Monsignor Cui Tai è stato di nuovo arrestato dalle autorità cinesi
Dal 2007 Agostino Cui Tai, vescovo non ufficiale di Xuanhua, è perseguitato dal regime, detenuto o costretto agli arresti domiciliari per lunghi periodi senza accuse e condanne
L’agenzia di stampa AsiaNews informa che monsignor Agostino Cui Tai, vescovo cattolico non ufficiale di Xuanhua, provincia di Hebei, Cina, è sta di nuovo fermato dalla polizia e portato al momento non si sa dove. È dal 2007 che monsignor Cui Tai trascorre gran parte del tempo in centri di detenzione, agli arresti domiciliari o costretto a “viaggi” sotto scorta governativa. A gennaio era stato liberato dopo un ennesimo arresto e, come già altre volte, aveva potuto trascorrere le feste del capodanno cinese con sua sorella che è molto anziana. Di solito, dopo un breve periodo di libertà, veniva di nuovo arrestato al termine delle feste. Questa volta invece, forse anche a causa della pandemia, ha potuto rimanere a casa con la sua famiglia fino a pochi giorni fa: il periodo di libertà più lungo in 13 anni. Monsignor Cui Tai ha 70 anni, nel 1990 è stato ordinato sacerdote da monsignor Giovanni Shi Enxiang della diocesi di Yixian, provincia di Hebei. Nel 2013 è stato ordinato vescovo coadiutore di Xuanhua il cui vescovo ordinario è l’anziano monsignor Tommaso Zhao Kexun, 96 anni. Più volte la Chiesa di Hong Kong ha lanciato appelli alle autorità cinesi affinché smettano di perseguitarlo anche in considerazione del fatto che la sua salute si è andata deteriorando. La diocesi di Xuanhua è stata fondata nel 1946. Nel 1980 il governo cinese ha costituito la diocesi ufficiale di Zhangjiakou, unendo ad essa quella di Xuanhua e di Xiwanzi, ma la diocesi di Zhangjiakou non è riconosciuta dalla Santa Sede.