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Myanmar

L’arrivo delle grandi piogge peggiora la situazione dei Rohingya rifugiati in Bangladesh

 

Piogge e frane hanno causato tre morti nei campi profughi di Cox’sBazar, nel Bangladesh meridionale, hanno danneggiato seriamente abitazioni, pozzi e servizi igienici

 

Migrazioni 18_06_2018

Come si prevedeva e temeva, l’arrivo del monsone e quindi della stagione delle grandi piogge sta creando ulteriori problemi ai 700.000 profughi Rohingya fuggiti in Bangladesh dal Myanmar a partire dall’agosto 2017 alla ripresa degli scontri tra militanti musulmani dell’Arakan Rohingya Salvation Army e militari governativi. Le forti piogge stanno provocando allagamenti, smottamenti e frane. Nei campi di Cox’sBazar, nel Bangladesh meridionale al confine con il Myanmar, nell’ultima settimana tre persone sono morte, tra cui un bambino, e 32 sono rimaste ferite. Piogge e frane hanno già danneggiato seriamente 3.300 abitazioni, 22 pozzi e 298 bagni, rendendoli inutilizzabili. La situazione peggiore è quella dei rifugiati che vivono sulle pendici delle colline le cui abitazioni rischiano di essere travolte da masse di acqua e terra. Il peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie, soprattutto a causa dei danni alle latrine, e il ristagno delle acque favoriscono l’insorgere di epidemie – di dengue, epatite E, chikungunya, tifo, malaria… – e moltiplicano  i casi di dissenteria, i problemi respiratori e le infezioni. Data la gravità dell’emergenza, molte associazioni che assistono i rifugiati hanno deciso di sospendere le vacanze dei loro volontari musulmani, previste per la ricorrenza dell’Eid-ul-Fitar, la festa che conclude il mese sacro del Ramadan. Anche la Mezzaluna Rossa  ha disposto che tutto il personale resti attivo: “non consentiremo al nostro staff di lasciare i campi – ha spiegato un funzionario – i Rohingya hanno bisogno della nostra assistenza”.