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TRENTO

Morto a 24 anni. Il giudice ordina: «Indagate sul vaccino»

Traian Calancea è morto a 24 anni nell'ottobre scorso per un'emorragia cerebrale. “Malore domestico”, per il medico intervenuto. Ma ieri il Gip di Trento ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura e disposto indagini per appurare la correlazione tra il decesso e la vaccinazione. Il legale Renate Holzeisen alla Bussola: «Decisione che farà scuola, la Procura ha negato riscontri fondamentali anche a causa di un conflitto di interesse. Ora potremo dimostrare la correlazione e il dolo dei sanitari».

Attualità 25_08_2022

Traian Calancea aveva appena 24 anni quando nell’ottobre scorso morì a seguito di una massiva emorragia cerebrale. I medici avevano sbrigativamente archiviato la sua morte come “malore improvviso”, come è accaduto per tanti nella sua condizione che avevano appena ricevuto il vaccino. Calancea, la sua prima dose (Pfizer) l’aveva ricevuta a Trento, la sua città, dieci giorni prima che la madre lo trovasse in camera privo di sensi. Ebbene: ci sono voluti 10 mesi per convincere un giudice che su quel decesso bisogna indagare al fine di trovare una correlazione tra il vaccino e l’emorragia cerebrale.

Merito della caparbietà della madre del giovane e del suo legale, l’avvocato Renate Holzeisen di Bolzano la quale ha ottenuto ieri un’importante vittoria presso il tribunale di Trento che ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura: l‘indagine sul nesso causale tra l’iniezione e la morte del povero Traian. La Bussola l’ha intervistata.

Avvocato, qual è stata la svolta?
Nell’udienza davanti al gip del 5 luglio scorso ho presentato diversi studi scientifici usciti a livello internazionale che dimostrano che le emorragie, tra cui quelle cerebrali ma non solo, nelle persone trattate con questi sieri sperimentali sono significativamente più alte rispetto al resto della popolazione. È un indizio molto forte di una correlazione tra l’inoculazione e un’emorragia massiva di tipo cerebrale.

Il ragazzo era sano?
Sì, studiava Economia e Commercio, aveva una vita normalissima, era molto sportivo, ma dall’esame autoptico è emerso che aveva un aneurisma, che è scoppiato provocando l’emorragia.

E questo potrebbe essere stato un fattore di rischio?
Ci sono ormai sempre studi scientifici che dimostrano che questi sieri a mRna provocano degli aumenti bruschi di pressione del sangue. Come tantissimi giovani, Traian aveva un aneurisma nel cervello di cui non si era a conoscenza. Si può arrivare tranquillamente alla vecchiaia in queste condizioni, ma ciò che bisognava stabilire è perché pur in giovane età l’aneurisma si è rotto.

E voi avete sospettato il vaccino?
La letteratura scientifica parla chiaro, ecco perché i consulenti della Procura di Trento sarebbero dovuti andare fino in fondo alla rottura dell’aneurisma come conseguenza meccanica naturale di un aumento di pressione vascolare, dato appunto dal cosiddetto vaccino.

Che cosa avete chiesto?
Esami specifici volti alla ricerca della proteina spike nel corpo e nella zona dell’aneurisma, ma questo ci è stato negato da parte dei consulenti della procura, uno dei quali è in conflitto di interessi.

A chi si riferisce?
È negli atti del processo. Il professor Ugo Moretti si trova in un gravissimo conflitto di interessi perché è responsabile della farmacovigilanza per la Regione veneto e la Provincia di Bolzano. I consulenti hanno dichiarato che loro, come Università di Verona, non avrebbero la possibilità di fare l‘esame da noi chiesto. (Nell’impossibilità di un contraddittorio immediato, la Bussola offre fin da ora al professore citato il diritto di replica ndr.)

E invece?
Invece questi esami sono possibili anche in Italia, ma comunque noi avevamo già incontrato la disponibilità dell’Istituto di medicina legale di Kiel, in Germania. Tutto inutile.

Che elementi avete per sospettare che la spike nel cervello possa essere responsabile dell’emorragia?
Sappiamo che l'mRna incapsulato in queste nano particelle viaggia in tutto il corpo e superano la barriera sangue/cervello. Una volta entrate creano loro stesse in modo incontrollato la proteina Spike, producendo il disastro.

Ora però il Gip vi dà la possibilità di proseguire nelle indagini. Chiederete di indagare anche sulla presenza della spike?
Sì. Ma bisogna farlo con la massima urgenza.

Non è troppo tardi, oggi?
No, avevamo chiesto già nel momento dell’autopsia di mettere una certa quantità di tessuto in ghiaccio in modo tale che si conservasse, ovviamente bisogna fare in fretta, ecco perché faremo subito un’altra istanza con la massima urgenza. A ottobre sarà trascorso un anno dalla sua morte.

A proposito di autopsia. È stato semplice ottenerla?
No, la mamma aveva spiegato ai sanitari che sono intervenuti a casa che Traian aveva fatto il vaccino da dieci giorni, ma nonostante questo il referto parla di “malore a domicilio”.

Insufficiente…
Incredibile, questa non può essere una causa di morte specifica medica, l’azienda sanitaria è obbligata attraverso una farmacovigilanza molto accurata a cercare tutte le cause, invece i sanitari diedero subito il via libera ai funerali del ragazzo. Sono dovuta intervenire direttamente in Procura con un’apposita denuncia spiegando che eravamo di fronte a un caso che imponeva anche alla stessa Procura di aprire un fascicolo.

Che cosa auspicate ora?
Ci sono ancora presupposti per una condanna in sede penale. Traian è stato inoculato in un hub vaccinale nel corso di un open day e attraverso un semplice drive through. Eppure, qualunque somministrazione di un vaccino prevede una prescrizione medica come condizione imprescindibile nel rispetto dell’articolo 13 del codice deontologico dei medici nella quale il medico deve informare il paziente dei rischi connessi a quel trattamento che sta per fare.

E non è stato fatto?
Ma figuriamoci, si arrivava in auto, neanche si scendeva e si offriva il braccio dal finestrino. Ma c’è dell’altro.

Cosa?
La violazione del regolamento della comunità europea 507 del 2006 sulla base del quale si possono autorizzare in via condizionata dei farmaci a certe condizioni, tra cui informare il paziente. Non è stato fatto nulla di tutto questo.

Crede che la decisione del gip possa “fare scuola” in giurisprudenza?
Penso di sì e me lo auguro. Queste morti non possono restare impunite.