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SCRISTIANIZZAZIONE

L'Irlanda stacca i crocifissi dalle aule

L’ultima riforma ‘progressista’ irlandese, l’abolizione del Crocifisso dalle aule scolastiche, in quella che ormai potremmo definire un corsa folle verso il completo sradicamento del cristianesimo e dell’umano nell’isola di San Patrizio, si applicherà solo a quelle scuole che sono completamente sotto il controllo dello Stato. È solo un primo passo di una politica completa anti-cristiana

Libertà religiosa 15_10_2020
Crocifissi in aula prossimi alla rimozione

L’ultima riforma ‘progressista’ irlandese, l’abolizione del Crocifisso dalle aule scolastiche, in quella che ormai potremmo definire un corsa folle verso il completo sradicamento del cristianesimo e dell’umano nell’isola di San Patrizio, si applicherà solo a quelle scuole che sono completamente sotto il controllo dello Stato. Solo un primo passo per il sradicamento completo del cristianesimo. Nei giorni scorsi il Governo ha deciso (di nascosto) che tutti i simboli religiosi e le cerimonie cristiane saranno completamene bandite per tutti gli alunni e per sempre. Se invece gli studenti frequentano una scuola diocesana, allora potranno ancora imparare le lezioni in un'aula adornata di simboli religiosi, i Presepi Natalizi e si potranno fare ancora le Messe durante l’anno.

Grazie alla pubblicazione del documento inedito da parte dell’Irish Times si è scoperta l’azione del Governo. Le scuole secondarie statali irlandesi stanno eliminando gradualmente una serie di “influenze cattoliche” come le messe obbligatorie per la consegna dei diplomi, l'esposizione di soli simboli cattolici e le visite degli ispettori diocesani. Le nuove regole si applicheranno a più di 200 scuole secondarie gestite dagli enti statali per l'istruzione e la formazione (ETB) - ex scuole professionali - che sono ufficialmente classificate come ‘multidenominazionali’. In queste scuole, si legge nel nuovo regolamento, qualsiasi simbolo religioso visualizzato "deve riecheggiare le credenze della comunità scolastica più ampia piuttosto che una religione particolare" per riflettere questa identità multi-denominazionale. O tutti i simboli di tutte le religioni o nessuno, dunque l’Irlanda comincia con l’eliminare l’unico simbolo della propria tradizione: il Crocifisso.  Proprio un documento inedito sui valori fondamentali di queste scuole ha sollevato la preoccupazione nell’intero settore educativo, si teme che la nuova normativa tenderà ad essere applicata anche a tutte le altre scuole pubbliche statali e non statali e non solo agli ‘istituti professionali’.

Ma i simboli religiosi sono un problema nelle scuole irlandesi in teoria o in pratica? Cominciamo con la teoria. La migliore ragione per separare Chiesa e Stato, disse Thomas Jefferson, non è proteggere lo Stato dall'influenza della Chiesa, ma per proteggere la Chiesa dall'influenza dello Stato. Questa nuova norma irlandese appalesa il terrore che lo Stato ha di vedersi condizionato dalla memoria di uno o più simboli della fede cattolica, peraltro origine e tradizione inscindibile dalla storia d’Irlanda. Lo Stato irlandese non vuole che nulla corrompa i suoi insegnamenti, nemmeno un dipinto o un crocifisso. Un passo indietro, un brutto segnale di scivolamento verso il baratro da parte di governanti che negli ultimi anni, dopo aver introdotto matrimonio gay (2015), aborto (2018) ora spingono per la legalizzazione della eutanasia e assaltano direttamente la tradizione cristiana del Paese. Ma è un progresso l’eliminazione dignità umana, dal concepimento alla morte naturale, la distruzione della famiglia cellula fondamentale della società e, attraverso queste nuove misure, lo sradicamento della fede cristiana popolare?

La Chiesa di Irlanda sinora non ha commentato ufficialmente queste nuovi slanci progressisti del governo, l’Arcivescovo Martin che ha promosso una “Crociata del Rosario in Famiglia” sin dall’inizio di ottobre, negli scorsi giorni ha chiesto un incontro urgente con il Primo Ministro per l’ennesimo divieto di non celebrare le Messe con i fedeli. Le Messe pubbliche erano già state sospese nella Repubblica irlandese dal 13 marzo al 29 giugno e riprese dal quella data con un limite di 50 persone. Lo scorso 5 ottobre l’ennesimo stop, quando il National Public Health Emergency Team ha annunciato che tutti i servizi religiosi erano vietati al pubblico e si ordinava la trasmissione ‘online’ a causa dell'aumento dei casi di coronavirus. Dunque l’abolizione dei simboli religiosi non è certo un gesto casuale, ma parte di una precisa strategia che vuole sradicare la fede cattolica dal popolo. Non a caso, le preoccupazioni per le scuole cattoliche vanno ben oltre le nuove norme, c’è il timore che si minare il diritto delle scuole religiose proporre il proprio progetto educativo, di valutare le ammissioni di alunni ed insegnanti.  Ad esempio, negli ultimi anni, lo Stato è già intervenuto per limitare le politiche di ammissione nelle scuole cattoliche e protestanti, in modo tale da impedire la preferenza verso… giovani cattolici e protestanti. Inoltre, le scuole cristiane sono soggette a una stretta supervisione in termini di insegnamento su questioni di moralità religiosa, come sulle questioni LGBT e l'aborto.

In una parola perdere i crocifissi nelle scuole statali potrebbe essere anche accettabile se ci fosse un autentico pluralismo ed una reale e concreta libertà di insegnamento ed educativa . In realtà, in Irlanda sta crescendo un demone pericoloso che non tollera l'educazione religiosa in quanto tale, sopporta a mala pena che ci siano Chiese e ancora celebrazioni religiose cattoliche o protestanti e, diciamolo pure, attenta alla stessa dignità umana dei propri cittadini (dal ventre materno, al fine vita).