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La beata

Maria Maddalena dell’Incarnazione, una vocazione confermata da Dio

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Il 19 febbraio 1789, la giovanissima suor Maria Maddalena ebbe da Dio l’illuminazione di fondare l’Ordine dell’Adorazione Perpetua. Come inizio e poi sigillo della sua missione, un altro segno: Gesù coronato di spine.

Ecclesia 19_02_2024
Beata Maria Maddalena dell'Incarnazione

Ricorre quest’anno il bicentenario della morte della fondatrice delle Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento, la beata Maria Maddalena dell’Incarnazione (16 aprile 1770 – 29 novembre 1824). Febbraio è un mese importante per noi Adoratrici, perché proprio a febbraio nel 1789, stesso anno della Rivoluzione francese, Madre Maddalena ebbe da Dio l’illuminazione di fondare l’Ordine dell’Adorazione Perpetua. Era il 19 febbraio, giovedì grasso; più tardi, in un altro giovedì, quello del Corpus Domini, il 4 maggio del 1789, aveva inizio ufficialmente a Versailles la primitiva Rivoluzione francese appoggiata dal clero e dai nobili. La situazione precipiterà poi, dopo il Giuramento della pallacorda il 20 giugno, con la presa della Bastiglia, il 14 luglio dello stesso anno.

Tutte le profezie della Madre riguardo alla Rivoluzione e a Napoleone si avverarono; e la sua intuizione, quella di una società che perdendo l’orientamento avrebbe dovuto ritrovare, nella vita, un punto di speranza e di unità, oggi trova più che mai un riscontro attuale.

Per conoscere questa grande donna, tutta italiana, protagonista della storia del suo tempo, storia politica e storia ecclesiale, vogliamo fare un percorso attraverso le uniche tre visioni di cui abbiamo notizia. Visioni di cui Dio la favorì, affinché si compisse la sua vita nella missione che Egli aveva in serbo per lei.

Premessa

Gennaio del 1824, Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione riceve da Dio una comunicazione speciale: «Morirai al cader delle foglie».

Il Signore, che l’ha accompagnata in ogni passo della sua vita, ha voluto prepararla anche all’incontro definitivo con Lui. Possiamo immaginare come la Madre abbia vissuto quell’anno, sia nella preparazione del suo animo all’Incontro con Cristo sia nella sistemazione quanto più definitiva possibile della Comunità da poco fondata. Sia dopo l’esilio a Firenze subìto per mano giacobina nel 1811, sia dopo il suo ritorno a Roma nel 1814, stesso anno del ritorno trionfale di Pio VII (costretto a cinque anni di esilio), la beata aveva lavorato alacremente per rendere stabile la piccola comunità nascente. Dieci anni però (e lo sappiamo bene noi che abbiamo fondato la nostra comunità nel 2009) sono pochissimi per una nuova storia e un nuovo Istituto! Tuttavia la Madre non si è persa d’animo. Lasciare la Regola di san Francesco, pur rimanendone legata dal punto di vista spirituale, e adottare la Regola di Sant’Agostino e lo spirito agostiniano, sotto la sapiente guida del venerabile Giuseppe Bartolomeo Menochio; e stabilire con regolarità l’adorazione perpetua nella piccola chiesa di Roma dedicata ai Santi Gioacchino e Anna è stato il lavoro più importante. Ma alla fine il Signore ha premiato tutti i suoi sforzi permettendole di lasciare questa terra con tre grandi segni che hanno coronato davvero la sua vita e la sua missione nella Chiesa.

Primo segno: la visione allo specchio

La Madre decise di seguire la sua vocazione monastica, lasciando il suo promesso sposo, per una visione avuta allo specchio mentre si ammirava con i gioielli del fidanzato. Ciò che vide in quell’istante fu la sua vera identità, che riassumeva anche l’identità delle sofferenze della Chiesa: il volto di Cristo coronato di spine.

Ebbene, il 29 novembre 1824 le sorelle al suo capezzale recitavano i misteri dolorosi e la Madre esalò lo spirito proprio durante la recita del terzo mistero doloroso: Gesù coronato di spine.

Secondo segno: la scelta delle francescane di Ischia di Castro

Madre Maria Maddalena entrò fra le francescane di Ischia di Castro nel febbraio del 1788 e ne uscì per fondare a Roma le Adoratrici nel 1807. Lasciare il convento delle Francescane non fu per Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione un voltare pagina, ma fu il compimento di una promessa che Dio le fece proprio all’interno delle terziarie francescane di Ischia di Castro. Ebbene il 29 novembre, data in cui Madre Maddalena morì, è la festa di tutti i santi francescani perché proprio il 29 novembre 1223 Onorio III confermò solennemente la Regola francescana (la stessa Regola abbracciata e vissuta in gioventù dalla nostra beata). Dio scelse per lei questo giorno al fine di certificarle la bontà di quella sua prima scelta di vita religiosa.

Terzo segno: la Madonna del Manto

Poco prima di morire, forse in ottobre o a metà novembre, Madre Maria Maddalena ricevette la visita della Vergine Maria. Doveva essere davvero grande in lei, l’angustia di lasciare la sua giovane comunità non ancora del tutto formata! Così la Madonna le apparve e aprendo il suo manto le mostrò, lì sotto radunate, tutte le sue sorelle dicendole: «Vedi Maddalena? Non temere, sarò io Madre e Superiora di tutte le tue monache». Una tale visione non fu solo di grande consolazione al suo spirito ma fu anche il segno che tutto ciò che aveva scelto fino a quel momento corrispondeva al disegno di Dio. Ella aveva appreso infatti, prima dalle monache agostiniane di Via in Selci a Roma (dove soggiornò nel 1807, per i primi mesi del suo arrivo a Roma) e poi da mons. Menochio, che la Madonna del Manto o Madre di Misericordia è un’icona tipica della spiritualità agostiniana.

Si coronava così anche l’iscrizione delle sue monache all’interno della grande famiglia agostiniana.

La Madre morì la sera del 29 novembre, verso le 19:00 (11:00 ora di Francia, come dicono i testi ufficiali) mentre le sorelle recitavano il Rosario. Giunte al terzo mistero doloroso, in cui si ricorda il Cristo coronato di spine, lo stesso Cristo visto dalla Madre allo specchio quando aveva 16 anni, ella lasciò questa terra per entrare nel Regno dei Cieli.

***

I nostri segni

Ci iscriviamo anche noi, Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento, della Diocesi di San Marino Montefeltro, all’interno di questa storia miracolosa. Ripetuti segni ci hanno associato alla storia della nostra beata, abbiamo iniziato la nostra fondazione nel 2007, mentre si celebravano i duecento anni dall’uscita della Madre da Ischia di Castro. Abbiamo ricevuto la prima definitiva approvazione, come affiliate alla Comunità di San Francisco, nel 2018, anno in cui si celebravano i duecento anni dalla definitiva approvazione pontificia (1818) e dalle prime professioni della Madre e delle prime sorelle come Adoratrici (18 settembre 1817) indossando per la prima volta l’abito monastico bianco e rosso. E ora, alle soglie del 2024, ci apprestiamo ad entrare nella federazione dello Spirito Santo che raccoglie monasteri in diverse parti del mondo ma soprattutto in Messico e negli Stati Uniti.

Tempo fa, forse alla fine del 2021 o all’inizio del 2022, sono stata contattata da Alessandra Cerretelli la quale, conoscendo la mia passione per l’arte e seguendomi in molte occasioni, mi parlò di un dipinto in possesso di una sua zia. Si trattava di un dipinto molto grande a soggetto religioso che la zia teneva in taverna a Udine. Un nuovo contatto con Alessandra fu nel giugno del 2022 e in quell’occasione ricevetti anche le fotografie del dipinto. Rimasi senza parole: si trattava di una scena della Passione con un Cristo coronato di spine del tutto simile a quello contemplato nello specchio dalla nostra beata.

Per ragioni varie, non dipendenti dalla nostra donatrice, accadde che il dipinto in questione ci arrivasse con un corriere solo il 24 novembre 2023, mentre stavamo preparando la celebrazione di apertura dell’anno giubilare.

Così la sera del 28 novembre dedicammo la veglia di apertura ai tre segni della Madre qui narrati. Dopo aver raccontato il segno del Cristo coronato di spine posto da Dio all’inizio e alla fine del cammino spirituale della Madre, scoprimmo il dipinto giunto da pochi giorni: tutti piansero. Fu come vedere la storia di Dio continuare nei secoli, una storia ancora in atto, in luoghi tra loro distanti eppure sempre uguale a sé stessa nel disegnare la meravigliosa avventura del Regno di Dio.



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