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Ultime notizie sullo scandalo Oxfam

Oxfam. “Mica abbiamo ucciso dei neonati in culla!”

Mentre si allarga lo scandalo degli abusi sessuali commessi da dipendenti di Ong, l’amministratore delegato di Oxfam Mark Goldring protesta che l’intensità e le dimensioni degli attacchi sono eccessive

Migrazioni 19_02_2018

 

Mark Goldring, amministratore delegato di Oxfam, pur ammettendo che l’Ong avrebbe dovuto agire con più tempestività per mettere fine agli abusi sessuali perpetrati dai suoi dipendenti, protesta che lo scandalo emerso nei giorni scorsi viene ingigantito e manipolato. Intervistato il 17 febbraio dal quotidiano The Guardian, “l’intensità e la ferocia degli attacchi – ha detto – fa pensare. Che cosa abbiamo mai fatto? Mica abbiamo ucciso dei neonati in culla!”. Anche il direttore esecutivo di Oxfam, Winnie Byanyaima, ha riconosciuto le responsabilità e ha promesso giustizia per le vittime. Oxfam farà ammenda per quel che è accaduto in passato, procederà a una completa riorganizzazione – ha detto – “ma non deve assolutamente morire, il mondo ha bisogno di noi”. Chiedendo perdono dal profondo del cuore, ha raccomandato alle vittime di farsi avanti affinché giustizia sia fatta, dicendosi a disposizione di tutte le donne che hanno subito abusi. Intanto però sono emersi nuovi aspetti dello scandalo. Un rapporto del 2011 relativo alla condotta del personale Oxfam impiegato ad Haiti riporta non solo prove di abusi, ma rivela che tre dei dipendenti accusati di “comportamento sessuale inappropriato” durante le indagini avviate da Oxfam sono ricorsi a minacce fisiche per intimidire i testimoni. È una notizia “assolutamente raccapricciante” è stato il commento del premier britannico Theresa May. Il rapporto afferma anche che occorre fare di più per evitare ad altre Ong “problemi di staff”. La raccomandazione evidentemente non è stata recepita, dal momento che diverse persone implicate negli scandali hanno in seguito continuano a lavorare nel settore. Lo scandalo inoltre ha coinvolto un’altra Ong, Medici senza frontiere, dopo che il 16 febbraio il presidente di Haiti Jovenel Moise ha detto di voler sapere come mai l’Ong abbia rimpatriato 17 membri del proprio staff: “il caso Oxfam – ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters il presidente haitiano – non è che la punta di un iceberg, altre Ong sono nella stessa situazione e nascondono informazioni”. Medici senza frontiere ha assicurato che sta cercando di chiarire le questioni sollevate dal presidente Moise.