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La lettera

L’attacco ai presepi, cosa direbbe don Giussani

L’ostilità della società odierna verso Gesù ricorda quella dei primissimi tempi. Prendendo spunto dalle devastazioni dei presepi, un lettore ricorda un brano di don Giussani.

Caro Direttore, 

la triste rassegna degli atti vandalici che hanno colpito tanti presepi in queste settimane mi ha riportato alla memoria alcune parole di don Giussani che, con la consueta lucidità, ne descriveva, l'origine. 
«Accanto a qualche commosso riconoscimento e a un’emozione non chiara, che la maggior parte degli uomini hanno nel sentire la parola Gesù Cristo, c’è oggi una ostilità a Lui che non c’è mai stata, se non nei primissimi tempi, quando Lo crocifissero, quando Lo uccisero nei suoi martiri, quando Lo proscrissero nei suoi testimoni dei primi secoli. È una ostilità così generalizzata, alimentata e prodotta sistematicamente, così sostenuta teoricamente, che il nostro adattamento a essa, quotidianamente, senza che ce ne accorgiamo, è il segno della nostra distrazione».

Per poi concludere:

«E se ce ne accorgiamo – ma questo è peggio – facciamo finta di non sentire, di non vedere, non crediamo che abbia importanza».

Possa Dio perdonarci per questa nostra vergognosa abitudine a girarci dall'altra parte. 

omo salvatico