L’Oim accusa l’Algeria di abbandonare gli emigranti illegali nel deserto
Migliaia di emigranti illegali sono da settembre al confine tra Algeria e Niger, abbandonati dai trafficanti o dalle autorità algerine che rifiutano di accogliere persone di cui non conoscono l’identità
L’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Oim, denuncia che dallo scorso settembre quasi 10.000 emigranti illegali si trovano ammassati al confine tra l’Algeria e il Niger in condizioni critiche. Alcuni sono stati abbandonati dai trafficanti ai quali si erano affidati, altri vi sono stati portati dalle autorità algerine che li hanno scaricati lì dicendo loro di camminare fino alla più vicina città di frontiera. Per il caldo elevato alcuni sarebbero morti. Un emigrante ha raccontato ai dipendenti dell’Oim che tentano di soccorrerli che le forze di sicurezza algerine hanno requisito tutti i loro averi – denaro, cellulari… – e li hanno lasciati nel deserto costringendoli a camminare per chilometri per raggiungere la città di frontiera di Assamaka: “È stato come camminare nell’inferno, le donne incinte e i bambini arrancavano sotto il sole rovente del Sahara. Non avevamo niente da mangiare, abbiamo sentito dire che almeno due persone sono morte nelle dune”. Secondo Giuseppe Loprete, capo della missione dell’Oim in Niger, l’Algeria ha difeso il proprio operato perché necessario a prevenire insicurezza e terrorismo e dicendo di non essere disposta ad ammettere nel paese delle persone senza sapere chi sono. Lopresti tuttavia sostiene che tra gli emigranti abbandonati ce n’erano muniti di documenti rilasciati dall’Algeria che ne attestavano lo status di profugo.