ispirazione infantile recupera, di quella età, le forme elementari.

Dai lavori esposti si evince quanto l’infanzia non sia affatto presa in considerazione come momento di purezza o innocenza e piuttosto sia da ritenere una fase primordiale durante la quale il segno espressivo, non filtrato da alcun a priori culturale, diventa epifania imprevedibile, irripetibile, unica, assolvendo al compito principale dell’arte che - diceva Klee - non ripete le cose visibili ma rende visibile ciò che spesso non lo è.

Nessun tema resta, in questa logica, estraneo. Ad Aosta si susseguono maschere, famiglie, ritratti, paesaggi in una varietà morfologica illimitata. Non mancano neanche gli angeli, soggetto particolarmente caro all’autore che li ritrae con sembianze di bambini con i quali condividono la straordinaria capacità di sapere scoprire i segreti nascosti dentro ogni realtà.

 

EIAPOPEIA. L’infanzia nell’opera di Paul Klee
Aosta, Museo Archeologico Regionale
Fino all’11 settembre 2011
Orario: tutti i giorni 9 – 19
Ingresso: intero € 5, ridotto € 3,50
Info: 0165/275902