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IL CASO

Lobby trans all'assalto dei minorenni in Europa

"Buone pratiche per il riconoscimento legale del gender per i giovani" è il manuale preparato da avvocati e lobbisti per promuovere il transessualismo fra i giovani in tutti i paesi dell'Unione Europea. Una vera e propria "bibbia" per una società transgender che spiega i successi già ottenuti in otto paesi per aiutare militanti e attivisti anche negli altri paesi. Eliminare l'influenza dei genitori e anticipare le scelte dei governi, il segreto del successo. Un monito anche per l'Italia.

Famiglia 09_12_2019

“Only Adults? Good Practices in legal gender recognition for youth” (Solo gli Adulti? Buone pratiche per il riconoscimento legale del gender per i giovani), è l'inquietante titolo del report delle lobbies internazionali che promuovono la nuova umanità transgender, trafugato e pubblicato negli scorsi giorni da alcuni quotidiani inglesi e americani. Un documento che fa venire la pelle d’oca e descrive non solo l’attuale stato di riconoscimento della transessualità nelle legislazioni di otto paesi europei, ma descrive ed insegna come promuovere l’ideologia della fluidità gender sin dall’età infantile, come ben sintetizza Spectator (clicca qui).
Tutti i genitori ed educatori, soprattutto i politici che si ispirano ai valori cristiani, dovrebbero leggere e studiare questo manuale e ciò che questi personaggi sono riusciti ad imporre in molti paesi europei.

La raccolta di ‘buone pratiche’, tattiche e strategie è frutto della collaborazione di tre organizzazioni: IGLYO (Organizzazione internazionale, diffusa nei 47 Paesi del Consiglio di Europa, di giovani e studenti gay, lesbiche, transgender, queer e intersessuali; Fondazione Thomson Reuters, una delle più munifiche fondazioni caritatevoli del mondo ma anche una delle più importanti agenzie globali di news e comunicazione, ed il suo gruppo legale pro bono TrustLaw; Dentons, il più grande e diffuso gruppo di avvocati e legali del mondo (clicca qui). 

Le legislazioni dei paesi affrontate sono: Norvegia, Malta, Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Portogallo, Regno Unito. Nei ‘punti chiave’ (pp.11-22) di quello che potremmo battezzare senza imbarazzo come la ‘nuova bibbia’ per una società transgender, nella quale l’uomo perda completamente ogni cognizione della propria sessualità naturale (maschio-femmina) e venga trasformato in un ‘uomo nuovo’, è possibile trovare tutti i suggerimenti utili per slogan e battaglie culturali, legali e popolari che possono promuovere in ciascun paese del mondo e nell’intero globo il nuovo dogma e la nuova umanità. Inquietante. 

Si passa poi alla analisi di ogni paese: per chi volesse approfondire è consigliata una lettura delle recenti involuzioni che hanno colpito paesi (una volta) considerati cattolici come Portogallo, Irlanda e Malta nei quali la nuova umanità, costruita sin dalle scuole elementari, potrà un giorno trionfare. Un ammonimento chiaro per l’Italia di oggi, che confidiamo si voglia studiare e approfondire per tempo. Il movimento transgender, mossi i primi passi solo 20 anni fa, sta compiendo passi da gigante e travolgendo interi paesi e continenti.

“In questo rapporto, abbiamo cercato di esaminare le buone pratiche in termini di legge, patrocinio e clima culturale e politico in vari paesi europei, con particolare attenzione ai minori… (le buone pratiche dimostrano che) parte dell'incentivo al cambiamento può venire dalla percezione pubblica della necessità di vestire l'ingiustizia. Le discussioni sui diritti umani sono state utilizzate con grande successo, nonché le campagne dirette ai politici e l’utilizzo di storie vere di persone colpite… Dopo aver intervistato attivisti di buone pratiche in diversi paesi, si spera che, dato l'ambiente e le tecniche giuste, il cambiamento possa essere realizzato… Non vi è dubbio che in futuro gli attivisti cercheranno di esercitare pressioni sui politici affinché aprano l'accesso ai minori, come si può già vedere in alcuni paesi” (clicca qui).

In merito alla diffusione (riconoscimento) del transgenderismo tra i bambini e alle leggi e politiche di genere rivolte loro, si sferra un attacco tanto chiaro quanto violento alla genitorialità.  Si dice ancora nel documento: “È noto che il requisito del consenso dei genitori o il consenso di un tutore legale può essere restrittivo e problematico per i minori. Gli Stati dovrebbero agire contro i genitori che ostacolano il libero sviluppo dell'identità di una giovane persona trans rifiutando di rilasciare l'autorizzazione dei genitori quando richiesto. Mentre i fattori culturali e politici svolgono un ruolo chiave nell'approccio da adottare, esistono alcune tecniche che risultano efficaci nel far progredire i diritti di transito sessuale per i minori nei paesi delle buone pratiche".

Stati che dovrebbero agire contro i genitori? Agende di governo? Ebbene, ancora nel documento si dice chiaramente che “in molte delle campagne promosse dalle ONG che abbiamo studiato, ci sono stati chiari vantaggi in cui le ONG sono riuscite a farsi strada davanti al governo e pubblicare una proposta legislativa progressista prima che il governo avesse il tempo di svilupparne una propria. Le ONG devono intervenire nelle prime fasi del processo legislativo e idealmente prima ancora che abbia inizio. Ciò darà loro una capacità di gran lunga maggiore di plasmare l'agenda del governo e (l’ultima parola) sulla proposta finale” (clicca qui). 

Infine gli autori del ‘manuale per una società transgender’, raccomandano di usare le battaglie e conquiste ottenute con il matrimonio omosessuale (”uguaglianza matrimoniale”), come "velo di protezione" per l'identità di genere che "è rimasta ancora una questione difficile sulla quale ottenere il sostegno pubblico". “Un'altra tecnica che è stata utilizzata con grande efficacia" è quella della “limitazione della copertura e dell'esposizione della stampa" (agire in silenzio, passo dopo passo).

Ma se questa evoluzione felice verso la società transgender fosse così bella ed entusiasmante per tutti, perché si vorrebbe limitare la "copertura ed esposizione" della stampa? Cosa si vuole nascondere? (clicca qui).

Ebbene guardiamo ai fatti. Un importante studio legale internazionale ha aiutato a scrivere un manuale di lobbying per le persone che vogliono cambiare leggi e costumi, creare una nuova umanità sessualmente fluida ed impedire ai genitori di avere l'ultima parola su cambiamenti significativi per i propri figli. Quel manuale consiglia ai promotori di questo cambiamento di nascondere i loro piani dietro un "velo" e di assicurarsi che né i media né il grande pubblico sappiano molto dei cambiamenti che vogliono introdurre nella vita dei bambini. C’è paura che se il grande pubblico ed i genitori sapessero cosa sta accadendo, passo passo e nel silenzio, forse potrebbero opporsi ed obiettare; forse potrebbe nascere una grande mobilitazione di padri, madri e famiglie per fermare questo silenzioso, perfido e persino maligno progetto di privare i bambini della loro infanzia, della loro identità e del loro pudore (clicca qui). 

Perché hanno avuto successo e lo hanno avuto così rapidamente? Ora lo sappiamo,  lobbisti altamente qualificati e benestanti hanno strategicamente mantenuto l'ignoranza del pubblico in generale, in gran parte attraverso l'offuscamento e l'omissione dei media, mentre stanno perseguendo un approccio globale, tanto nascosto quando fondato su una strategia legale e  culturale coercitiva.
Dalla battaglia contro la sessualità binaria, cioè contro la naturale e biologica considerazione che ciascuno nasce maschio o femmina, si è passati subito alla pervicace volontà della imposizione del trangederismo per tutti, spogliando dell’identità l’infanzia per meglio manipolare la futura umanità.
Una tirannica minoranza sta lavorando quotidianamente a questo progetto globale, ma dopo la scoperta e pubblicazione della loro ‘blasfema bibbia transgender’, ora la maggioranza silenziosa può e deve aprire gli occhi e agire di conseguenza (clicca qui). 

Pensate che l’Italia non riceverà le stesse attenzioni delle altre cattoliche Irlanda, Portogallo e Malta? Vi sbagliate. Ricordate dieci anni orsono le polemiche tra Vladimiro Guadagno (Vladimir Luxuria) ed Elisabetta Gardini ed altre parlamentari che non volevano condividere la toilette con lui? Bene oggi nessuno si stupisce se Luxuria sfila con abiti da sposa in passerella o viene rincorso/a da tutti i talk show televisivi di qualunque fascia oraria. Solo un caso? Pensateci bene… occhi aperti!