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Le pievi del Monferrato astigiano

San Secondo, San Lorenzo e San Nazario, tre pievi che caratterizzano la zona del Monferrato astigiano (Piemonte). Sono espressione della fioritura del romanico nel XII Secolo, lungo la via Francigena, dove passavano pellegrini e mercanti.

Cultura 16_11_2013
San Secondo

La metà del XII secolo fu il periodo della grande fioritura del romanico del Monferrato astigiano: diffusi un po’ ovunque, sommersi nel verde delle colline, si trovano chiese, cappelle, campanili, luoghi di fede e di sosta per i pellegrini che percorrevano, per motivi religiosi o commerciali, la via Francigena.

Sul poggio di Mongiglietto, tra boschi e vigneti, spicca la pieve di San Secondo, patrono di Asti oltreché di Cortazzone, piccolo centro abitato nei pressi del quale la chiesa sorge. Forse parte in origine di un antico monastero benedettino, questo bellissimo edificio risale all’inizio del XII secolo e come i coevi e limitrofi monumenti romanici è caratterizzato dalla bicromia della struttura muraria, generata dall’alternarsi del mattone rosso con la pietra arenaria. Sulla superficie colorata la fantasia degli antichi scalpellini ebbe modo di esprimersi attraverso un linguaggio religioso che nelle immagini accostava cielo e terra, carnalità e preghiera. Sul prospetto Sud si inseguono, infatti, mensoline, cornici, figure geometriche, vegetali e zoomorfe, nonché un’ingenua scena di accoppiamento tra un uomo e una donna.

La facciata, a salienti, presenta, viceversa, un aspetto semplice ed austero: il portale, inquadrato in un finto protiro, introduce nello spazio interno a tre navate, suddiviso in cinque campate da pilastri e colonne che reggono volte a crociera. Sui capitelli fa bella mostra di sé un vasto repertorio di figure fantastiche, talvolta grezze o appena abbozzate, di uccelli, tritoni, cavalli, sirene bifide, cornucopie, conchiglie e motivi floreali. Delle tre absidi, quella centrale è decorata con un affresco del XIV secolo raffigurante il Cristo tra i santi Secondo e Siro.

La chiesa di San Secondo fa parte di un complesso di chiese astigiane accomunate dalla somiglianza di alcuni particolari architettonici quali il materiale costruttivo e la decorazione a damier, di origine francese, con i suoi caratteristici quadretti a rilievo e incassati. Di questo triangolo d’oro del romanico – come è chiamato questo gruppo di edifici religiosi – fa anche parte la chiesa di San Lorenzo, dove il romanico è rintracciabile lunghe le fiancate esterne piuttosto che nei fantasiosi rilievi dei capitelli delle colonne, fortemente espressivi, su cui si affacciano angeli cherubini, croci templari, aquile ed inquietanti teste di mostri dai denti aguzzi e dalla straordinaria forza espressiva.

A pochi chilometri di distanza il triangolo si chiude con la pieve di San Nazario di Montechiaro, il cui interno, completamente rifatto, contrasta con la decorazione esterna, il bellissimo campanile e l'arco del portale della facciata, decorato con motivi a cornucopia ed intarsi policromi a dente di lupo.