L'Inghilterra woke censura i Racconti di Canterbury
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La scure del politicamente corretto si abbatte sul Medioevo inglese e l'Università di Nottingham mette all'indice l'opera di Chaucer: a far scattare la censura non sono i contenuti truci ma le «espressioni del cristianesimo».
Nell'ultimo decennio, le università inglesi hanno introdotto il "trigger warning" (avviso di contenuti allarmanti e disturbanti) su tutto, dai libri per bambini a interi campi del diritto. Hanno messo in guardia gli studenti di archeologia sulle ossa, gli studenti di teologia sulla crocifissione e gli studenti di scienze forensi sui cadaveri. Nel 2022, è stato riferito che oltre 1.000 libri nelle liste di lettura universitaria, tra cui opere classiche di Jane Austen, Charles Dickens e William Shakespeare, erano stati segnalati per i loro contenuti non conformi alla cultura woke; tra essi l’Università di Leeds aveva marchiato Tarzan, Robinson Crusoe e Black Beauty (la Bella e la Bestia).
Nei giorni scorsi si è passati ad attaccare il Medioevo cristiano della nazione inglese, volendo censurarne storia, cultura, tradizioni e, in una parola, estirparne le radici.
L'Università di Nottingham ha infatti messo in guardia gli studenti circa le opere di scrittori medievali come Geoffrey Chaucer, John Gower e Thomas Hoccleve, avvisandoli dell’incidenza della violenza, della malattia mentale e delle «espressioni di fede cristiana» nelle loro opere. In realtà si vuol promuovere un’educazione umiliante e una censura cristianofoba che cancelli, passo passo, le radici cristiane e la storia medievale del paese.
Il Daily Mail di domenica 13 ottobre riporta i dettagli dell'avviso inviato agli studenti che approfondiscono il modulo di studi medievali: “Chaucer e i suoi contemporanei”. Il classico medievale I racconti di Canterbury è una delle opere che è stata indicata come pericolosa e disturbante solo e proprio per i valori e “simboli cristiani” contenuti. Questi racconti, scritti tra il 1387 e il 1400, sono una raccolta di storie su personaggi in pellegrinaggio da Londra alla tomba di San Tommaso Becket nella Cattedrale di Canterbury.
Nel lavoro di Chaucer c’è di tutto: la cupa ricerca della morte in The Pardoner's Tale che porta a un omicidio per accoltellamento e due per avvelenamento. The Monk's Tale presenta cannibalismo, avvelenamento, impiccagione, decapitazione, suicidio e bambini che muoiono di fame. La moglie di Bath (in The Wife of Bath's Tale), che è stata colpita alla testa da un ex marito fino a quando non ha perso l'udito da un orecchio, racconta di una giovane «fanciulla» che è stata violentata da un «lussurioso scapolo» della corte di Re Artù. Nel frattempo, la giovane moglie di The Clerk's Tale è costretta a obbedire al marito, anche quando lui la convince di aver fatto giustiziare i loro figli. Il fatto che lo stupro, l'abuso di minori, il crimine con coltello o l'antisemitismo non siano stati segnalati, mentre gli studenti sono stati avvertiti delle «espressioni del cristianesimo», rivela il vero scopo che ora si cela dietro gli avvertimenti.
Evidenziando il cristianesimo come il solo e presunto problema, l’Università di Nottingham sta segnalando agli studenti che il lavoro di Chaucer è parte di un passato non illuminato, un prodotto di un'epoca in cui la diversità, l'equità e l'inclusione non esistevano, frutto di una cultura e retaggio religioso pericoloso, violento e da dimenticare. La colpa de I Racconti di Canterbury è che ci sono donne forti e sono tutte bianche, i contenuti sono tutti intrisi di cultura cristiana popolare, non ci sono musulmani, né neri, né transgender. Solo vecchi cristiani inglesi. Qui sta l'orrore per gli accademici woke. A questa vergognosa decisione dell’Università di Nottingham hanno reagito anche alcuni leader cristiani inglesi, tra cui Andrea Williams, amministratore delegato di “Christian Concern”, che ha dichiarato al Mail come «la Bibbia è fondamentale per comprendere la storia della letteratura inglese. Senza una comprensione della fede cristiana non ci sarà modo per gli studenti di accedere al mondo di Chaucer e dei suoi contemporanei medievali, né alla tradizione, storia e cultura medievale inglese». Il mondo accademico non ha taciuto il suo disappunto e, ad esempio, per il dottor Adrian Hilton, ricercatore onorario presso l'Università di Buckingham, «sarebbe difficile rimuovere i temi cristiani dalla letteratura … I temi della misericordia, del peccato, della salvezza e del perdono permeano il nostro dramma … c’è il pericolo che si finisca per studiare la letteratura medievale attraverso le lenti rifrangenti delle nostre ossessioni». Mentre il professor Frank Furedi, emerito di sociologia all'Università del Kent, ha dichiarato che «avvertire e allarmare gli studenti per i contenuti degli scritti di Chaucer e sulle espressioni cristiane di fede è strano … Dal momento che tutti i personaggi delle storie sono immersi in un'esperienza cristiana, ci saranno sicuramente molte espressioni di fede. Il problema … sono gli accademici ignoranti e l’Università che censura la virtù come fosse il peggior vizio».
L'Università di Nottingham ha insistito sul fatto che non si voleva impedire agli studenti di accedere ai testi, «l'Università di Nottingham sostiene la diversità e il suo corpo studentesco è composto da persone di tutte le fedi e di nessuna», ma gli studenti devono essere avvisati e allertati perché, «troveranno alienanti e strani aspetti della visione del mondo tardo-medievale in Chaucer e in altri», cioè li troveranno medievali e in gran parte cristiani.
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