Nuova aggressione a un cristiano nel Madhya Pradesh
Un Pastore pentecostale è stato aggredito e ferito da integralisti indù mentre stava pregando con altri fedeli in una casa privata
In India, nello stato del Madhya Pradesh, padre Bharat, un Pastore pentecostale tribale, è stato vittima di un ennesimo, grave episodio di intolleranza religiosa. Si trovava in una abitazione con tre fedeli per pregare quando degli integralisti indù vi hanno fatto irruzione e lo hanno accusato di raggirare i tribali per convincerli a convertirsi. Ne è nata una discussione, gli intrusi sono diventati violenti, lo hanno picchiato duramente e prima di andarsene hanno danneggiato il locale. Il presidente del Global Council of Indian Christians, Sajan K Geoarge, ha spiegato all’agenzia AsiaNews che il Pastore Bharat è povero, non ha i mezzi per convertire con la forza o con l’inganno i tribali, promettendo aiuti e ricompense: “l’unica cosa che possiede – ha detto – è la buona novella che dona liberamente a chiunque sia pronto ad ascoltarlo, per questo è stato preso di mira”. Gli attacchi contro i cristiani, in particolare i pentecostali, sono aumentati nelle aree rurali del Madhya Pradesh da quando lo scorso 8 marzo il suo governo ha approvato una legge anti-conversioni che prevede da uno a cinque anni di carcere e una ammenda non inferiore a 350 dollari per i trasgressori, sanzioni che raddoppiano nel caso che si imponga la conversione a donne, minori, membri delle caste inferiori e di comunità tribali. A gennaio un leader nazionalista indù ha organizzato una manifestazione per chiedere la registrazione di tutte le conversioni che avvengono nello stato e la sospensione dei sussidi statali ai tribali che si convertono ad altre religioni, sostenendo che “gli indigeni creduloni si sono convertiti al cristianesimo e hanno costruito chiese su terreni tribali protetti”.