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Cina

Nuovi restrizioni alla libertà religiosa nell’Henan

La provincia dell’Henan ha adottato cinque nuove regole che limitano e controllano ulteriormente la libertà di culto dei cattolici

 

La provincia dello Henan, in Cina, ha approvato cinque nuove regole che limitano ulteriormente la libertà religiosa dei cattolici. D’ora in poi i fedeli devono essere schedati. Ogni sacerdote deve registrarne il numero e le condizioni economiche e sociali, con particolare attenzione alle famiglie povere. Si sospetta che l’intenzione non espressa sia di negare i sussidi pubblici alle persone a basso reddito di fede cattolica. Secondo il governo invece il nuovo regolamento permette di migliorare la gestione delle chiese degli altri luoghi di culto. Anche l’elenco dei membri del clero deve essere compilato e affisso nelle parrocchie affinché le autorità possano controllare chi ha il permesso di predicare. Le nuove norme prevedono inoltre che le autorità vengano informate dell’ingresso di minori nei luoghi di culto (perché dal 1° febbraio è fatto loro divieto di entrare in chiese e altri luoghi di culto) e dell’utilizzo di luci e lampade all’esterno degli edifici. Infine la bandiera cinese deve sempre essere esposta in tutti i luoghi di culto e l’inno nazionale deve sempre essere cantato durante ogni celebrazione e funzione religiosa. Dallo scorso febbraio inoltre ai cattolici è vietato pubblicare poesie sulla soglia di casa in occasione del capodanno cinese. Il motivo è che spesso i cattolici affiggevano dei passi del Vangelo. Inoltre da allora sono stati chiusi alcuni asili e delle chiese, tra le quali quella di Gadazhang nella diocesi di Zhumadian. Al fine di verificare che il divieto di ingresso ai minori venga rispettato, ogni domenica delle auto della polizia presidiano l’entrata delle chiese.