Martiri e testimoni della fede del XXI secolo
I martiri e testimoni della fede dall’inizio del XXI secolo saranno ricordati il 14 settembre nel corso di una celebrazione presieduta da papa Leone XIV

Il 14 settembre 2025, festività dell’Esaltazione della Santa Croce, nella basilica di San Pietro Fuori le Mura a Roma si terrà la Commemorazione dei martiri e testimoni della fede del XXI secolo. La celebrazione sarà presieduta da papa Leone XIV e vi parteciperanno rappresentanti di diverse Chiese e Comunioni cristiane. Dal 2000 al 2025 i martiri uccisi nel mondo sono in tutto 1.624. In realtà sono sicuramente di più, sostiene la Commissione nuovi martiri testimoni della fede, perché sicuramente altri sono stati uccisi in zone remote, soprattutto in Africa, e di loro non è pervenuta notizia. I martiri registrati sono 304 nelle Americhe, 43 in Europa, 357 in Asia e Oceania, 277 in Medio Oriente e Maghreb, 643 in Africa. In America Latina molti sono stati vittime di narcotrafficanti e organizzazioni mafiose. In Africa, dove si è avuto il numero maggiore di morti, gran parte delle vittime sono state uccise nel corso di attacchi jihadisti e di conflitti etnici e politici. La Commissione nuovi martiri testimoni della fede è stata istituita da papa Francesco nel 2023 per aggiornare, in vista del Giubileo 2025, l’elenco fermo al XIX secolo, compilato in occasione del Giubileo del 2000 da una commissione istituita da San Giovanni Paolo II. L’attuale Commissione è formata da 11 membri: sacerdoti, religiosi, religiose e laici di diversi continenti. È presieduta da monsignor Fabio Fabene. Per la ricerca la Commissione si è avvalsa del contributo di istituti religiosi, chiese e altre realtà ecclesiali. L’8 settembre si è svolta la conferenza stampa convocata per presentare l’evento. Durante l’incontro con la stampa il professor Andrea Riccardi, vicepresidente della Commissione, ha ricordato la figura di padre Ragheed Ganni, un giovane sacerdote caldeo ucciso a Mosul, in Iraq, nel 2007 insieme a tre diaconi. Intervenendo al convegno eucaristico di Bari nel 2005 aveva detto: “Mi sento pieno di paura, ma quando ho in mano l’Eucarestia sento in me la sua forza. Questo ci fa resistere e sperare”.