L’animo umano e il desiderio di infinito
Il cuore umano è capace di Infinito, così spiegava Giacomo Leopardi, uno degli autori più lucidi nel descrivere la natura del nostro animo.

Un personaggio del romanzo di Ivan Turgenev Padri e figli chiede all’amico Bazarov perché «anche quando godiamo, ad esempio, di una musica, di una buona serata, della conversazione con gente simpatica, perché tutto ciò sembra piuttosto un’allusione a non so che smisurata felicità che esiste in qualche luogo, anziché una felicità reale, cioè, tale che la possediamo noi».
Giacomo Leopardi riesce a spiegarne bene le ragioni. Proprio lui, che è stato etichettato come il poeta del pessimismo, ci ha lasciato una definizione bellissima: il cuore umano è capace di Infinito. Non si accontenta mai. Non perché siamo ingrati, ma perché siamo fatti per qualcosa di più grande. Pochi autori sono stati così lucidi nel descrivere la natura del nostro animo.