Non c'è pace per i vescovi tra La Plata e Mar del Plata
Dopo meno di un anno rinuncia mons. Gabriel Antonio Mestre, arcivescovo di La Plata. Che era stato vescovo a Mar del Plata, dove dopo di lui due vescovi hanno rinunciato anzitempo.
Cosa accomuna le diocesi di La Plata e Mar del Plata? Non solo il nome, non solo che la seconda è suffraganea della prima, ma anche le tribolazioni episcopali.
«Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi Metropolitana di La Plata (Argentina), presentata da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Gabriel Antonio Mestre», riportava ieri il bollettino della Sala Stampa vaticana. Pur non essendo più consuetudine riportare il relativo canone e quindi le motivazioni almeno implicite della rinuncia, si comprende che non è dovuta a raggiunti limiti di età: mons. Mestre ha solo 55 anni ed è (anzi era) alla guida di La Plata da neanche un anno, nominato nel luglio 2023 al posto di mons. Victor Manuel Fernandez promosso al Dicastero per la Dottrina della Fede.
La Plata diviene prematuramente vacante così come la suffraganea Mar La Plata, dove ben due vescovi appena nominati avevano rinunciato anticipatamente in poco più di un mese. Mons. Gustavo Manuel Larrazábal ha infatto rinunciato a gennaio prima ancora di insediarsi. Prima di lui mons. José María Baliña, nominato a novembre aveva rinunciato anzitempo a dicembre. E prima di queste due rinunce lampo chi è stato l'ultimo vescovo a reggere la diocesi di Mar del Plata? Mons. Gabriel Antonio Mestre, promosso a luglio arcivescovo di La Plata e da ieri arcivescovo emerito.