L’Islam entra a scuola: i convertiti ci spiegano perché
In Occidente è in corso una jihad culturale, che sta diffondendo l’insegnamento islamico con la complicità di quei Paesi confusi sull’integrazione. Le nostre società cederanno alla Sharia se non torneranno a credere che Cristo è Dio. Come credono ex musulmani, convertitisi al cristianesimo, che oggi testimoniano potentemente la salvezza che è Gesù.
Avevamo già raccontato di come l’islam fosse impegnato in una jihad non solo armata, come nei Paesi arabi dove i musulmani sono la maggioranza, ma piuttosto culturale. Questa seconda strategia di occupazione sarebbe stata studiata ad hoc per l’Occidente, dove è impossibile pensare a una lotta armata contro una popolazione ancora in maggioranza bianca.
A confermare la tesi della jihad educativa è stata la notizia di un seminario organizzato dal distretto scolastico di Dearborn, una città americana nello Stato del Michigan, dove una donna di origini arabe, Huda Essa, ha tenuto un corso di formazione a 400 insegnanti volto a presentare la tradizione islamica. Ovviamente il seminario era stato giustificato dal bisogno di un “insegnamento culturale responsabile”. E ovviamente il succo del discorso di Essa è stato l’attacco al maschilismo bianco che sarebbe più pericoloso del radicalismo islamico, dimenticando di spiegare che la legge islamica, la Sharia, include norme in netto contrasto con la giustizia garantita dal giusnaturalismo occidentale.
La donna, già invitata a parlare anche in scuole della California, della Georgia, del Texas e della Florida, con la scusa della promozione dell’inclusione e di un approccio multiculturale all’educazione, ha definito «per lo più simili» l’islam e il cristianesimo. Secondo Essa, il Corano sarebbe stato direttamente rivelato da Allah al profeta Maometto, al contrario delle Scritture ebraiche e cristiane che sarebbero state alterate da mani umane. Ergo, il Corano sarebbe superiore alla Bibbia. La donna ha poi affermato che le donne musulmane sono vittime non di una religione che le considera esseri inferiori, bensì dell’islamofobia degli americani bigotti.
L’autore dell’indagine, cominciata nel 2017 (e terminata due settimane fa), Richard Thompson, presidente del Thomas More Law Center, ha commentato che «abbiamo scoperto che gli insegnanti sono stati sottoposti a due giorni di propaganda islamica, in cui l’Islam è stato glorificato, il cristianesimo denigrato e l’America colpita - il tutto finanziato dai contribuenti… Questo tipo di infiltrazione equivale ad un cavallo di Troia islamico all’interno dei nostri sistemi di scuola pubblica… Nessun’altra religione riceve questo tipo di trattamento speciale nelle nostre scuole». Nello Stato del New Jersey, infatti, agli studenti del settimo grado della Chatham Middle School è stato insegnato che “l’Islam è la vera fede”. E, come nel New Jersey, gli studenti del Maryland sono stati costretti ad imparare i cinque pilastri dell’Islam e a memorizzare le preghiere islamiche.
Ma se questo in America avviene per scelta di alcune amministrazioni scolastiche, ci sono Paesi in Europa, come la Germania e la Spagna, dove questa è l’impostazione scelta dagli Stati in materia di integrazione. Basti pensare che, per combattere la non volontà di integrazione dei musulmani, invece di domandare loro una maggior adesione alle regole della civiltà ospite, si è preferito introdurre l’islam come materia regolare nei piani di studio.
Nel 2016, anche in Spagna passò la normativa per introdurre l’insegnamento islamico fra i banchi. Così, per evitare che i ragazzi fossero attratti dal terrorismo, anziché insegnare loro la profondità della propria identità cristiana, le linee guida ministeriali parlavano di instillare «curiosità per il Corano nella lingua scritta e orale», di far imparare «brani a memoria, storie e descrizioni islamiche» e anche in questo caso di recitare la preghiera per cui «non c’è altro Dio fuorché Allah e Maometto è il suo messaggero». Non siamo lontani dall’iniziativa di quest’anno del Comune di San Felice sul Panaro, in provincia di Modena, per integrare i bambini musulmani dando loro lezioni di arabo e islam a scuola.
A peggiorare la situazione è il fatto che, se i musulmani miravano a praticare questo tipo di jihad educativa attraverso i finanziamenti dei Paesi arabi, oggi non è più necessario, dato che i contribuenti occidentali non paiono fare una piega. Il clima è ormai quello dell’accettazione supina, tanto che, quando Essa ha parlato con ostilità della cultura occidentale di fronte alla platea, su 400 insegnanti americani nessuno ha osato contraddirla. Ed è qui che sta la grande debolezza dell’Occidente, che è la forza del fondamentalismo islamico.
Ma cos’è che hanno dimenticato davvero gli occidentali lo spiega quello che Cristo, come riportato da numerose testimonianze, sta facendo per supplire alla carenza dell’evangelizzazione cristiana. Testimonianze che spiegano che la cultura occidentale, senza credere che Lui è Dio, non potrà resistere alla forza di una popolazione assolutamente convinta che Dio sia Allah. E pronta per lui a dare la vita. Basti pensare alla vicenda di Isik Abla (clicca qui) o a quella di El Masih (clicca qui) o a quella di Nascera, pubblicata su YouTube.
Quest’ultima, di origini marocchine, ma nata e cresciuta in Francia, racconta di quando «i miei genitori mi hanno insegnato i principi della loro religione musulmana», per cui pregando con ubbidienza «una sera come le altre per la prima volta avvertii un desiderio dal profondo del mio cuore di parlare a Dio con le mie parole, volevo parlare a lui con le mie parole, volevo una comunione, una conversazione». Poco dopo la sua salute peggiorò fino al ricovero in ospedale dove «ho perso conoscenza» e «mi sono addormenta senza più dolore, il mio rene si era bloccato ebbi un infarto ed entrai in coma per tre giorni… molto simbolici perché era il triduo di Pasqua». Qui le accadde di vedere «una luce che si avvicinava a me e più si avvicinava più vedevo la persona in mezzo a quella luce. Mi disse che “io sono Gesù Cristo”, dissi: “Non ho mai sentito parlare di te”… lo seguivo dove si spostava».
Lui «mi parlava… e passavamo di casa in casa e rimanevo incantata… ho visto delle case bellissime con architetture mai viste quaggiù, ho visitato dei giardini immensi di grano con in mezzo dei fiori di tutti i colori, particolari non come quelli quaggiù, il rosso era sempre rosso ma era più vivace, non so descrivere, ma direi più puro… mi ha fatto vedere da lontano senza entrarci dentro una città veramente meravigliosa, c’era una bellezza su questa città, un’architettura mai vista prima… c’era una luce che sembrava il sole su questa città, ma non lo era perché il sole non dà una luce così bella, era talmente più potente che mi sembrava che questa città fosse piena di oro puro, la gioia immensa che avevo lassù, la leggerezza, ero spensierata, felicissima, nessuna parola per descrivere questi sentimenti vissuti… poi Gesù mi ha detto che dovevo tornare sulla terra, non volevo… ma Gesù mi disse che era necessario… io tenevo lo sguardo fisso su di Lui e Lui su di me e mentre scendevo Lui mi ha detto: “… non ricorderai più le cose che ti ho insegnato”». E così fu, tanto che la donna spiega che «solo la gioia mi è rimasta con alcuni ricordi».
Al suo risveglio, però, «uno dei medici si è seduto sul mio letto» chiedendole se non fosse musulmana. «Dissi che lo ero ma dovevo cercare questo Gesù. Poi gli ho chiesto: “Perché mi fai questa domanda?”, mi rispose che durante il coma ogni tanto parlavo ad alta voce e poi dietro il vetro i miei genitori mi hanno parlato chiedendomi: “Ma tu sei stata in cielo e hai detto nel coma che eri accanto a Gesù Cristo”… mi hanno chiesto se ero sicura che era Gesù e non Mohamed… dissi che ero sicura… I miei genitori hanno confessato dalla loro bocca che Gesù è il figlio di Dio ma non si sono mai convertiti… un grande cambiamento sta succedendo in me e in mio marito, le altre religioni vengono dal diavolo perché creano divisioni mentre io credo in Gesù Cristo».
Ecco cosa arriva a dire chi conosce l’unico Dio cristiano. Solo una coscienza come questa sarebbe in grado di reggere l’urto dell’islam che si sta diffondendo in Occidente. Ma chi di noi avrebbe il coraggio di ripetere, anche di fronte a chi si professa cristiano, le parole di Nascera, di Isik Abla o di El Masih?