Paritarie povere chiuse, ricche a galla grazie alle statali
Il Decreto scuola è legge e le paritarie cadono come birilli. A decine stanno annunciando la chiusura. Ma sono le scuole con rette basse. Piccoli presidi di libertà educativa sotto i 2.500 euro di retta. Invece, nelle scuole paritarie che hanno rette dai 4.500 euro in su, stanno arrivando richieste di allievi provenienti dalla statale, spaventati dal caos. Questo è il classismo che il Governo permette. E le briciole sono solo per gli allievi fino a 16 anni. Nuovo appello a Pd e IV: votate gli emendamenti dell'opposizione.
Continua la corsa contro il tempo per aiutare la famiglia italiana, riscattare la scuola pubblica paritaria, salvare la scuola pubblica statale e per dare un futuro alla Nazione.
Ieri è passato il Decreto scuola, ma gli emendamenti per salvare la paritaria sono contenuti nel Decreto Rilancio quindi la battaglia non si ferma, non si può fermare.
Bisogna essere molto pragmatici: l'unica chance per la Famiglia, la Scuola pubblica paritaria e statale e il futuro del Paese è che nei prossimi 10 giorni le forze della maggioranza più sensibili - cosi hanno dichiarato (PD-Iv) - votino sì agli emendamenti presentati dall'opposizione (FI-LEGA-FDI-UDC-NPI) e si accordino a vicenda, nei fatti come nelle intenzioni.
Se si replicasse al Senato il bluff dei giorni scorsi alla Camera, come ieri, dove tutti erano d’accordo nel sostenere la paritaria, ma poi sono stati bocciati gli emendamenti che l’avrebbero salvata, come l’indispensabile detrazione totale per le famiglie, sarà da imputare a questo Governo il più grave disastro per la Nazione, paragonabile agli effetti di una guerra civile.
Fra annunci e smentite non si è ancora capito come la Ministra Azzolina intenda far ripartire la scuola: didattica a distanza sì poi no, lezione metà a casa metà a scuola, tutti a scuola distanziati da un metro, mascherina, “incellophanati”, siamo in alto mare. Un teatrino, una commedia che non fa né ridere né piangere.
Stanno chiudendo intanto, cadono come birilli le scuole paritarie, a decine hanno già annunciato la chiusura. Il Governo dica se intende scientemente far morire questi presidi di civiltà e di libertà “estremamente pericolosi” perché potenziali luoghi di libertà che favoriscono cittadini liberi e pensanti: meglio tutti sudditi e mendicanti.
Stanno infatti chiudendo molte scuole paritarie con rette basse. Piccoli presidi di libertà educativa che non riescono più ad andare avanti. Si tratta di piccoli presìdi sotto i 2.500 euro di retta. Invece si sta verificando un fenomeno curioso e classista: nelle scuole paritarie che hanno rette dai 4.500 euro in su, stanno arrivando richieste di allievi provenienti dalla statale, spaventati dal caos di questi giorni.
Così le forze di maggioranza stanno uccidendo le paritarie dei poveri, ma così si avvantaggeranno le scuole paritarie per i ricchi. Questo mi porta a denunciare la logica perversa che sta dietro questa politica. Bisogna scendere in campo a favore delle famiglie più fragili che a costo di sacrifici continuano a pagare le rette. Per questo manderò agli onorevoli una lista di scuole che stanno chiudendo i battenti perché siano loro i responsabili del loro funerale.
Lo stesso dramma si sta verificando con il Ddl Rilancio, lo stanziamento di 70 milioni di euro (art 233) prevede 200 euro ad allievo solo fino alla scuola dell’obbligo, quindi fino a 16 anni. Si tratta di briciole che non risolvono il problema, ma che permettono al governo di confermarsi nell’ideologia autodistruttiva che conosciamo.
Nelle prossime ore si giocherà tutto, non ci sono ostacoli di diritto, di economia di coperture, è messa a dura prova la nostra pazienza. Ci sono centinaia di migliaia di persone in ostaggio di un gioco irresponsabile. Il potere si può anche perdere e ritrovare, l’onore, la coerenza responsabile, quando si perdono difficilmente si ritrovano.