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PADRE NOSTRO

Nulla di scandaloso in quell'indurci in tentazione

Caro Direttore, leggo che le parole che Gesù ci ha insegnato verranno cambiate. Non chiederemo più al Padre di «non indurci in tentazione» bensì di «non abbandonarci nella tentazione». Io non trovo nulla di scandaloso in un Padre che ci accompagna nelle prove.

PADRE NOSTRO, UNA TRADUZIONE TANTI SIGNIFICATI di Riccardo Barile

 

Ecclesia 29_01_2018
C.H. Bloch, Il Discorso della Montagna

Caro Direttore,

ho una perplessità.

Magari è una sciocchezza; in tal caso cestini pure. Se però non è una sciocchezza gradirei sapere cosa ne pensa lei o gli eminenti teologi amici della Nuova Bussola. La perplessità è la seguente. Leggo (anche sulla Bussola) che le parole che Gesù ci ha insegnato verranno cambiate. Non chiederemo più al Padre di «non indurci in tentazione» bensì di «non abbandonarci nella tentazione».

Io non trovo nulla di scandaloso in un Padre che ci accompagna nelle prove: credo che in fondo sia esattamente il Suo ruolo. Difficilmente riesco ad immaginare una immagine più amorevole e paterna di un «Genitore Ώ» che prende per mano suo figlio e lo accompagna nei momenti difficili, senza fargli mancare la Sua presenza: «Sono qui io, non ti lascio, non ti abbandono. Ho fiducia in te, ce la farai...». Quanto vorrei, nelle tentazioni della vita, piccole e grandi, esservi condotto per mano dal Padre... Quanto vorrei che mi accompagnasse nelle tentazioni dell'ultima lotta, l'agonia...

Invece, in tutta franchezza, mi scandalizza un pochino chiedere che il Padre non ci abbandoni nelle prove. Che fede avrei se dubitassi della sua presenza? Che figlio sarei se gli chiedessi «Non lasciarmi proprio adesso...»? Io sono certo che il Padre non mi abbandona nella prova... non potrei mai chiederGli di non farlo! Non lo farà mai, un Padre non abbandona i figli nelle prove!

Non conosco il greco e nemmeno l'ateologia, quindi probabilmente c'è qualcosa che mi sfugge.

Caro Direttore... dove sbaglio?