Libera nos: il diavolo esiste ma non prevarrà
È in uscita "Libera nos – Il trionfo sul male", un documentario dedicato a un tema quasi oscurato in casa cattolica: l'azione del maligno e la vittoria di Cristo attraverso il ministero dell'esorcismo, praticato dalla Chiesa sin dalle origini. Né censura né sensazionalismo, ma fede e affidamento a Maria sono le giuste chiavi per approcciare (e vincere) il mistero del male.
Al giorno d’oggi del demonio, in casa cattolica, si preferisce non parlare; le eccezioni contrarie, nella predicazione e nelle catechesi, sono rare. Si corre così il rischio di cadere in due estremi, entrambi errati: da un lato, la negazione dell’esistenza stessa del “divisore”, o la minimizzazione rispetto alla sua azione nel mondo; dall’altra, l’accentuazione quasi paradossale delle sue azioni, soprattutto in virtù di trasposizioni cinematografiche che virano verso una narrazione orrorifica che non rende pienamente merito alla realtà.
Ecco quindi che, tra i fedeli ma anche tra i consacrati, è impellente la necessità di dare al riguardo una risposta chiara e conforme al Magistero. Ed è proprio questo l’intento che si prefigge il docufilm Libera Nos – Il trionfo sul male, in uscita in questo mese di ottobre per la casa di produzione e di distribuzione cinematografica Sine Sole Cinema, con la regia dei coniugi Giovanni Ziberna e Valeria Baldan e il patrocinio dell’Associazione Internazionale Esorcisti (A.I.E.).
Presentato in prima proiezione nazionale domenica 2 ottobre al Santuario di San Michele Arcangelo, sul Gargano, e già in calendario in altre località, Libera Nos vede il concerto di dieci differenti voci che si alternano nella spiegazione, tra esorcisti ed esperti a vario titolo, affiancate da immagini esplicative tratte da eventi reali e accompagnate dalla musica originale di Davide Caprelli.
Tra le personalità che prendono la parola nel documentario spicca di certo quella del defunto don Gabriele Amorth (1925-2016), noto esorcista, fondatore dell’A.I.E., il primo a essere intervistato per la realizzazione di questo progetto cinematografico già dieci anni fa e alla cui memoria è dedicato l’intero docufilm. Accanto a lui, sempre nelle file degli esorcisti, vi è anche padre Francesco Bamonte, attuale presidente dell’A.I.E., che abbiamo contattato per approfondire alcuni aspetti trattati in Libera Nos.
Padre Bamonte, innanzitutto, su quali basi è possibile affermare con certezza che il demonio esiste e opera nel mondo?
Sulla base della nostra fede nella Parola di Dio, di cui la Chiesa soltanto è depositaria e interprete autorevole. In particolare, è stato Nostro Signore Gesù Cristo che ci ha mostrato il vero volto di satana e il suo agire a danno dell’uomo. Se leggiamo bene il Vangelo ci accorgiamo che il Suo ministero pubblico non è stato solo un ministero di predicazione e di guarigioni, ma anche di veri e propri esorcismi mediante i quali ha sconfitto quegli esseri spirituali e malefici indicati col nome di demoni, conferendo successivamente ai Suoi discepoli il potere di cacciarli nel Suo Nome. A partire da Gesù e dagli Apostoli, l’evangelizzazione si svolge su tre livelli: l’annuncio della Parola di Dio; la presa in carico dei poveri e dei sofferenti; la lotta contro le potenze degli inferi. Questo è chiaramente attestato dalla Tradizione della Chiesa e il Magistero ce lo insegna ininterrottamente.
La sapienza della Chiesa ci insegna che l’azione straordinaria del demonio può essere permessa da Dio per far conseguire alla persona una santità maggiore, oppure che essa si esplica perché “gli vengono aperte le porte”. Nel concreto, quali azioni determinano questa “apertura” al male?
Ogni peccato può, per sé, “aprire le porte” all’azione straordinaria del maligno. Oggi, tuttavia, l’esperienza esorcistica segnala che spesso sono i peccati che offendono il Primo Comandamento del Decalogo a determinare questa “apertura” al male, come, ad esempio, le diverse pratiche superstiziose e l’esercizio dell’occultismo nelle sue varie forme, fino all’estremo del culto del demonio. Non bisogna però pensare che questa “apertura” avvenga in modo inevitabile. Certamente chi pecca gravemente offende Dio e perde la vita della grazia, e questa è la conseguenza peggiore, ma, in ordine a possibili disturbi straordinari da parte del demonio, essi non sono automatici. Nel concreto, riguardo ad aggressioni di origine diabolica, il peccato ci espone soltanto al grave pericolo di subirle.
Nel combattere le azioni straordinarie del demonio, la Chiesa ha messo a punto il sacramentale dell’esorcismo, che può essere celebrato da un sacerdote cui il Vescovo ha conferito questo specifico mandato e che segue un rituale ben preciso. Per gli scettici, si tratta di mere formule prive di senso. Nella sua esperienza?
Nessuna formula liturgica della Chiesa è priva di senso. Si tratta, nella sostanza, di ripetere quello che Cristo stesso ha fatto e ha detto. Celebrare il rito degli esorcismi altro non è che porre in atto, a livello liturgico, ciò che Cristo stesso ha compiuto nel Suo ministero. Nella mia esperienza, come del resto in quella di altri esorcisti, celebrando il sacramentale dell’esorcismo riviviamo la vittoria di Gesù sul demonio e sul male di cui questo essere malvagio è causa.
Nella parte finale del docufilm è forte la sottolineatura rispetto al ruolo della Beata Vergine Maria nel proteggere i fedeli dall’azione del demonio. Padre Gabriele Amorth afferma: «Invocatela sempre, perché Lei ci protegge da ogni male». In questo mese di ottobre a Lei dedicato, in particolare, quale consiglio si sente di dare ai fedeli?
L’esperienza mariana durante gli esorcismi è così toccante che, alcuni anni fa, molte persone desiderose di conoscerla, mi chiesero di testimoniarla. La riportai nel volume La Vergine Maria e il diavolo negli esorcismi. Ai fedeli per questo mese di ottobre, come in tutto il resto dell’anno, consiglio di pregare bene ogni giorno il Santo Rosario, con fede e devozione, come da secoli ci esorta la Chiesa e come la Madonna stessa raccomanda in ogni sua autentica apparizione. E poi raccomando di consacrarsi, dopo un’adeguata preparazione, al suo Cuore Immacolato, come tanti Santi ci hanno insegnato e il Magistero degli ultimi papi ci ha vivamente sollecitato a fare. Ricordiamoci che più lasciamo entrare la Madonna nella nostra vita, più intensa entra la presenza del Figlio e abbondante la sua grazia.