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CINA-VATICANO

La via di Xi per annientare la Chiesa cinese

L'eventuale firma di un accordo con la Cina, costituirebbe una complicità della Santa Sede con il progetto di annientamento della Chiesa in Cina, come dimostra la recente riorganizzazione dei rapporti fra Partito comunista e religioni.

Esteri 12_05_2018

Il 22 marzo, il Partito Comunista Cinese ha annunciato che tutti gli "affari religiosi" in Cina sarebbero stati d'ora in poi supervisionati da un oscuro ufficio del Partito chiamato "Dipartimento del Fronte Unito". L'ex agenzia governativa responsabile per cattolici e altri credenti - l'Ufficio Statale per gli Affari Religiosi (SARA nell’acronimo inglese) – veniva così soppressa senza spiegazioni.

La riorganizzazione ha attirato poca attenzione al di fuori della Cina, ma è certo che avrà ripercussioni spiacevoli per i credenti cinesi. Credo che questa mossa significhi che la persecuzione dei cattolici e di altri credenti stia per diventare molto più intensa, forse risalendo a livelli mai più visti dai giorni bui degli anni '50

Il cambiamento significa anche che, con ogni probabilità, la bozza di accordo tra il Vaticano e Pechino in discussione da anni è ormai una lettera morta. In effetti, firmarlo ora significherebbe qualcosa di più della resa dell'autorità papale sulla nomina dei vescovi allo Stato cinese, per quanto cattiva sarebbe. Firmarlo ora sarebbe un tradimento dei fedeli, consegnati nelle mani di un nuovo imperatore rosso che sembra avere una particolare animosità verso i cristiani, in particolare i cattolici, e che sembra determinato a soffocare ed estinguere la fede in tutto il suo impero.

Non è un segreto che la libertà religiosa, malgrado sia garantita dalla Costituzione, è sempre stata fortemente limitata nella Repubblica Popolare Cinese. Ma per capire perché mettere le questioni religiose nelle mani del Dipartimento del Fronte unito del PCC sia di pessimo auspicio per i cattolici, è necessario capire l’obiettivo del Dipartimento e come lavora.

Il Dipartimento del Fronte Unito è stato creato dal presidente Mao Zedong per cooptare e controllare organizzazioni e individui non comunisti durante la guerra civile cinese. Il suo lavoro ha avuto un tale successo che Mao l'ha definita una delle tre "armi magiche" che hanno contribuito al successo della rivoluzione. (Le altre due "armi magiche" erano propaganda e, non a caso, l'Armata Rossa).

Dopo la guerra civile, il Dipartimento del Fronte Unito è stato ri-orientato e messo a servizio della leadership del Partito costringendo vari gruppi, come intellettuali e uomini d'affari, a collaborare attivamente con la "dittatura democratica popolare" appena istituita. Ora che i cattolici sono stati portati sotto la competenza del Dipartimento, lo stesso tipo di pressione sarà esercitata su di loro, e lo stesso tipo di collaborazione attiva con il regime e i suoi obiettivi sarà richiesto alla Chiesa patriottica.
In altre parole, il lavoro del Fronte Unito non si limiterà a garantire semplicemente che vescovi, sacerdoti e laici cattolici rispettino le norme che regolano l'attività religiosa. Se quello fosse l'unico problema, allora non ci sarebbe stato bisogno di abolire l’Ufficio Affari Religiosi che stava già applicando tali regolamenti ai cattolici.
Né la mossa significa semplicemente che la Chiesa perderà la (già molto limitata) libertà di azione che aveva una volta, anche se questo è assolutamente vero.

Piuttosto, affidare al Dipartimento del Fronte Unito la responsabilità degli affari religiosi significa che la dirigenza del Partito è determinata a rendere la Chiesa patriottica cattolica un "agente di controllo" attivo per il regime con un unico scopo: sovvertire e minare la fede di milioni di cattolici in Cina, e impedire loro di diffondere la fede ad altri, compresi i propri figli. Non è niente di meno che un'acquisizione ostile - un'espropriazione, si potrebbe dire - della Chiesa cattolica in Cina.

Come il presidente Mao, Xi Jinping ha fame di controllo ferreo sulla società cinese e si rivolge al Fronte unito per raggiungere questo scopo. Immedesimandosi con il defunto presidente, Xi ha anche dichiarato nel suo discorso dell'ottobre 2017 al Congresso nazionale del popolo che "il lavoro del Fronte Unito è un'arma magica importante per la vittoria della causa del Partito".
Persino i funzionari cinesi, che stanno cercando di vendere la riorganizzazione come un modo per migliorare "l'efficienza del governo", riconoscono che si tratta di uno sforzo per affermare il controllo sui credenti. "Significa che la gestione degli affari religiosi e delle questioni etniche sarà rafforzata", ha detto Yang Shu dell'Università di Lanzhou. "E potremmo vedere le autorità stringere la presa come mai prima".
Una presa più forte, infatti.

I nuovi "Regolamenti per gli affari religiosi", che sono entrati in vigore il 1° febbraio, vengono già applicati rigorosamente. Studenti e membri del Partito sono stati avvisati di non partecipare alle attività religiose. Alle chiese è stato detto di impedire ai minori di partecipare alla messa, e le lezioni di catechismo e i campi estivi ora sono vietati.
Le chiese continuano a essere deturpate facendo rimuovere le loro croci e statue, o addirittura vengono demolite del tutto. Ai sacerdoti della Chiesa sotterranea è stato ordinato di registrarsi per un "certificato del clero" in modo che possano essere monitorati e supervisionati. Persino la vendita di Bibbie è stata bandita dal Dipartimento del Fronte Unito perché sta preparando una versione "Sinicizzata", cioè approvata dal Partito.

Come le altre organizzazioni controllate attraverso il Fronte Unito, la Chiesa patriottica d'ora in poi dovrebbe comportarsi come un braccio del Partito Comunista Cinese nel portare avanti la volontà della "dittatura democratica del popolo". Le omelie dovranno lodare l'ordine esistente (guidato dal "Core Leader" Xi Jinping), e per promuovere l'ideologia ufficiale (conosciuta come "il pensiero di Xi Jinping").
Per quanto riguarda la Chiesa sotterranea, sarà semplicemente annientata, nella misura in cui è nel potere del regime di farlo.
Non è difficile vedere che c'è una contraddizione inconciliabile tra le incombenti richieste del Dipartimento del Fronte Unito e ciò che esige la fede cattolica.

Le tattiche del Fronte Unito saranno usate, come lo furono alla fine degli anni '50, per completare la sovversione della Chiesa Patriottica Cattolica in un agente dello stato. Allora la Chiesa stessa sarà usata per forzare l'assimilazione ideologica di tutti i cattolici cinesi nell'ordine politico - la dittatura democratica popolare - che Xi Jinping controlla. È impossibile non concludere che l'obiettivo finale di Xi è lo stesso che aveva Mao, vale a dire il totale sradicamento di questa religione "straniera" dalla Cina.

Gli agenti di questa sovversione saranno i vescovi cattolici patriottici come il vescovo Peter Fang Jianping di Tangshan, uno dei tre vescovi compromessi che sono membri del parlamento cinese, l’Assemblea del Popolo.
Il vescovo Fang promuove con entusiasmo l'appello di Xi Jinping per la "sinicizzazione della religione", concetto secondo cui la religione dovrebbe servire principalmente gli interessi del Partito comunista cinese che Xi stesso conduce. La ragione per cui i cattolici dovrebbero sostenere il Partito e il suo leader, secondo Fang, è "perché noi, in quanto cittadini del paese, dovremmo prima essere cittadini e poi avere religione e credenze".
Una tale formulazione non lascia dubbi riguardo a chi vada la fondamentale lealtà del vescovo Fang.

Di fronte a una scelta simile tra autorità secolare e sacra, San Tommaso Moro disse "Io sono il buon servo del re, ma sono prima servo di Dio". Il vescovo Fang rovescerebbe la confessione di fede di Moro. Sta dicendo infatti: "Io sono un buon servitore di Dio, ma prima di tutto lo sono dell'Imperatore Xi".
Se è vero che i vescovi inglesi, con l'eccezione del cardinale martire John Fisher, seguirono Enrico VIII in uno scisma, si potrebbe aggiungere che almeno Enrico sosteneva ancora di essere cristiano.
Fang e alcuni dei suoi colleghi vescovi patrioti, in molti ordinati illegittimamente, stanno invece appoggiando la creazione di una Chiesa di stato guidata da un dittatore comunista intento alla sua distruzione.

Questa è ovviamente una falsa partenza per i fedeli cattolici cinesi, la cui principale lealtà è per il Magistero, non per l'attuale leader del Partito Comunista. Mentre il vescovo Fang può insistere che tutti i cattolici cinesi lo seguirebbero nello scisma, è certo che la maggior parte non lo farà. Molti continueranno a praticare la loro fede cattolica nella Chiesa sotterranea, mentre altri abbandoneranno la fede del tutto.

Se il Vaticano firmerà un accordo con la dirigenza del Partito accettando la nuova Chiesa patriottica "Sinicizzata", non farà altro che esacerbare una situazione che sta già peggiorando. Sarà visto come un grave tradimento dai fedeli cinesi, e potrebbe benissimo accelerare il loro esodo dalla Chiesa.
I nuovi burattinai del vescovo Fang nel Fronte Unito, d'altra parte, sarebbero lieti di avere il Vaticano che approva la chiesa nazionale scismatica che ora controllano. La demoralizzazione dei fedeli che seguirebbe la firma di tale accordo sarebbe un ulteriore vantaggio, poiché li aiuterebbe a raggiungere il loro obiettivo finale: l'eliminazione totale del cattolicesimo cinese.

Il Vaticano deve smettere di privilegiare quei membri della Chiesa patriottica, come il Vescovo Fang, che collaborano con tutto il cuore con la stessa leadership del Partito Comunista che quotidianamente stringe le viti sui nostri fratelli cattolici in Cina.
Invece, il Santo Padre dovrebbe guidarci nell'offrire ferventi preghiere e aiuti concreti alla Chiesa sofferente in Cina. Se il passato insegna qualcosa, la sofferenza e la persecuzione dei nostri fratelli in Cina sta per diventare molto, molto peggio.

Steven W. Mosher è il presidente del Population Research Institute ed esperto della Cina, a cui ha dedicato molti libri. 
Questo articolo è stato pubblicato originalmente dal sito OnePeterFive.com