L’abbraccio del cardinale all’Innominato
L’Innominato giunge alla casa dove è ospitato Federigo Borromeo. All’inizio tra i due domina il silenzio, con il ribaldo straziato da due sentimenti opposti. Ma poi il cardinale rompe il ghiaccio…
La fede nasce da un incontro, attraverso la testimonianza di un uomo che con tutta la sua umanità, pur imperfetta, rende visibile l’eccezionalità di Cristo, unica risposta all’umana domanda di pienezza e di felicità.
Giunto al paese e alla casa dove è ospitato il cardinale Federigo Borromeo, l’Innominato si trova di fronte a lui. Domina all’inizio un silenzio foriero di attenzione e rispetto che prelude ad un colloquio di sguardi. L’Innominato si sente straziato da due sentimenti opposti: la speranza «di trovare un refrigerio al tormento interno» e la vergogna di «venir lì come un miserabile, come un sottomesso, come un miserabile, a confessarsi in colpa, a implorare un uomo». L’uomo vecchio, dominato dall’orgoglio, dalla presunzione, dall’istinto a prevaricare sugli altri, è duro a morire. È come se ci fosse una lotta tra l’uomo nuovo insorgente e l’uomo vecchio.
Ad un certo punto il cardinale rompe il silenzio. Ne nasce un dialogo bellissimo con l’Innominato.
Il cardinale Federigo, tra agiografia e realtà
La letizia di un popolo di fedeli diretti a incontrare Federigo Borromeo suscita una domanda nell’Innominato, che si sente spinto anche lui a conoscere il cardinale.
La notte dell’Innominato e di Lucia
Lucia non può prender sonno e, in modo simmetrico, anche l’Innominato non riesce a dormire, immerso in un autentico combattimento spirituale.