La sfida del Dakota del Nord pro legge naturale. E l’Italia?
La Camera del Dakota del Nord ha chiesto alla Corte suprema di ribaltare la sentenza Obergefell, che ha consentito i cosiddetti “matrimoni” gay. In aula si è fatto appello alla legge naturale. Un esempio che dovrebbe essere seguito anche in Italia.

Lo scorso 24 febbraio la Camera dello Stato americano del Dakota del Nord ha approvato con 52 voti contro 40 l’invio alla Corte suprema di un invito a riconsiderare la sentenza del 2015 sul “matrimonio” tra persone dello stesso sesso. Si tratta della sentenza Obergefell che venne approvata quando alla Corte suprema prevalevano i giudici liberal. Questa sentenza può essere assimilata alla famosa Roe contro Wade (1973) che stabiliva l’obbligo per tutti gli Stati dell’Unione di consentire l’aborto. In questo caso si tratta dell’obbligo degli Stati di riconoscere il “matrimonio” omosessuale. La stessa Corte suprema, nel 2022, con la cosiddetta sentenza Dobbs ha riconsiderato la questione del diritto all’aborto, ritenendo incostituzionale la Roe contro Wade e sostenendo che la materia è competenza di ogni singolo Stato. La stessa cosa dovrebbe ora essere detta a proposito del “matrimonio” omosessuale e a questo mira il sollecito approvato dalla Camera del Dakota del Nord. Il movimento Mass Resistance si sta mobilitando perché alla Corte suprema arrivino queste istanze di revisione da diversi Stati. Il Dakota del Nord potrebbe quindi essere solo l’inizio.
Già un simile risultato è qualcosa di notevole ed è facile attribuirlo al nuovo clima creatosi dopo l’elezione del presidente Trump. Se veniamo all’Italia, sembra molto improbabile che un Consiglio regionale prenda una posizione di questo genere e, per ipotesi, solleciti il Parlamento a rivedere la Legge 194 o la Legge Cirinnà sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso.
Oltre a questo, però, nella presa di posizione del Dakota del Nord c’è anche di più. Tra le motivazioni espresse in aula merita di essere considerata soprattutto quella che fa capo alla legge naturale. Il principale propositore e sostenitore della proposta, il deputato Bill Tveit, leggendo il libro della Genesi, ha detto che «questo si basa sulle leggi della natura. È così semplice». Egli ha ripreso anche vari testi legislativi, compresa la Dichiarazione di Indipendenza, il Decimo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti e la Costituzione del Dakota del Nord, ma la cosa di maggiore interesse è il richiamo alla legge di natura. Infatti, le costituzioni e gli emendamenti possono essere cambiati, ma la natura umana no.
Tornando alla nostra piccola Italia, purtroppo è proprio quest’ultima argomentazione facente capo alla legge di natura ad essere improbabile, data la cultura diffusa in tutti gli schieramenti politici. Nei Consigli regionali, infatti, qui avviene il contrario, come provano i casi di Marche, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Emilia Romagna a proposito di suicidio assistito, quanto sostenuto sullo stesso argomento dai presidenti di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, e la discussione in atto in molte altre regioni.
Stefano Fontana