L'ispirazione di Matisse a Brescia
Al museo di Santa Giulia l'esposizione "La seduzione di Michelangelo" ripercorre l'iter creativo dell'artista francese in rapporto con l'illustre genio italiano.
Quasi 500 anni separano Michelangelo da Matisse, eppure questi due giganti dell’arte sono tra loro più vicini di quanto si possa pensare. Per rendersene conto è sufficiente visitare il Complesso di Santa Giulia di Brescia dove è in corso una grande mostra che, avvalendosi di prestiti eccezionali, rilegge l’opera di Matisse alla luce del rapporto con l’illustre antesignano. Del maestro francese è ripercorso l’intero iter creativo, dalle prime opere fauve, alla convivenza con le avanguardie, al periodo del ritorno all’ordine e alla scoperta rivoluzionaria delle gouaches découpées, letteralmente tempere ritagliate, una forma particolare di collage attraverso cui l’artista riesce, finalmente, a conciliare l’elemento pittorico con quello scultoreo.
La ricerca esasperata dell’essenzialità, ovvero un equilibrio perfetto tra capacità di sintesi e massima espressività, è una sfida che accomuna i due artisti, solitari in questa lotta e impermeabili a qualsiasi condizionamento esterno, e conduce entrambi ad attraversare tutti i campi dell’arte figurativa: dalla pittura alla scultura, al disegno e all’architettura. Sempre insoddisfatto della propria opera Matisse come Michelangelo disegna, modella, dipinge e ridipinge perseguendo, con intransigente rigore, un continuo rinnovamento e superamento, in chiave moderna, della sua stessa arte. L’ambito per cui guarda più da vicino la tradizione che lo ha preceduto è senz’altro la scultura ed una scultura, il Grande Nudo, presente a Brescia, la più tormentata, considerato il lungo periodo di gestazione di ben nove anni, sarà, a suo dire, la sua opera preferita.
Lungo il percorso espositivo i Matisse sono intercalati da calchi ottocenteschi di lavori michelangioleschi, tra cui spiccano quelli per le Cappelle Medicee a lungo ed intensamente studiate dal maestro francese. Egli stesso svela nei suoi scritti di volere trascorrere il tempo a disposizione a disegnare queste riproduzioni e a modellare dal vivo al loro cospetto, dimostrando così l’urgenza di apprendere, anzi, di impadronirsi della chiara concezione michelangiolesca.
La seduzione esercitata dal Buonarroti su Matisse, giovane e maturo, conduce quest’ultimo ad approdare, alla fine della sua carriera, ad una semplificazione assoluta della pittura: in mostra il confronto diretto è offerto dall’accostamento di alcune delle sue opere più importanti, tra cui la grande gouache Venere della National Gallery di Washington, e un disegno originale del Buonarroti raffigurante, appunto, due Veneri.
MATISSE
La seduzione di Michelangelo
Brescia, Museo di Santa Giulia
Fino al 12 giugno 2011
Orario:da lunedì a giovedì e domenica 9 -20; venerdì e sabato 9 - 21
Ingresso: intero € 14; ridotto € 11
Info: 800/775083