L’Ue fa la democratica, ma il futuro è senza radici
La Presidenza della “Conferenza sul Futuro dell’Europa” ha presentato la piattaforma digitale per presentare le proprie idee. Ma dietro una parvenza di democrazia si nasconde un disegno ideologico che mira a distruggere le radici del vecchio continente per un futuro senza famiglia naturale né attenzione ai figli.
La Presidenza della “Conferenza sul Futuro dell’Europa” ha presentato lunedì scorso la piattaforma digitale multilingue attraverso la quale chiunque si iscriva potrà partecipare agli eventi, promuovere iniziative e presentare le proprie idee e suggerimenti.
Una conferenza stampa in grande stile, ma i contenuti e le immagini presenti nel sito della piattaforma fanno rabbrividire. Non appare la parola ‘famiglia’ (se non per l’impatto della crisi economica) , né ‘natalità’, né ‘genitori’, figurarsi quella ‘radici cristiane’, in nessuna delle descrizioni che accompagnano i 10 grandi capitoli della discussione (Cambiamento Climatico e Ambiente, Salute, Economia forte e giustizia sociale, Europa nel mondo, Valori e Diritti, Trasformazione Digitale, Democrazia Europea, Migrazione, Istruzione Cultura Sport ed Altre Idee). Di quale Europa si vorrebbe discutere se vengono censurati pilastri su cui si è costruita l’unione di popoli e nazioni del continente?
In linea con la natura inter-istituzionale (Parlamento, Commissione, Consiglio Europeo) della conferenza, la piattaforma è stata presentata in una conferenza stampa congiunta con i tre copresidenti del comitato esecutivo della stessa lo scorso lunedì. Erano presenti la vicepresidente della Commissione Dubravka Šuica (delegata anche alla demografica e denatalità), il noto eurodeputato Guy Verhofstadt e il segretario di Stato portoghese Ana Paula Zacarias.
La piattaforma fornirà uno spazio digitale per i cittadini per interagire e scambiare idee su come vedono il futuro dell'Europa e alimenterà direttamente le discussioni degli incontri della Conferenza. La piattaforma è il fulcro centrale della Conferenza, che riunendo tutti i contributi dei cittadini del continente è accessibile in tutte le 24 lingue ufficiali dell'UE attraverso una traduzione immediata. La piattaforma sarà aperta a tutti i cittadini europei che sono interessati a scambiare idee, partecipare a un evento o ad organizzarne uno per discutere quali dovrebbero essere le posizioni dell'UE sui dieci temi chiave. "Questa conferenza davvero ambiziosa rafforza la nostra democrazia rappresentativa. Risponde alle esigenze dei cittadini portandoli nel cuore del processo decisionale dell'Unione europea", ha detto Šuica, il commissario per la democrazia e la demografia. Secondo Verhofstadt, la piattaforma interattiva sarà il motore della conferenza in quanto le conclusioni delle discussioni online saranno il terreno per costruire la seconda fase della conferenza.
Le idee più rilevanti promosse dai cittadini e discusse sulla piattaforma saranno valutate dall'intelligenza artificiale e potranno alimentare anche le discussioni degli incontri organizzati per i cittadini alla Conferenza. La Commissione europea si è impegnata a dare seguito a qualsiasi richiesta dei cittadini europei, non escludendo quindi anche possibili revisioni dei trattati attualmente in vigore. Il vicepresidente Šuica ha anche affermato che, in caso di successo, la piattaforma online potrebbe diventare uno strumento permanente di consultazione pubblica. Tuttavia, pur rimanendo in capo a ciascuno di noi la responsabilità di proporre argomenti e discussioni e, non di meno, partecipare alle iniziative on-line (per registrarsi e iscriversi alla piattaforma si può accedere qui) la piattaforma digitale, i suoi contenuti e le immagini che la accompagnano, confermano tutte le nostre preoccupazioni e critiche già espresse.
Oltre alla assenza di contenuti cruciali per il futuro dell’Europa, lacuna grave alla quale noi stessi possiamo tentare di porvi rimedio, le immagini che scorrono sulla pagina principale del sito della piattaforma lasciano interdetti. Sotto il titolo ‘Il Futuro nelle tue mani’, si ritraggono: un maschio con in braccio due bimbi, una ragazza di colore impegnata nel lavoro dei campi, un anziano, una giovane donna con le mani in tasca che guarda la città, un giovane di colore in un pausa della propria attività sportiva. Queste immagini ritraggono l’Europa di oggi? No. Esse ritraggono il nuovo spirito del tempo e l’auspicio di molte lobbies che alla famiglia tradizionale vogliono sostituire il single o coppie gay con figli, che vedono i ‘bianchi’ come pensionati o ‘nullafacenti’ (in linea con la moda antirazzista) ed i ragazzi di colore impegnati nel lavoro e nello svago.
Si diceva lo scorso 10 marzo, alla firma della Dichiarazione congiunta che diede l’avvio al percorso della “Conferenza sul Futuro dell’Europa”, che ci sarebbe stato un grande ascolto ed impegno nel recepire gli stimoli e le idee che venivano dal ‘basso verso l’alto’, dai cittadini alle istituzioni. Ebbene, tutta la Piattaforma presentata lunedì scorso è l’esatto contrario, appare un disegno ben chiaro e già tracciato di un progetto ideologico verso il quale si vuol spingere il futuro europeo, senza radici cristiane, sena famiglia naturale e senza attenzione ai figli.