Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Norberto a cura di Ermes Dovico
Polonia

Morawiecki: «Nawrocki ha vinto contro un gigantesco sistema mediatico»

Ascolta la versione audio dell'articolo

L’ex primo ministro ha commentato l’esito delle ultime presidenziali polacche, spiegando che Nawrocki ha vinto contro un gigantesco sistema mediatico impegnato contro gli interessi della Polonia e controllato dalla sinistra, grazie a capitale straniero.

Esteri 05_06_2025

In tanti commentano il risultato delle elezioni presidenziali in Polonia. L’ex primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha commentato la vittoria di Karol Nawrocki sulla sua pagina Facebook. Vale la pena leggere quest’analisi perché aiuta a capire la situazione nel Paese governato dal primo ministro Donald Tusk.    

Morawiecki sottolinea un fatto di primaria importanza: «Karol Nawrocki ha combattuto e vinto contro l'intero gigantesco sistema mediatico creato dagli ‘architetti’ della III Repubblica Polacca», cioè la Polonia nata dopo la svolta del 1989. Grazie al controllo totale dei media, certi gruppi politici hanno potuto per anni «mantenere la loro influenza e i loro privilegi». Va detto che «gran parte di questo sistema mediatico è controllato dal capitale straniero, impegnato da anni nella lotta non solo contro l'identità, la tradizione e il patriottismo polacchi, ma anche contro gli stessi interessi nazionali della Polonia».

In questo contesto l’ex primo ministro ricorda il ruolo svolto dal più grande portale Internet in lingua polacca, ONET, in mano tedesca e svizzera. Proprio ONET, nelle ultime settimane della campagna elettorale, ha lanciato una serie di accuse menzognere conto Nawrocki: prima, l’accusa di “appropriarsi” dell’appartamento di un anziano; poi ONET "scopre” da “fonti anonime” (in realtà la fonte sarebbe un delinquente con delle condanne) che Nawrocki sarebbe un mafioso e, addirittura, un pappone. Mossa diabolica perché difficilissima da smentire in pochissimo tempo prima delle elezioni. Intanto la notizia fa il giro del mondo e le agenzie la ripetono. Come diceva il ministro della propaganda di Hitler, Goebbels: «Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità». E i suoi emuli di oggi mettono in pratica questo metodo. Parlando di ONET, Morawiecki ricorda un suo vergognoso servizio sul destino dei «poveri soldati nazisti che trascorrevano un triste Natale nella Polonia occupata».

Un ruolo simile a quello di ONET, come fiancheggiatore del governo, è svolto dalla televisione privata TVN che per attaccare gli ambienti conservatori polacchi riesce persino ad accusarli di sentimenti neonazisti.

L’ex primo ministro menziona il ruolo del quotidiano Gazeta Wyborcza (La Gazzetta Elettorale), la principale arma mediatica degli ambienti liberal di sinistra, che primeggia «nell'attaccare e ridicolizzare la gente comune nella Polonia di provincia». Tutta questa macchina mediatica doveva assicurare il dominio sulla nazione, ma «oggi, questo sistema mediatico è stato sconfitto, non riesce a scrollarsi di dosso la sorpresa» ed «è sconvolto!»

Com’è stato possibile? Ecco la spiegazione di Morawiecki: «Scontrarsi con questo sistema e vincere è una doppia vittoria. Forse persino una vittoria rivoluzionaria, perché la democrazia polacca è stata salvata da numerose, nuove iniziative mediatiche indipendenti, principalmente su Internet. Queste sono vere e proprie oasi di dibattito libero e senza freni, dove opinioni e punti di vista possono confrontarsi, e spetta allo spettatore giudicare».

Morawiecki ha ricordato che, con il pretesto d’incoraggiare la partecipazione alle elezioni «la rete è stata inondata da una campagna finanziata illegalmente con gli attacchi a Karol Nawrocki e Sławomir Mentzen e gli elogi di Rafał Trzaskowski. E tutto questo senza alcuna reazione da parte del NASK» (NASK è un istituto di ricerca statale il cui principale campo di attività è controllare la rete che dovrebbe vigilare su questi abusi, nda) e con il deliberato silenzio sulla questione da parte dei media. «In questa situazione – ha sottolineato Morawiecki – le televisioni indipendenti come Telewizja Republika e wPolsce.pl sono di così grande importanza per noi, perché sono riuscite a rafforzarsi e ampliare la loro influenza, dopo l'illegale presa della televisione di Stato TVP da parte del governo». Spiega l’ex premier: «L'ordine mediatico in Polonia è stato creato nei salotti della Repubblica Polacca dopo il 1989 per proteggere certi interessi. La vittoria di Karol Nawrocki è l'inizio di un cambiamento duraturo e ha messo in discussione il potere di questo sistema».

Alla fine Morawiecki ha toccato il problema della sopracitata televisione TVN, fondata da un agente dei servizi comunisti e attualmente nelle mani degli americani di Warner Bros. Discovery, la televisione fortemente liberale e di sinistra e avversa ai conservatori polacchi. «Spero che all'altra sponda dell'Atlantico si avrà sempre di più la consapevolezza che TVN, di proprietà di capitale americano, è responsabile in Polonia di condurre di fatto una politica antiamericana». Un chiaro messaggio all’Amministrazione Trump. 

Adesso più che mai, conclude Morawiecki, «dobbiamo continuare a combattere e a proteggere la Polonia!». Bisogna combattere anche contro le menzogne lanciate durante la campagna elettorale contro il nuovo presidente polacco e che cominciano a circolare nei media mondiali come “verità”. Come si vede, i media mainstream anche oggi seguono i dettami di Goebbels: bisogna ripeterlo all’opinione pubblica per non farsi ingannare.